Parola di Vera

Il Made in Italy ci salverà?

Prada annuncia, per i prossimi tre anni, 170 nuovi negozi e 1500 nuovi posti di lavoro. Lunga vita alla moda italiana.

03 Apr 2014 - 11:14
 © ansa

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Dio benedica Prada, e tutta la moda italiana. E se anche il governo, gentilmente, dà una mano può essere che Patrizio Bertelli, amministratore delegato della azienda, nonché marito di Miuccia, riesca a fare quello che dichiara oggi sui giornali. E cioè di voler assumere nei prossimi tre anni 1500 persone.

Il progetto è ambizioso, ma d'altronde Prada ha chiuso l'anno con un più 9 per cento di ricavi, che, con i tempi che corrono, è un risultato da record. Insomma il nostro amato made in Italy potrebbe ricominciare a darci delle grandi soddisfazioni, nonostante le acquisizioni avvenute anche in tempi recenti di molti marchi famosi da parti di società straniere, ultima, in ordine di tempo, Krizia.

Ma, per fortuna, qualcuno resiste e combatte. I più grandi, è ovvio, i più forti, a partire da re Giorgio Armani, che rimane un colosso, del business e dello stile. O dai Dolce e Gabbana, ai primi posti della classifica per creatività. E Prada, appunto (ribadisco, che Dio la benedica e che la burocrazia con lacci e lacciuoli non le renda la vita troppo difficile) che, da qui al 2016, ha intenzione di aprire 170 nuovi negozi, oltre a voler finanziare un'accademia per insegnare a 60 giovani i segreti della manifattura dei prodotti di lusso.

Lo sapete, vero, che per secoli siamo stati i maestri dell'artigianato di alta gamma e che stiamo rischiando di perdere il nostro primato? Non che avessi bisogno di un incentivo ma sapete cosa vi dico? Io questo week end mi compro un paio di scarpe nuove. Made in Italy, ovviamente.

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