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Catrinel Marlon: "Sono affascinata dal mondo dei bambini"

Catrinel Marlon, Direttore Creativo di Nanan, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
14 Nov 2022 - 05:00

Rumena di origine, un passato da atleta, Catrinel Marlon, oltre che modella, attrice e regista, è anche Direttore Creativo di Nanan, azienda leader nel settore dell'articoli e dell’abbigliamento per l'infanzia.

Catrinel Marlon, Direttore Creativo di Nanan

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© Ufficio stampa
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Catrinel, hai un accento francese, ma hai origini est europee.
E’ così. Sono nata e cresciuta in Romania ai tempi in cui si viveva sotto il regime di Nicolae Ceaușescu. I miei genitori erano atleti, dei campioni nelle loro specialità: mamma era una ginnasta, papà invece faceva il salto a ostacoli. Quando mi hanno avuta erano giovanissimi, super impegnati negli allenamenti e per questo mi avevano affidato a un “settimanale”, una sorta di orfanotrofio, dove i bambini rimanevano tutta la settimana e venivano poi ripresi dai genitori durante il weekend. Ci sono rimasta fino all’età di due anni e mezzo.
 
Lo sport è stato parte della tua vita.
Faceva parte della nostra cultura dell’epoca. Da piccola ho iniziato con la ginnastica artistica, come mia mamma, poi però fui giudicata troppo alta e per questo venni dirottata sull’atletica leggera: non mi era data la possibilità di scegliere. Si è trattato comunque di un’esperienza molto formativa e anche ricca di soddisfazioni, perché ho vinto diverse medaglie e ho condiviso le gioie delle vittorie con la squadra.
 
Dall’atletica alla moda: com’è andata?
E’ stato un caso. Dopo un allenamento fui avvicinata da un signore che mi propose di fare la modella. Ne fui entusiasta, non così però i miei genitori, che vedevano questa professione, a loro quasi del tutto sconosciuta, come pericolosa e poco seria. Li ho convinti pian piano: dapprima mi sono spostata verso la capitale, Bucarest, pur continuando a fare sport, e successivamente negli States. Da lì ho girato il mondo, naturalmente anche in Italia, ma senza mai smettere di studiare: sono sempre stata molto matura e responsabile.
 
In Italia sei rimasta a lungo.
Per lavoro sono rimasta a Milano e devo ammettere che l’Italia è sempre stato un posto dove mi sentivo a casa: ci sono rimasta dieci anni, poi ho deciso di trasferirmi in Francia dove sono rimasta per altri undici anni. In ogni caso, ci tengo a sottolineare che sono naturalizzata italiana.
 
La moda è stata un punto di partenza perché poi sei arrivata al cinema.
Anche in questo caso ci sono arrivata per una serie di circostanze. La mia agente, che è anche un’amica, insisteva affinché facessi l‘attrice e mi propose per diversi casting per spot pubblicitari. Mi chiese a un certo punto di incontrare il regista Federico Brugia, perché a suo modo di vedere avevo le caratteristiche giuste per interpretare una parte nel film che stava preparando. Ci vedemmo, facemmo una chiacchierata e ottenni la parte. 
 
Non ti sei limitata a recitare.
La mia grande passione è la fotografia e accettai di recitare solo se mi fosse stato concesso di fare le foto sul set. A lavoro ultimato, le immagini piacquero tantissimo e divenni a tutti gli effetti una fotografa di scena, anche se ho continuato a recitare, per esempio in “La città ideale” diretto da Luigi Lo Cascio, che mi ha scelto nonostante non fossi italiana, e che mi ha portato a presentare il film al Festival di Venezia.
 
Stare davanti all’obiettivo, tuttavia, non ti è bastato.
Il mio sogno è diventato quello di stare dietro alla macchina da presa. Ho iniziato quindi a dedicarmi alla regia, dirigendo video commerciali e poi realizzando anche un corto la scorsa estate. Tra gli spot commerciali, ho realizzato anche quello di Bulgari per Save The Children, che è piaciuto moltissimo, motivo per il quale sono successivamente entrata in contatto con Nanan, azienda leader nel mercato di articoli e abbigliamento per l’infanzia.
 
A proposito di bambini: so che sei mamma anche tu.
Io e il mio compagno abbiamo una bambina deliziosa: è Carolin Leon, che oggi ha tre anni e mezzo. E’ un vulcano: vivacissima, iperattiva, super intelligente, io mi diverto moltissimo con lei.
 
L’esperienza in Nanan ti sta regalando molte soddisfazioni.
Ho iniziato a collaborare da poco e devo dire che è un percorso molto bello e gratificante. Abbiamo introdotto subito una novità mondiale, mai vista prima: si tratta di una cameretta laccata nera, realizzata con legno certificato italiano e vernici che rispettano l’ambiente e le persone: è davvero strepitosa. Inoltre, stiamo implementando un servizio di ritiro dei passeggini per ricondizionarli e rivenderli o donarli. Ti anticipo inoltre che al prossimo salone del mobile porteremo un'altra eclatante novità in questo settore, ma non ci fermeremo qui…
 
Invece per quanto riguarda le collezioni fashion?

Per l'abbigliamento ho iniziato a porre attenzione ai tessuti e ai processi produttivi, così dalla prossima stagione autunno/inverno 2023 avremo collezioni in cotone organico certificato. Per noi è importantissima la supply chain: i fornitori devono rispettare i requisiti minimi imposti dai regolamenti internazionali, ad esempio non devono impiegare lavoro minorile, ma rispettare i diritti umani, e non sfruttare le persone grazie al pagamento di un salario minimo. Ho richiesto forte attenzione ai servizi offerti: il cliente deve essere al centro della custumer journey perché la soddisfazione è fondamentale, in quanto genera un passaparola dall’altissimo valore. Abbiamo inoltre iniziato un percorso volto alla sostenibilità: piccole azioni che ci porteranno a iniziative importanti che vedranno coinvolta tutta la filiera, dai produttori ai consumatori.
 
Progetti futuri?
Il mondo dei bambini mi affascina al punto che tra breve inizierò le riprese di un mio film, la cui protagonista sarà la straordinaria Monica Guerritore. Si tratta di una storia ambientata negli anni ’60 in un centro psichiatrico per bambini, un tema molto forte e che sento molto. Ammetto di avere un po’ di paura, ma non del set, perché sono capace di gestire le situazioni e le persone, quanto per le sei settimane di permanenza fuori casa lontano dalla mia famiglia, per me la cosa più importante e l’unica che conta davvero.
 
Un suggerimento alle ragazze che vogliano intraprendere un percorso di carriera nel mondo dello spettacolo?
La vita di ognuno può diventare uno spettacolo: più si fa, più si va avanti, bisogna saper fare di tutto. Inoltre, non si deve trascurare di godersi la vita, sempre però tenendosi stretta la propria famiglia.

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