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Piccoli geni: sviluppare l’intelligenza dei bimbi fino a farli diventare dei fenomeni

Bambini unici nel proprio genere? Sono diversi i modi per aiutarli a sviluppare la loro intelligenza

18 Ago 2014 - 09:00
 © ansa

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L'intelligenza, al contrario di quanto si immagini, non è un'entità astratta predeterminata e immutabile della quale veniamo dotati alla nascita in base alle preferenze umorali di Madre Natura. Possiamo agire su di essa, coltivarla, modificarla e le teorie sulle intelligenze multiple lo dimostrano. Ognuno di noi ha (nascosti) in sé infiniti potenziali, che stimoli come educazione e risorse offerte dal contesto familiare possono sviluppare fino ad altissimi livelli.

Ma cosa fare e cosa non fare per stimolare lo sviluppo dell’intelligenza del bambino? Sì a un ambiente educativo stimolante nel quale però, i genitori hanno un ruolo marginale e sono chiamati a intervenire il meno possibile.

Qualche indicazione più precisa?
1. Non usare il bambino come raccoglitore degli ideali di figlio perfetto dei genitori. Importante e necessario è imparare a conoscerlo a fondo modellando il nostro comportamento sulla sua indole e non il contrario.
2. Stimolarlo a esplorare e a imparare dall’esperienza e non solo da consigli e istruzioni indicate da altri. Soprattutto non correggerlo nei casi in cui può imparare dai suoi errori. Nel gioco, ad esempio.
3. Rispettare i suoi tempi evitando paragoni con tabelle di marcia rispetto all’età.
4. Nutrire la sua autostima continuamente calibrando bene le parole usate per imbastire i discorsi. Dialogare sempre è un ottima abitudine, anche quando sembra che il bambino non possa capire perché troppo piccolo.
5. Pochi giocattoli e più creatività. Un bambino con mille giocattoli avrà una fantasia più limitata perché sarà distratto da essi perdendo l’occasione di sperimentare e cercare di intrattenersi.

Qualche esempio di piccoli geni?
Due artiste, l'australiana Aelita Andre, 7 anni, che già espone quadri astratti-espressionisti in tutto il mondo, e la statunitense Autumn De Forest, 12 anni, che interpreta con semplicità gli stili dall'astrattismo alla rilettura della pop art (come nella sua fusione di Barbie e Marilyn).
Nell’ambito della musica, Amira Willighagen, 10 anni, cantante d'opera ha già inciso il suo primo album ed è stata 'prenotata' per un concerto a Las Vegas, Malik Kofi, straordinario violocellista di 12 anni, al quale è già stato dedicato un documentario, Little Music Manchild: The Malik Kofi Story e la tredicenne Emily Bear che ha già composto oltre 350 brani, si è esibita a sei anni alla Casa Bianca, e ha inciso sette cd .

Impressionante il fotografo nigeriano di tre anni i cui scatti sono finiti sui siti di tutto il mondo, il suo nome è Onafujiri "Fuji" Remet.
Scienza. Sushma Verma, tredicenne, ha finito il liceo a nove anni e ha appena iniziato il master in Microbiologia, è in ottima compagnia dell’undicenne texano Carson Huey-You, che oltre a parlare già cinese mandarino e fare algebra per rilassarsi, si è iscritto l’anno scorso alla Texas Christian University per ottenere il master in fisica quantistica.
Alexis Martin, tre anni, nota a molti come 'Piccola Einstein', conosce lo spagnolo dopo averlo imparato da autodidatta grazie al tablet dei genitori, e ha un quoziente intellettivo, di 160 punti (cioè 60 punti sopra la media nazionale) appartenente solo al 2% di persone sulla Terra.

Sono solo pochissimi esempi, ma di bambini prodigio ce ne sono in ogni ambito e in ogni nazione. Non è un po' troppo per considerare l'intelligenza geniale una rarità? Probabilmente hanno solo capito e messo bene in pratica il metodo per sviluppare con profitto le proprie passioni.

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