Nel nostro Paese l'ora legale fu istituita nel 1916 ma la sua invenzione risale al XVIII secolo e porta la firma di Benjamin Franklin. Adesso è abbinata alla Pasqua
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Come ogni anno anche nel 2025 torna l'ora legale in Italia. Il cambio dell'ora è previsto nella notte fra sabato 29 e domenica 30 marzo, quando le lancette andranno spostate un'ora avanti tra le due e le tre del mattino dopo circa 5 mesi di ora solare. Si dormirà dunque un'ora in meno, tempo che si guadagnerà in luce e quindi in risparmi per le bollette dell'energia elettrica.
La scelta di spostare in avanti l'orologio con il cambio dell'ora legale nasce proprio per contenere i costi dell'energia, sfruttando il più possibile la luce naturale. Quando i benefici svaniscono, ossia quando il ciclo giorno-notte non è comunque in grado di garantire più luce diurna, si torna all'ora solare, cambio che avviene in autunno quando tempo umano e tempo naturale tornano a coincidere.
L'invenzione dell'ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin. Sostanzialmente Franklin non propose di spostare le lancette dell'orologio, bensì di forzare la popolazione ad alzarsi a orari più mattinieri. Tale obbligo si sarebbe esercitato con varie forme di pressione (tassazione delle persiane, razionamento candele, divieto di circolazione notturna e una sveglia rumorosa all'alba). Lo scopo era quello di risparmiare sulla spesa in candele.
In Italia è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora avviene in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell'ora durante l'anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull'alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell'Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico (lo scorso anno furono 75 milioni i risparmi in 7 mesi secondo i calcoli di Terna) e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi. Il motivo principale di questa scelta rimase il risparmio energetico, ma con il passare del tempo sono emersi anche altri vantaggi, come il miglioramento della sicurezza stradale, poiché la maggior parte degli incidenti stradali si verifica durante le ore notturne. Inoltre, si crede che un maggiore numero di ore di luce di sera possa avere effetti positivi sul benessere psicologico delle persone, favorendo attività all'aperto e migliorando la qualità della vita.