Buongiorno Susanna, iniziamo la nostra chiacchierata?
Volentieri. A onor del vero, ho già iniziato la nostra conoscenza in internet: mi sono informata guardando il suo profilo sul social network dedicato all'attività professionale.
Potenza del web! Mi racconti di sé: so che è giovanissima.
Sì, in effetti non ho ancora compiuto 27 anni.
Ed è già ai vertici aziendali…
Sono molto determinata e fin da ragazza ho deciso che avrei seguito le attività di famiglia. Per questo motivo ho studiato economia e mi sono specializzata nel marketing, che dal mio punto di vista è l’attività in maggior crescita e di maggior interesse in ambito aziendale. Peraltro, sono sempre stata attratta dagli spot pubblicitari, fin da piccola: pensi che mia mamma, per farmi mangiare, era costretta a farmi vedere la pubblicità!
Quali spot ricorda in particolare?
Oltre ai classici, come Calimero, mi vengono in mente alcuni spot che si sono rivelati poi clamorosi insuccessi, tipo quelli di una notissima azienda di pasta che promuoveva un microonde particolare, una catena di fast food sponsorizzata da una nota star televisiva, oppure una famosa azienda produttrice di oggetti per bambini e neonati che cercava di scimmiottarne un’altra specializzata invece in giochi per i più piccoli facendo purtroppo un flop. Insomma, di tutto un po’ ma sempre con occhio attento, perché dagli errori degli altri possiamo solo imparare e tenendo presente che solo osservando i grandi possiamo diventare grandi.
Determinazione e tanta voglia di imparare: è questo il suo segreto?
Alla mia età non si può smettere di conoscere, di migliorare! Personalmente, ho sempre stimato tantissimo mio padre e ho orientato i miei studi per poter continuare il suo lavoro. Dopo la laurea, ho trascorso un breve periodo in Cina: al mattino ero in università e al pomeriggio si facevano visite aziendali nelle società italiane che hanno deciso di iniziare attività nel paese del Sol Levante per capire difficoltà e opportunità di un mercato così importante. Ho poi lavorato in una società tedesca con sede nei pressi di Milano, apprendendo una serie di strumenti molto utili, dallo stile di lavoro, rigido, strutturato, molto ben delineato, al far parte di una squadra di persone diverse e più grandi. Tutte le esperienze mi sono servite per poter poi ricoprire il ruolo di Direttore Marketing e Comunicazione in Albatros.
E’ stato difficile farsi accettare in azienda?
A me piace indossare la maglia dell’azienda in cui lavoro, sentirmi parte del team. A maggior ragione adesso in Albatros, l’azienda che un anno e mezzo fa è entrata a far parte del gruppo dopo l’acquisizione da parte di Gran Tour Bagno e Rainbox. Si tratta di un’esperienza estremamente sfidante: un marchio storico nel mondo del wellness, che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita delle persone, il benessere fisico e psicologico. Farsi accettare non è stato facile, perché il fatto di essere giovane e oltretutto donna non ha agevolato il dialogo, il farsi ascoltare da chi è in azienda da più tempo.
Cosa pesa di più: essere donna o essere giovane?
Entrambe le cose non aiutano quando si hanno dei pregiudizi: l’attività commerciale è molto maschilista, la presenza femminile è molto ridotta. E’ difficile far valere le proprie idee, perché a volte le persone che già lavorano in azienda tendono anche ad avere un pizzico di arroganza e a prevaricare. Essere donna comporta sicuramente una fatica doppia: bisogna costruirsi il proprio ruolo e poi è necessario anche affermarlo costantemente. Per fortuna, dopo un anno e mezzo, le cose stanno cambiando…