Un giorno di rinascita e di bella stagione, tra antichi riti e nuove consuetudini
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La Pasqua è fin dalla sua origine un momento legato al passaggio dal vecchio al nuovo, dalla morte alla vita: la simbologia viene dalla religione ebraica, poi passata in quella cristiana. Ma la festa è anche sinonimo di primavera, che non a caso esprime lo sbocciare della natura dopo il letargo dell’inverno: insomma la Pasqua raccoglie in sé simbologie religiose, come il rito di mangiare agnello e capretto, e altre provenienti da culture diverse. Vediamone alcune, tra le più importanti e curiose.
LA PASQUA NELLA FEDE - La Pasqua è in primo luogo una festa religiosa. Il nome deriva dall’ebraico Pesach, che significa passaggio: per i fedeli della religione ebraica segna la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù in terra d’Egitto nel cammino di libertà verso la Terra Promessa. Per i cristiani, invece, la Pasqua è il giorno della Resurrezione di Gesù Cristo e il passaggio a una vita nuova per i suoi fedeli.
LA DATA – La festa non ha una data fissa, come avviene per il Natale: questo avviene perché la sua collocazione è legata al calendario lunare. La festa cristiana si celebra comunque di domenica, perché i Vangeli riferiscono che Gesù è risorto "nel primo giorno dopo il sabato"; sarà quindi della prima domenica dopo il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (21 marzo), in una data che può variare tra il 22 marzo e il 25 aprile. La Pasqua cristiana, inoltre, non coincide sempre con quella ortodossa perché gli ortodossi seguono il calendario giuliano mentre i cattolici e i protestanti hanno adottato il calendario gregoriano e il conteggio dei giorni non è allineato.
AGNELLO E CAPRETTO - Ha origini fortemente religiose anche la consuetudine di consumare le carni di questi animali in occasione della festa pasquale. È scritto nella Bibbia che il Signore, prima di colpire l'Egitto con l'ultima delle sette piaghe, ordinò a Mosè e alle famiglie del popolo ebreo di chiudersi in casa la vigilia della Pasqua, uccidere un agnello o un capretto, cucinarlo per la cena e tracciare un segno sulla porta con il sangue della bestiola. Quella notte l’Angelo vendicatore uccise tutti i primogeniti d’Egitto, risparmiando solo le case contrassegnate con il sangue. L’indomani mattina il Faraone, stravolto dalla perdita del suo stesso primogenito, accordò a Mosè e al suo popolo il permesso di mettersi in viaggio verso la Terra Promessa. Se vogliamo onorare a tradizione, ma garantire ad agnelli e capretti una Pasqua cruelty-free, possiamo consumare il tradizionale agnellino di pasta di mandorle.
IL CONIGLIETTO PASQUALE – Ha un'origine del tutto diversa, invece, il coniglietto pasquale. Questo simpatico animaletto, simbolo di fertilità primaverile e di buona fortuna, è molto amato soprattutto nell’Europa Centrale e Orientale. Porta in dono ai bambini dolcetti e cioccolato, ma occorre prima dare la caccia alle uova che la bestiolina dispettosa ha disseminato per tutto il giardino.
LE UOVA - L’uovo è un simbolo potente di vita che nasce e si rinnova. L'uovo di gallina, da mettere in tavola sodo e decorato nei modi più svariati, è una tradizione nata nel Medioevo e diffusissima in tutta Europa. E per un dono davvero regale non mancano neppure le uova gioiello, come quelle create dall’orafo Peter Carl Fabergé: il primo risale al 1883 ed è stato il dono pasquale dello zar Alessandro III alla zarina Maria Fëdorovna. Pochi anni prima, invece, per la precisione nel 1873, sono state inventate le uova di cioccolato opera di un pasticcere di Bristol. Meno preziose, ma decisamente più buone.
LA COLOMBA – Insieme alle uova di cioccolato è il dessert pasquale per eccellenza. Secondo la leggenda, fu inventato da un gruppo di donne della città di Pavia per placare le insane voglie del re longobardo Alboino il quale, dopo aver conquistato Pavia, pretese la consegna di tutte le fanciulle vergini della città per saziare i propri appetiti. Per soddisfare il sovrano e insieme salvare la virtù delle fanciulle, le donne della città offrirono al re un dolce a forma di colomba, volatile del quale il re era ghiotto, e il gesto ebbe successo.
LE GITE DI PASQUETTA – Pasquetta è il lunedì subito successivo alla domenica di Pasqua, chiamato anche Lunedì dell'Angelo perché celebra l'angelo che annunciò alle pie donne la Resurrezione di Cristo. I vangeli riferiscono che, nel giorno successivo alla domenica della Resurrezione, Gesù si manifestò per la prima volta ai discepoli in cammino sulla strada verso la città di Emmaus. Da questo incontro in aperta campagna si fa risalire la consuetudine di festeggiare la giornata con una passeggiata o una gita fuori porta.
LE CAMPANE – Il venerdì che precede la Pasqua è il giorno in cui si ricorda la Crocifissione e la morte di Gesù. Per questo le campane delle chiese vengono immobilizzate affinché non emettano alcun suono in segno di lutto. In Francia, si spiega ai bambini che le campane tacciono perché hanno messo le ali e sono volate a Roma, portando con sé tutto il dolore del mondo. La mattina di Pasqua, i piccoli sono invitati a scrutare il cielo per avvistare il loro ritorno: mentre i bambini sono assorbiti dall’osservazione, i genitori hanno il tempo di nascondere le uova di cioccolato che i piccoli troveranno poco dopo.
PRIMAVERA E FERTILITÀ - In inglese la Pasqua è indicata dal termine Easter: la parola, tra gli antichi Britanni era collegata a Eostre, nome di un'antica divinità pagana assimilabile a Venere e Afrodite. La dea presiedeva ad antichi culti legati all'arrivo della primavera e alla fertilità dei campi e aveva come animale sacro la lepre, spesso collegato alle divinità della luna e della caccia.