Non c'è posto nell'armadio

Moda: salopette per shopping estremi

Non provate ad ignorarle perché correte il rischio di ritrovarvele all'improvviso dentro l’armadio.

di Ornella Mollica
15 Nov 2016 - 12:36

Traditrice fu quella giornata di shopping. La totale incapacità di scegliere la cosa giusta mi spinse verso le novelle proposte. E fra queste la mitica salopette, anche conosciuta come tuta intera, dei meccanici o dei tecnici in generale. Sarò schietta: trovo terrificante, per una questione di rispetto verso il mestiere altrui, la riproposizione nella stessa versione. Al contrario ritengo molto simpatiche e interessanti quelle studiate per ogni occasione.

Le troviamo in seta, poliestere, viscosa, lana e addirittura in raso e in lycra per serate galanti. Le rivediamo senza cerniere e bottoni per corpi agili e allenati. Indossarla è un gioco di prestigio quindi se non conoscete il trucco, rinunciate! Potrebbe essere difficile sbloccarvi senza un piccolo aiuto. Ovviamente mi riferisco a quelle più aderenti. Altre invece hanno le aperture collocate nei punti giusti e scivolano sul corpo senza intoppi. Esistono anche le versioni ampie e spaziose nei punti critici del nostro corpo. Non tengono in considerazione i famosi numeri 90-60-90 e giocano al rialzo. 

Queste richiedono sempre un buon coordinamento braccia - gambe ma l'incastro è scongiurato.  Se ne desiderate una comoda e pratica dovete necessariamente comprarla larga e confortevole. La stoffa abbonda ed elargisce centimetri. Attenzione quindi ai colori e ai tessuti. Temo che a breve ci verrà riproposta pure in chiave pescatore. Corre voce che bisogna abituarsi alle piogge torrenziali e alle trombe d'aria. A questo punto qualcuno potrebbe ridisegnare qualche salopette per non farsi trovare impreparati di fronte alle condizioni climatiche più avverse. In fondo questa procedura è già stata adottata per il lancio (ormai da parecchi anni) delle scarpe antipioggia. Un tempo erano le galosce in gomma poi diventarono delle belle scarpe solitamente lucide all'esterno e imbottite all'interno. Una vera genialata la lana e il pellicciotto per tenere i piedini al caldo. Io ho ancora la prima versione e dopo un acquazzone i miei piedi sognano Singapore.

Ma ritornando alle salopette c'è da dire che la loro dinamicità e vestibilità torna utile per lo shopping 'guardo ma non compro'. Con la scarpa giusta potete assaltare tutti i negozi che volete. Girando e rigirando magari ci scappa la novità ma non contateci troppo. 
È un momento storico in cui i neuroni sono molto nostalgici, impegnati a studiare il passato. Da qui gli evergreen degli anni Sessanta e Settanta ripensati in base ai ‘success factors’ più travolgenti. Qualcuno si impone sulle passerelle con forza e attenzione ai dettagli. Per onestà intellettuale dovrei parlare di rimpasto delle vecchie idee. Non riesco ancora a capire se è in corso un totale ottundimento della creatività. Tanti vestiti in giro eppure nessun capo che ci permetta di gridare: "Ma guarda te che novità!". Ma arriverà l'agognato momento. È sempre una questione di tempi. Al momento ci divertiamo a ripensare quello che abbiamo.
E addirittura ci affatichiamo a riproporre divise e abiti classici di alcuni lavori in chiave fashion. Che fantasia!

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