Tra tradizione e modernità, ecco i giochi e i passatempi con cui intrattenersi quando fuori fa freddo e cresce la voglia di coccole e di divertimento
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Il Natale, comunque e ovunque lo si festeggi, è l'occasione giusta per intrattenersi e divertirsi nell'intimità e nel calore delle mura domestiche. Durante le Feste, oltre che passare il tempo nella maniera più tradizionale, per esempio tra un film al cinema, uno spettacolo a teatro o una piccola gita fuori porta, anche i più classici passatempi possono essere riscoperti per svagarsi e passare del tempo serenamente con gli amici o la famiglia. Ecco allora una piccola rassegna dei giochi da fare, magari anche coi più piccoli, per evitare che cellulare e social network diventino la nostra unica compagnia.
è il gioco di Natale per eccellenza. La sua origine è napoletana: infatti, è a Napoli che nel XVIII secolo venne ideato come alternativa casalinga al gioco del lotto. La tombola è spesso accompagnata dalla "smorfia", un sistema di associazione tra numeri e significati, in generale di tipo umoristico. E se una volta il pomeriggio di festa di gran parte delle famiglie era dedicato a questo gioco, oggi, per renderlo più attuale, si possono usare montepremi più moderni con penitenze e sfide tra i partecipanti. Unica raccomandazione: comunque vadano le cose, quando il gioco è terminato non dimentichiamo di dare un piccolo premio ai bambini.
i bambini di oggi sono figli delle nuove tecnologie e molti di loro preferiscono i videogame ai giochi da tavolo. Tuttavia, sono proprio questi ultimi che riescono a stimolare maggiormente creatività e socializzazione. Dunque, il Natale rappresenta un'occasione perfetta per fare riscoprire ai più piccoli un intrattenimento davvero semplice, che non richiede pulsanti, tablet e batterie. Fra l'altro, si tratta di un gioco che riesce a essere divertente anche per i grandi, il modo migliore per stare tutti insieme.
chi ha la fortuna di trascorrere il Natale e le feste in compagnia dei nonni, può cogliere l’occasione per dare il via a tante sfide con questi classici giochi, conosciutissimi soprattutto dalle persone più adulte, ma in grado di catturare l'interesse di tutti. Per condividere i momenti di svago con i nonni si può optare anche per altri passatempi: basta anche un normale mazzo di carte, l’importante è stare in loro compagnia.
cantare è forse il modo più efficace per stimolare allegria e buonumore. Il karaoke, divertente e coinvolgente, è un gioco di origine giapponese adatto assolutamente a tutti. Se si è in più di due, è possibile suddividersi in squadre e sfidarsi magari solo sul repertorio natalizio con brani italiani e stranieri: stonati o no, l'importante è cimentarsi senza timore e godere dell'atmosfera festosa.
Se l'origine delle carte da gioco non è conosciuta, quel che è certo è che è antichissima. Le prime testimonianze del loro uso, infatti, risalgono addirittura a poco dopo l'invenzione della carta in Cina, forse attorno al X secolo. I giochi con le carte sono davvero tanti: ramino, scopa, tresette, rubamazzetto, asso pigliatutto, tanto per citarne solo alcuni. Il gioco con le carte non va sottovalutato, perché è in grado di tenere lontano dai cellulari per un intero pomeriggio e inoltre sa coinvolgere tutta la famiglia o il gruppo di amici. Se non si è particolarmente abili non è un problema, perché il divertimento è comunque assicurato. Quanto al montepremi, meglio che sia simbolico: si può decidere per una simpatica penitenza per chi perde o per un premio in ghiottonerie per chi vince.
questo passatempo fu ideato attorno al 1760 da un cartografo e incisore di Londra. Originariamente, i puzzle erano a tema geografico e venivano realizzati dipingendo il soggetto su una tavola di legno che veniva ritagliato poi in piccoli pezzi, che seguivano i confini delle singole nazioni. Esistono puzzle di tantissime dimensioni: il numero dei pezzi può variare da poche decine, in genere dedicati ai più piccoli, fino a parecchie migliaia tanto che in commercio se ne trovano con fino a 18.000 pezzi. Attenzione quindi a scegliere un puzzle adatto all'età di tutti cosicché nessuno si senta escluso, e poi prendiamo il tempo che serve: se è ben chiaro quando si comincia, non è altrettanto definito quando si finisce e può passare un'intera giornata senza nemmeno rendersene conto.