Da Alberta Ferretti a Fausto Puglisi passando per N°21: il primo giorno di fashion week meneghina
Ruches, pizzi e trasparenze a profusione. Dettagli punk, grunge e rock. Un’esplosione di colori intensi che si fondono con equilibrio e proporzione. E poi le stampe: geometriche, fiorate, d’ispirazione settecentesca e dipinte a mano. A Milano - nel primo giorno di sfilate per la Primavera/Estate 2017 - si rivisita il romanticismo, si rende omaggio alla femminilità più raffinata. E al contempo si mescolano e si sovrappongono i più disparati stili fino a creare un’armonia dissonante con l’essenzialità di un tempo.
Un’impronta chiaramente gipsy, ma rivisitata, definisce la sfilata di Alberta Ferretti. Che mantiene il suo dna romantico ma lo rivoluziona con seducenti giochi di contrasti. In passerella si scorgono top di pelle bondage, tulli trasparenti effetto see-through, lingerie in vista. Imperano le balze, le sovrapposizioni, le gonne gitane ed eccentriche stampe colorate, sinonimo di una femminilità raffinata che trova carattere nei colori dal viola all’azzurro intenso.
È street style invece l’ispirazione di Sergei Grinko che propone un mix di stili che si scontrano e si compensavo tra loro. In pedana sfilano note grunge, look dal sapore rock, capi casual con accenti punk. Le linee sono morbide e fresche, i colori accesi - dal lilla al fucsia passando per il verde muschio senza tralasciare le nuance neutre. Le maniche si gonfiano a palloncino, le trasparenze si accentuano per un twist finale di sensualità, i berretti sono il dettaglio in più che completa, con decisione, quasi tutti gli outfit in scena.
Più ribelle e ‘libertina’ è la collezione di Fausto Puglisi. Il suo show è un caleidoscopio di colori accesi, di stampe fresche disegnate a mano - bucoliche, geometriche e astratte. I tagli sono asimmetrici, gli spacchi profondi. Le fantasie e le tinte più disparate si incontrano tra loro, si fondono sinuose in color block extravagant ed esplodono senza freni creando un disordine armonioso.
Ammicca, invece, la linea proposta da N°21 che rende omaggio alla più elevata espressione di femminilità. La sua primavera è un trionfo di ruches, pizzi e ricami, tulle e frange, veli e trasparenze, composte e al contempo seducenti. Che si tingono di oro, rosa antico e giallo. Il blu si sposa con il nero, il bianco con il viola. Lunghi orecchini di pompon, talvolta richiamati su maglie e pullover, danno carattere al look. E un un twist di ironia. Quasi quanto le borse marsupio che stravolgono con fermezza il romanticismo e il candore degli abiti bon ton. Le paillettes, infine, che tempestano gli abiti gold, illuminano il palcoscenico.
Leggi gli altri articoli di moda su Grazia.it