Gli insegnamenti fondamentali per la sua crescita: dall'altruismo al rispetto per la diversità
Non esiste un libro magico che possa spiegare come esercitare al meglio il ruolo di genitori ma, a seconda dell'età dei figli, è possibile trasmettere insegnamenti davvero preziosi e cruciali per diventare poi adulti completi e sani. Uno dei primi valori da insegnare ai bambini, sin da piccoli, è il rifiuto della violenza e la promozione, invece, del dialogo. Infatti, la prima infanzia è già un fertile terreno per scontri, dispute e provocazioni. Imparare ad affrontare in modo intelligente e rispettoso queste situazioni, è un insegnamento prezioso da dedicare ai figli, prima che compiano dieci anni. Perché proprio dieci anni? Perché questa età rappresenta oggi, forse, il momento di passaggio fatidico dall'infanzia vera e propria al limbo della preadolescenza.
La non violenza - Insegnare ai bambini a rifiutare la violenza, sia fisica sia verbale, non significa però insegnare loro che litigare e confrontarsi sia sbagliato. Anzi, è importante che sin da piccoli si comprenda il valore costruttivo del confronto e della discussione. Questi ultimi diventano, infatti, momenti di crescita fondamentale e i bambini si devono sentire liberi di dissentire e di argomentare il proprio dissenso sia con i coetanei sia, ovviamente in modo differente, con l'adulto. Il punto cruciale è imparare a gestire al meglio il conflitto, senza ricorrere a violenze fisiche, verbali o subdole, come i ricatti. In tal senso, è bene promuovere il dialogo a partire dai primi anni di vita dei figli, già in famiglia. Insegnando ai bambini ad ascoltare e a parlare quando, per esempio, l'interlocutore ha finito di esporre le proprie ragioni. Questi insegnamenti torneranno utili non appena i bambini avranno occasione di interagire in una comunità come l'asilo, la scuola o, semplicemente, il parchetto sotto casa.
Il valore personale - Secondo gli esperti in psicologia dell'infanzia, nella fascia d'età che precede i dieci anni del bambino, è importante trasmettere ai figli che la felicità è una condizione interiore, indipendente dagli altri. Ovvero, nessuno può regalarci la vera felicità, se non noi stessi. Questo tipo di insegnamento è, forse, il più importante perché mette al centro l'essere umano e ribalta la prospettiva comune che la gioia e la serenità arrivino da fuori. Ma si tratta anche di un insegnamento tanto profondo quanto complesso, con cui spesso anche l'adulto si trova a dover ancora fare i conti. Il ruolo di genitore può, dunque, diventare l'occasione perfetta per imparare a vivere in modo autentico, cambiando prospettiva e partendo da se stessi.
Il rispetto per la diversità - Fortunatamente la società è sempre più colorata e multiculturale e questo contesto dona ai bambini di oggi irripetibili opportunità di crescita e arricchimento. A scuola, nello sport e nella vita di relazione, si impara a rispettare ogni tipo di diversità trasformandola in preziosa risorsa. Ma spetta anche ai genitori insegnare ai figli, e ben prima dei dieci anni di età, che la diversità è un valore e che il rispetto è la regola. Di conseguenza, nessuno deve restare indietro. La promozione della condivisione e dell'altruismo sarà poi molto più semplice da comprendere per i bambini, se i genitori agiranno in prima persona come adulti rispettosi dell'altro e delle differenze.
L'altruismo - Non solo da spettatori esterni, è fondamentale anche dare il buon esempio ai figli aiutando chi ha più bisogno concretamente e condannando ogni tipo di razzismo ed egoismo in modo netto e inequivocabile. I bambini, infatti, danno molto valore ai gesti tangibili e, ovviamente, considerano i genitori i primi modelli di riferimento. Ciò accade soprattutto nei primi anni di vita del bambino, quindi è proprio in questo periodo che diventa cruciale comportarsi secondo alcuni principi, come l'altruismo e l'apertura verso il prossimo.