Caterina Mantovani, Direttore della Comunicazione, Locman
© ufficio-stampa | Caterina In un momento di lavoro con Marco
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Dalla TV agli orologi: Caterina Mantovani, Direttore della Comunicazione di Locman, racconta a Tgcom24 tutta la passione per il suo lavoro
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Una carriera interamente segnata dall'amore per la comunicazione: Caterina Mantovani ha raccolto la sfida e deciso di partecipare al progetto Locman, realizzato da suo fratello Marco e ispirato alla bellezza toscana dell'Isola d'Elba.
© ufficio-stampa | Caterina In un momento di lavoro con Marco
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Buongiorno, Caterina. Tutto bene, possiamo fare due chiacchiere?
Sì, volentieri! Sapevo che mi avrebbe chiamata… Di cosa parliamo?
Di lei! Per esempio, vorrei sapere cosa ne pensa delle donne divise tra lavoro e famiglia…
Mi piace questo tema: è una grossa sfida per le donne entrare nelle aziende e farsi largo tra pregiudizi e difficoltà. Ma è una sfida che va raccolta e combattuta, perché si può e si deve vincere.
Lei ha sempre pensato di lavorare in Locman, l’azienda di famiglia?
Per la verità, no. Sono sempre stata affascinata dalla comunicazione e dopo l’università mi sono occupata di televisione. Per dieci anni ho lavorato nel mondo della produzione televisiva, in ruoli di crescente responsabilità, diventando direttore di produzione e poi anche producer. E’ stata un’esperienza importante, un mestiere vero e totalizzante, che ha comportato anche molte rinunce. Ma lavorare nella comunicazione e nei media era il mio obiettivo professionale ed è stato fondamentale anche perché, dietro le quinte, la TV è assolutamente egualitaria. Successivamente, sono anche diventata imprenditrice lavorando per la carta stampata.
Dai media agli orologi: un bel cambiamento.
Attorno agli anni 2000 mio fratello maggiore Marco, che è fondatore e presidente di Locman, mi ha chiamato a lavorare con sé. Il business stava esplodendo e serviva una professionista solida che si occupasse della comunicazione con competenza e passione. Ho accettato con grande entusiasmo, senza immaginare che potesse poi rivelarsi tanto impegnativo.
Un’esperienza ricca, immagino…
Assolutamente. Lavorare per l’azienda di famiglia ha un valore ed un significato molto intensi, straordinariamente appagante e coinvolgente. In questo progetto tra tutti coloro che sono stati chiamati a partecipare alla fine si è creato un rapporto di amicizia, un forte senso di appartenenza, e condividere gli obiettivi con le persone a cui sei legato, a cui vuoi bene, ha una valenza che va molto oltre i soli obiettivi economici, è molto più coinvolgente ed emozionante e regala una soddisfazione enorme.
Il suo rapporto con Marco.
Bellissimo. Siamo sempre stati molto uniti fin da bambini e Marco ha sempre avuto nei miei confronti un grande senso di protezione. Quando ero piccola, era lui a prendermi per mano e a riportarmi a casa anche con le ginocchia sbucciate se mi ero fatta male giocando. Abbiamo trascorso lunghissime estati insieme all’Isola d’Elba che è stata, e ancora rappresenta, il nostro punto di riferimento. Marco da sempre è un vero leader a cui fare riferimento, ancora e soprattutto oggi che è a capo di un’azienda italiana in competizione con gli storici marchi svizzeri, facendo leva sulla creatività e sullo stile 100% made in Italy. Io e mio fratello siamo complementari, ci scambiamo idee su tutto anche se siamo a chilometri di distanza, io a Milano, lui all’Isola d’Elba: la distanza aiuta nel mettere a fuoco chiaramente le attività, ad essere più lucidi e a vedere le cose da una diversa prospettiva.
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La presenza femminile in azienda: un punto di forza?
Da noi le donne sono fondamentali, rappresentano un autentico valore aggiunto. Occupano posizioni di grande rilievo figure femminili: oltre a me, anche il nostro Direttore amministrativo è una donna, per esempio. Nel nostro settore creatività e precisione sono fondamentali, caratteristiche che sono tipiche delle donne! Aggiungo che per noi lavorare in un ambiente felice e armonioso è un must perché è l’unico modo per favorire estro e inventiva e migliorare la qualità del lavoro.
E i giovani?
Per noi è fondamentale investire sui giovani. Accogliamo volentieri gli stagisti perché i ragazzi hanno grandissimo entusiasmo, energia e voglia di fare; li seguiamo con attenzione, sempre riconoscendo loro anche un compenso economico, e li facciamo crescere, perché tutti quelli che iniziano la loro attività nella nostra azienda poi vengono assunti dando continuità al percorso professionale.
Donne e orologi, un bel connubio.
L’orologio per le donne è fondamentale, si tratta di avere al polso una piccola macchina, che soddisfa la dimensione pratica ed anche quella estetica. Per gli uomini invece si tratta soprattutto di uno status symbol.
Il suo orologio ideale?
Amo gli orologi grandi, dal carattere forte. Attualmente indosso un Locman modello Montecristo automatico. I nostri orologi sono colorati, allegri, vitali: hanno tutta la natura dell’Isola d’Elba e la bellezza della Toscana nel loro DNA, contrariamente al grigiore degli orologi svizzeri.
Cosa fa nel tempo libero?
Beh, se devo essere sincera di tempo libero ne ho veramente poco e quello che ho lo dedico totalmente a mia figlia Bianca, che ormai ha 18 anni, e alla mia famiglia. Mi piace molto anche andare a cavallo per i boschi, un modo per ritrovare me stessa.
Vita privata: come se la cava in cucina?
Tra i fornelli il creativo è mio marito, che lascia libero sfogo alla fantasia. Io piuttosto mi occupo di fare la spesa, ma ammetto che la pasta col pesce non mi viene affatto male…