Un defilé dolcissimo con vestiti esclusivi realizzati dai più grandi pasticceri italiani. Lo stile più glam e più goloso che si possa immaginare
Caffè, panna, cannella, caramello, nocciola: sono questi gli ingredienti che costituiscono, nel senso letterale più stretto, i “tessuti”degli incredibili abiti che hanno sfilato in occasione della terza edizione del Salon du Chocolat Milano, il più importante evento aperto al pubblico dedicato al mondo del cioccolato, da poco concluso nel capoluogo lombardo.
Il fil rouge che ha accompagnato le modelle in passerella è il Liberty, lo stile che ha caratterizzato il periodo a cavallo tra l'800 e il ‘900, espressione della grande gioia di vivere dell'Europa di questo periodo. Uno spirito che ha trovato espressione anche nella nascita del sistema moda e del cinema, in un momento storico di grandi progressi scientifici e di trasformazioni sociali. In tutta Europa, da Parigi a Milano, si respirava aria nuova, con un senso di palpabile ottimismo e di felicità mai provata prima nel passato. Queste stesse emozioni trovano incarnazione nel cioccolato, portatore di sensazioni di calore e di fiducia che solo questo dolce sa donare.
Per questo il Salon du Chocloat ha scelto questo tema per il Chocolate Fashion Show, un appuntamento ormai tradizionale e molto amato, nel quale ha sfilato la collezione Choco Époque nata dalla collaborazione tra il Teatro della Moda, la scuola di moda milanese specializzata nell’alta sartoria artigianale italiana e i grandi Maestri di AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani presieduta da Gino Fabbri e con Iginio Massari come Presidente Onorario). Da questa collaborazione sono nate creazioni davvero uniche nel loro genere. Il richiamo al Liberty è evidente nei cappellini, nei raffinati abiti, negli strascichi, nei fiori, medaglioni, bracciali e diademi. La principale stoffa utilizzata è il cioccolato bianco e nero, ma non mancano varianti al tema che rifiniscono e decorano i modelli, come panna,, caramello, caffè, caffè, nocciola, ma anche accostamenti più inconsueti, come sale rosa dell'Himalaya, ribes, liquirizia, frutti, peperoncino e addirittura anche il packaging che normalmente avvolge i dolci.
Hanno sfilato anche le creazioni degli ospiti francesi della Maison Boissier, Jeffrey Cagnes e le creazioni del maître chocolatier Davide Comaschi e di Paolo Griffa.