Non provate ad ignorarle perché correte il rischio di ritrovarvele all'improvviso dentro l’armadio.
di Ornella MollicaTraditrice fu quella giornata di shopping. La totale incapacità di scegliere la cosa giusta mi spinse verso le novelle proposte. E fra queste la mitica salopette, anche conosciuta come tuta intera, dei meccanici o dei tecnici in generale. Sarò schietta: trovo terrificante, per una questione di rispetto verso il mestiere altrui, la riproposizione nella stessa versione. Al contrario ritengo molto simpatiche e interessanti quelle studiate per ogni occasione.
Le troviamo in seta, poliestere, viscosa, lana e addirittura in raso e in lycra per serate galanti. Le rivediamo senza cerniere e bottoni per corpi agili e allenati. Indossarla è un gioco di prestigio quindi se non conoscete il trucco, rinunciate! Potrebbe essere difficile sbloccarvi senza un piccolo aiuto. Ovviamente mi riferisco a quelle più aderenti. Altre invece hanno le aperture collocate nei punti giusti e scivolano sul corpo senza intoppi. Esistono anche le versioni ampie e spaziose nei punti critici del nostro corpo. Non tengono in considerazione i famosi numeri 90-60-90 e giocano al rialzo.
Queste richiedono sempre un buon coordinamento braccia - gambe ma l'incastro è scongiurato. Se ne desiderate una comoda e pratica dovete necessariamente comprarla larga e confortevole. La stoffa abbonda ed elargisce centimetri. Attenzione quindi ai colori e ai tessuti. Temo che a breve ci verrà riproposta pure in chiave pescatore. Corre voce che bisogna abituarsi alle piogge torrenziali e alle trombe d'aria. A questo punto qualcuno potrebbe ridisegnare qualche salopette per non farsi trovare impreparati di fronte alle condizioni climatiche più avverse. In fondo questa procedura è già stata adottata per il lancio (ormai da parecchi anni) delle scarpe antipioggia. Un tempo erano le galosce in gomma poi diventarono delle belle scarpe solitamente lucide all'esterno e imbottite all'interno. Una vera genialata la lana e il pellicciotto per tenere i piedini al caldo. Io ho ancora la prima versione e dopo un acquazzone i miei piedi sognano Singapore.
Ma ritornando alle salopette c'è da dire che la loro dinamicità e vestibilità torna utile per lo shopping 'guardo ma non compro'. Con la scarpa giusta potete assaltare tutti i negozi che volete. Girando e rigirando magari ci scappa la novità ma non contateci troppo.
È un momento storico in cui i neuroni sono molto nostalgici, impegnati a studiare il passato. Da qui gli evergreen degli anni Sessanta e Settanta ripensati in base ai ‘success factors’ più travolgenti. Qualcuno si impone sulle passerelle con forza e attenzione ai dettagli. Per onestà intellettuale dovrei parlare di rimpasto delle vecchie idee. Non riesco ancora a capire se è in corso un totale ottundimento della creatività. Tanti vestiti in giro eppure nessun capo che ci permetta di gridare: "Ma guarda te che novità!". Ma arriverà l'agognato momento. È sempre una questione di tempi. Al momento ci divertiamo a ripensare quello che abbiamo.
E addirittura ci affatichiamo a riproporre divise e abiti classici di alcuni lavori in chiave fashion. Che fantasia!