Perché non cade mai lo stesso giorno e da dove nasce la tradizione delle uova? Tante curiosità sulla festa più importante della primavera e sui riti che la accompagnano
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Quante ne sai sulla festa di Pasqua? I suoi piccoli segreti cominciano già con la data in cui viene celebrata, che cambia ogni anno. Se per i cristiani è il giorno in cui si celebra la Risurrezione di Gesù, che cosa ha a che vedere con le uova di cioccolato, le colombe e il coniglietto pasquale? Ecco una piccola ricognizione sulle usanze e sulle tradizioni legate alla festa più dolce della primavera.
LA DATA – La festa di Pasqua non cade in un giorno fisso del calendario, ma varia in modo considerevole a seconda degli anni. Il motivo è che la data della festa viene calcolata in base al calendario lunare (gli ortodossi seguono il calendario giuliano, mentre i cattolici e i protestanti quello gregoriano). La Pasqua cristiana cade sempre di domenica, dato che, come dicono i Vangeli, Cristo è risorto nel primo giorno dopo il sabato. In particolare si tratta della prima domenica dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera (il 21 marzo), quindi può ricorrere in un periodo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. La data della Pasqua determina anche la cadenza di altre festività e tempi liturgici, come la Pentecoste e la Quaresima.
IL NOME – Pasqua deriva dall’ebraico Pesach, che significa passaggio. Indica per i fedeli della religione ebraica il passaggio e la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù in terra d’Egitto e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. Per i cristiani, invece, la Pasqua indica il passaggio dalla morte alla vita per Gesù Cristo e a una vita nuova per i suoi fedeli.
LE CAMPANE – Dal pomeriggio del venerdì santo fino alla mezzanotte della domenica di Pasqua le campane di tutte le chiese vengono fissate in modo che non possano suonare, in segno di lutto per la morte di Gesù. Le campane vengono sciolte al termine della Veglia pasquale per annunciare gioiosamente la Resurrezione.
LE UOVA – L’uovo è il segno della vita che comincia e che si rinnova. Per questo, con il tempo, il dono delle uova, prima vere e con il guscio decorato a colori, successivamente di cioccolato, indica proprio questo rinnovarsi della vita propiziato anche dalla primavera, stagione per eccellenza della rinascita. Il primo uovo di cioccolato è stato creato a Bristol, in Gran Bretagna, nel 1873, mentre l’abitudine di decorare i gusci delle uova sode non è molto comune nel nostro Paese, ma è diffusissima in altre parti d’Europa, in particolare nei Paesi dell’Est. La tradizione di scambiarsi uova decorate come dono risale addirittura al Medioevo. Le più belle e preziose sono sicuramente quelle create dall’orafo Peter Carl Fabergé: il primo risale al 1883, come dono pasquale dello zar Alessandro III alla zarina Maria Fëdorovna.
LA COLOMBA – Insieme all’uovo di cioccolato è il dolce pasquale per eccellenza. La colomba è simbolo universale di pace e di fratellanza. La leggenda racconta che nel Medioevo il re longobardo Alboino, durante un'incursione nella città di Pavia, ordinò che gli fossero consegnate tutte le fanciulle vergini della città perche potesse soddisfare le sue voglie. Per placare il sovrano e distoglierlo da questo suo intento, le donne della città presentarono al re un dolce a forma di colomba, volatile preferito di Alboino.
IL CONiGLIETTO PASQUALE – E’ una tradizione diffusa soprattutto nell’Europa Nord Occidentale. Questo personaggio di fantasia, simbolo di fertilità e di buon augurio primaverile, porta doni a tutti i bambini, un po’ come Babbo Natale. La tradizione del coniglietto di cioccolato risale invece al Diciottesimo secolo; anche se è nata in Europa, è diffusa soprattutto nel continente americano. Secondo una curiosa statistica, oltre il 75% delle persone che mangiano il coniglietto di cioccolato (Easter Bunny) comincia sempre dalle orecchie.
L’AGNELLO – La consuetudine di consumare agnello e capretto per Pasqua affonda le sue radici nella Bibbia. Il Signore, prima di scagliare l’ultima piaga contro l’Egitto, ordinò a Mosé e al popolo ebreo, di riunirsi in famiglia e chiudersi in casa dopo aver ucciso un agnello o un capretto da cucinare per cena e aver tracciato sulla porta un segno con il sangue della bestiola. Quella notte l’Angelo vendicatore passò e uccide tutti i primogeniti d’Egitto, risparmiando le case contrassegnate con il sangue. L’indomani mattina il Faraone accordò a Mosé e al suo popolo di mettersi in viaggio verso la terra promessa.
PASQUETTA – Il nome indica il giorno successivo alla Pasqua , il Lunedì dell’Angelo, così chiamato per ricordare l’incontro dell’Angelo con le pie donne che si erano recate a visitare il sepolcro di Cristo. La consuetudine di fare gite e piccole escursioni in questa giornata è collegato a un episodio dei Vangeli in cui Gesù, appena risorto, incontrò sulla via due discepoli che si recavano a piedi al villaggio di Emmaus. Il Signore si unì a loro nel cammino e poi a cena con loro.
LE STREGHE – Il folclore dei Paesi scandinavi racconta che nelle notti comprese tra il venerdì santo e la domenica di Pasqua, le streghe si levino in volo e vaghino tra gli uomini. Per questo, nella notte del Sabato santo, si accendono grandi fuochi per allontanarle dai villaggi e dalle case.