Sulle passerelle di Milano sfila Fendi: un trionfo di artigianalità tutto italiano
© Mondadori Foto
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Il secondo giorno della fashion week inizia con la collezione disegnata da Silvia Venturini Fendi e Karl Lagerfeld, tra pelle, piume, grafismi e manifatture pregiatissime.
Milano, giorno due. Il grande nome in passerella nella mattinata è Fendi, che presenta una collezione per la primavera/estate dove sono i dettagli e le lavorazioni (in particolare della pelle) a fare la differenza, in uno scenario che ricalca il Palazzo della Civiltà Italiana, l'edificio costruito tra il 1938 e il 1943 che a Roma ospita la casa di moda. Un inno all'architettura italiana che si è tradotto in una serie di look ricercati tra giochi grafici e rifiniture materiche minuziose.
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La collezione è infatti un trionfo di eccellenza artigiana: i completi di pelle sono traforati e lavorati finemente, così come le giacche (con frange, impossibile farne a meno a quanto pare) e i pantaloni in suede dai colori pastello o nei toni della terra. Belli i vestiti alla caviglia, sempre in suede, in toni scuri che avvolgono il corpo senza fasciarlo e interrotti da lampi di colore. Abiti e bluse sono morbidi, le macro fantasie floreali si alternano agli inserti metallici, alle piume e alle applicazioni di cristalli. La pelle è finemente lavorata e disegna minigonne, vestiti e giacche corte sulla vita dagli intricati motivi a fiori quando non è sfrangiata da grafismi astratti. In pelle anche i fiori/farfalla che adornano i capelli delle modelle e stringono le code. Immancabile la Baguette - una delle borsette più conosciute del marchio - che ha attraversato indenne le generazioni passando dalle madri alle figlie. Non mancano neanche le fur bag e i portachiavi di pelliccia che impazzano in tutte le stagioni: d'altronde, si sa, la moda non conosce stagione, meno che mai l'accessorio. Di prim'ordine anche il casting: hanno infatti calcato la passerella tutte le supermodelle, da Cara Delavingne a Mariacarla Boscono, fino alla diciottenne Kendall Jenner, sorellastra di Kim Kardashian, che dopo New York e Londra, debutta così anche a Milano. D'altronde, Fendi è l'esempio perfetto di marchio italiano con una grande tradizione alle spalle che è riuscito a traghettarsi felicemente nella contemporaneità, grazie soprattutto all'apporto che Karl Lagerfeld, il Kaiser della moda e già direttore creativo di Chanel, ha saputo dare collaborando con Silvia Venturini Fendi. Puntando sull'heritage dell'azienda romana in fatto di accessori, pelletteria e pelliccia, i due designer hanno creato borse, scarpe, addirittura portachiavi che sono finiti in cima alla lista dei desideri dei consumatori, dimostrando un allineamento con i tempi da far invidia ai designer ventenni. Un esempio? I sandali a fascette, sia nella versione col tacco che in quella rasoterra: scommettiamo che le signore dello street style - ovvero la passarella parallela che si svolge al di fuori delle sfilate - se ne approprieranno quanto prima?
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