L’Osservatorio di BVA Doxa rivela i profili degli appassionati del vintage e del riuso
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Acquistare un capo o un oggetto second hand, cioè di seconda mano, può rivelare molto del carattere e delle convinzioni di una persona. C’è lo Smart Chic, che punta ad accaparrarsi pezzi rari e introvabili, capaci di ridefinire il suo stile, e l’Idealista, per il quale la salute e il benessere del Pianeta sono al primo posto, senza dimenticare l’Utilitarista, che punta al sodo, ovvero alle opportunità di risparmio offerte dall’usato. In ogni caso, gli italiani sono veri e propri appassionati del second hand: secondo i dati dell’Osservatorio Second Hand Economy di BVA Doxa per Subito, presentato qualche mese fa alla Camera dei Deputati, 24 milioni di persone in Italia comprano e vendono beni di seconda mano, generando un valore economico di 25 miliardi di euro. Altri dati interessanti arrivano dall’Osservatorio Wallapop, dedicato alle tendenze e al futuro della compravendita di prodotti di riuso.
LO STUDIO BVA DOXA –La compravendita di oggetti di seconda mano risponde a una grande varietà di bisogni e valori diversi, spesso complementari tra loro. Analizzando i comportamenti dei Second Hand Lovers, lo studio ha indicato sei profili diversi di appassionati di acquisti di beni di seconda mano, accomunati dallo stesso apprezzamento per il riuso, ma molto diversi tra loro per motivazioni e stili di acquisto.
- Lo Smart Chic (16% del totale) acquista beni usati per accaparrarsi pezzi rari o introvabili capaci di connotare uno stile e renderlo unico. I suoi interessi non si limitano ad abbigliamento e accessori, ma comprendono anche arredamento e casalinghi.
- L'ldealista (18%) ha a cuore soprattutto la sostenibilità e considera il riuso come un modo etico di vendere e fare acquisti, donando una seconda vita alle cose.
- Il Tecnologico Digitale (13%) non riesce a rinunciare all'ultimo modello di ogni oggetto tech e vede nella second hand la soluzione per soddisfare ogni bisogno. È molto assiduo negli acquisti (mediamente una volta al mese).
- La Famiglia Eco-Friendly (21%) trova nel riuso il modo per gestire al meglio le esigenze familiari, risparmiando e rispettando nello stesso tempo le esigenze dell'ambiente.
- L'Appassionato (10%) ha mille interessi, dallo sport al collezionismo, dalla musica al cinema: gli acquisti di seconda mano sono la soluzione perfetta per stare al passo con i propri interessi, ma anche un modo per creare relazioni con altre persone che condividono la stessa passione.
- L'Utilitarista (22%) apprezza soprattutto i prezzi contenuti grazie ai quali può acquistare beni e oggetti che altrimenti non potrebbe permettersi.
Sono soprattutto i giovani e giovanissimi della GenZ, ovvero i nati tra il 1995 e il 2010, caratterizzati dalla naturale propensione al digitale, a nutrire la passione più forte per il mondo second hand: lo conferma l’ultima edizione della ricerca, secondo la quale il 91% degli intervistati di questa fascia di età ha dichiarato di avvalersi spesso e di conoscere a fondo l’economia dell’usato. I loro interessi spaziano in tutti i campi, da casa & persona (82%), sports & Hobby (65%) elettronica (55%), abbigliamento e accessori (51%), libri e riviste (35%) abbigliamento e accessori vintage (34%).
L’OSSERVATORIO WALLAPOP – Sulla stessa lunghezza d'onda sono i dati di un altro studio, "La Red del Cambio" (“La Rete del Cambiamento”), realizzato da Wallapop, la piattaforma del consumo consapevole, insieme a 40db per conoscere la percezione degli italiani riguardo ai modelli di consumo consapevole e all'economia circolare. I dati del 2024, confermano che l'acquisto e la vendita di prodotti second hand è un’abitudine ormai consolidata tra i consumatori italiani: durante l’anno il 64% delle persone acquista regolarmente questo tipo di prodotti. Inoltre, nove persone su dieci dichiarano che nei prossimi tre anni continueranno ad acquistare almeno tanti prodotti second hand quanto ora, se non di più. L’86% degli italiani, inoltre, almeno una volta all'anno passa in rassegna i prodotti che ha in casa per scegliere quelli da vendere: il 79% ritiene che, tra cinque anni, lo farà molto spesso.
Secondo il 35% degli intervistati, il prezzo è il fattore determinante in tutte le decisioni di consumo: nell'acquisto e nella vendita di beni di riuso, però, al fattore economico si aggiungono motivazioni più legate alla sfera emotiva (55% delle risposte), come il desiderio di consumare in modo più responsabile, la ricerca di prodotti originali, fuori produzione, speciali o con una storia alle spalle. Entro il 2030, il 93% rifletterà di più sulla reale necessità di un prodotto prima di acquistarlo e l'85% preferirà vendere prodotti di cui non ha bisogno in modo che altri possano usarli, piuttosto che abbandonarli inutilizzati in fondo a un cassetto. La tendenza al riuso comprende anche i prodotti elettronici: attualmente, il 60% delle persone dichiara di aver acquistato più prodotti ricondizionati rispetto all'anno scorso; tra 5 anni, 8 su 10 di loro acquisteranno tanti prodotti ricondizionati quanti nuovi, se non di più. Inoltre, il 92% dichiara che acquisterà una quantità maggiore o uguale di prodotti ricondizionati rispetto a oggi.