La simbologia del 25 dicembre, in tutte le tradizioni, è strettamente legata al Sole
Nella tradizione cristiana, il 25 dicembre si celebra la nascita di Gesù Cristo. Gli studi di astronomi e astrologi, tra cui Keplero, sembrano dimostrare che Gesù non fosse veramente nato in quel preciso giorno. Allora, a cosa si riferisce questa data? Perché ricorre anche nella celebrazione di altre festività pagane?
Un tempo il giorno del 25 dicembre coincideva con il solstizio invernale. Con il passaggio da un calendario all’altro, le date si sono poi separate.
I solstizi e gli equinozi hanno sempre avuto una simbologia esoterica molto importante e il solstizio invernale è legato al “passaggio” spirituale che conduce ad una nuova nascita. Durante il solstizio invernale, infatti, la notte è la più lunga e il giorno è il più corto dell’anno. Non a caso, Gesù rappresentava il portatore della luce nella Terra. Dopo questa nascita, infatti, le ore di luce riprendono ad aumentare e il Sole torna pian piano ad illuminare e a sconfiggere le tenebre.
La simbologia esoterica del Natale, in tutte le tradizioni, è strettamente legata al Sole e, in questa stessa data, vengono festeggiate anche altre divinità solari come il dio Mitra in Persia o del suo profeta Zarathustra.
Anche Mitra veniva da sempre associato alla luce e al calore e, di conseguenza, alla luce, alla crescita e alla fertilità. Mitra non solo era una divinità con caratteristiche solari (che quindi donava la vita), ma era anche un guerriero e veniva venerato dagli uomini. Zarathustra era un profeta iraniano che fu venerato fino alla conquista degli Arabi in Iran.
Tra le varie divinità solari che venivano festeggiate il 25 dicembre, inoltre, c’erano Krishna, il dio Horus, Dioniso e secondo alcune fonti anche Buddha e tanti altri.