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Mamme e imprenditrici per necessità: come mettersi in proprio

Dopo la maternità, la perdita del lavoro o la mancanza di aiuti alcune mamme fanno la scelta di mettere su una propria attività: ecco come fare

03 Feb 2015 - 18:33
 © agenzia

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Non sempre per scelta, più spesso per mancanza di alternative valide che consentano di mantenere il proprio lavoro, molte donne prendono in considerazione la possibilità di aprire un'attività in proprio. Le aspiranti imprenditrici dovranno imparare a muoversi nel complicato mondo della burocrazia, fiscalità e dell'organizzazione aziendale.

Rientrare nel mercato del lavoro è spesso molto difficile, lo confermano i dati: l'Italia ha un tasso di inattività femminile pari al 48,5%, a fronte di una media europea del 35,1%. Ma qui, il paradosso: nonostante il contesto così problematico l'Italia è il Paese con il maggior numero di imprenditrici e di lavoratrici autonome.

Le donne non scelgono liberamente di stare a casa per seguire i figli o prendersi carico di familiari anziani ma la mancanza di aiuti o di alternative (part time o telelavoro) le costringono ad arrivare a questa conclusione.

Un numero sempre crescente di donne però, chiede anche di poter rientrare nel mondo del lavoro. Le assunzioni sono difficili e una risposta può venire dal lavoro autonomo. Le parole d'ordine per le aspiranti imprenditrici sono quattro: ordine, organizzazione, concretezza e tenacia. Così come anche le tappe fondamentali per l'avvio di un'attività sono quattro: l'idea imprenditoriale, il piano d'impresa, le comunicazioni-autorizzazioni necessarie per l'avvio dell'attività, indirizzi, riferimenti e siti cui è possibile rivolgersi per meglio orientarsi nel mondo dell'imprenditorialità.

Il percorso della creazione d'impresa parte dall'idea (suggerendo per esempio di individuare le nicchie di mercato ancora scoperte, per sfruttare l'assenza o scarsità di concorrenza), si passa alla scelta della forma giuridica, si verificano i requisiti professionali da soddisfare e infine, se necessario, si arriva alla richiesta di finanziamenti.

Se non si hanno da parte dei capitali da investire, sono previste numerosissime agevolazioni sotto forma di contributi a fondo perduto, di prestito a tasso agevolato, di tipo fiscale e di accesso al credito. L'Agenzia del Lavoro favorisce anche l'avvio di microimprese da parte di soggetti in difficoltà occupazionale tramite contributi all'autoimpiego e allo sviluppo di un'idea imprenditoriale.

Agenzia del Lavoro, Camera di Commercio, sportelli regionali o provinciali possono dare notizie al riguardo, informando anche su particolari opportunità messe in campo a livello locale.

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