Diana Ricotti, Amministratore di Principe di Fino
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Diana Ricotti, Amministratore di Principe di Fino, racconta a Tgcom24 la sua storia
di Carlotta TennerielloAffascinata dalla natura e sensibile al tema della sostenibilità ambientale, Diana Ricotti è fiera sostenitrice della sana alimentazione per garantire la buona salute del nostro organismo. Come imprenditrice, ha scelto di allevare in maniera rispettosa gli animali e le galline, perché il loro benessere è fondamentale per la qualità delle uova.
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Diana, buongiorno. Entro subito in argomento: vogliamo parlare di uova?
Volentieri! L’uovo nella sua semplicità è un alimento straordinario e completo: prezioso, perché ricco di proprietà nutrizionali, e ideale per una alimentazione equilibrata, a patto che si tratti di uova provenienti da allevamenti con caratteristiche precise. Le galline non debbono essere sottoposte a stress, ma vivere all’aria aperta con serenità, nutrendosi con mangimi selezionati.
Come nasce la sua passione per le uova?
Il progetto è nato all’interno della mia famiglia da un’idea di mio fratello Giovanni. Siamo cresciuti tra Italia e Svizzera; io ho fatto studi in giurisprudenza e come avvocato ho affiancato mio padre nella sua attività immobiliare. Sono la tecnica di casa e mio fratello il pratico, una persona dalle mille idee. Siamo sempre stati sensibili al tema della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. Ritengo che la sostenibilità sia la vera frontiera politica del futuro e mai come in questo momento il food è coinvolto in questo processo di rinnovazione.
Non si è trattato di una scelta casuale.
No, affatto: una gallina produce tantissime uova nell’arco della sua vita con un impatto ambientale infinitamente più basso rispetto ad un allevamento da carne, a quasi parità di proprietà nutritive del prodotto finale. La facilità con cui le gallina depongono le uova le hanno purtroppo rese vittime dell’industria alimentare, dove sono sottoposte a moltissimi stress dove l’obiettivo non è il loro benessere, ma l’iperproduttività. Ottenere un uovo di alta qualità al contrario richiede un lavoro molto particolare e molte cure: l’attenzione ritorna sull’animale perché è da li che si parte per avere il prodotto di qualità che la gente oggi richiede. Credo che un prodotto simile sia anche sociale, nella misura in cui offre un’alternativa a tutti coloro che vogliono nutrirsi con consapevolezza: ad esempio, al costo di circa 1 euro (il prezzo di un uovo Principe di Fino) una mamma è in grado di dare un alimento completo a suo figlio, cosa che non potrebbe mai fare optando per la carne al pascolo. La richiesta sta aumentando e il nostro obiettivo è quello di arrivare ad una grande produzione, affiancando altri pollai e aiutandoli a convertire la produzione seguendo il nostro metodo, conferendo il nostro marchio e avendo così la possibilità di affacciarci alla grande distribuzione.
L’importanza di una alimentazione sana non sfugge ormai ai consumatori.
Le persone sono sempre più sensibili verso una alimentazione consapevole, genuina e dalle proprietà antiinfiammatorie. Il cibo ormai è il primo alleato del nostro benessere ed anche per questo, le uova Principe di Fino, che prima della crisi trovavano tra i principali estimatori e clienti gli hotel di lusso e gli chef stellati, fortunatamente non hanno particolarmente risentito del lockdown, anzi è aumentata fortemente la richiesta dei privati: un fenomeno che mi porta a ritenere che i tempi per aumentare la produzione siano davvero maturi.
Anche la confezione è attenta ai bisogni del consumatore, mi pare…
Certamente si, il nostro è un metodo di allevare all’antica, ma il controllo qualità è sostenuto dalle tecnologie più innovative: siamo i primi al mondo ad aver messo all’interno dei pollai un sistema di monitoraggio tracciato in blockchian. Il consumatore è quindi in grado di conoscere tutto quel che riguarda il pollaio di provenienza e il processo produttivo, potendo accedere anche alle immagini delle galline nel giorno esatto in cui è stato deposto l’uovo che sta mangiando!
Abbracciare questo progetto non le ha impedito tuttavia di dedicarsi alla famiglia.
Assolutamente no. Ho due bambini meravigliosi, Ludovico, 10 anni, e Umberto, 6, che adoro e che stanno vivendo con me l’entusiasmo per questo progetto. La mia è una famiglia molto unita, ritengo comunque che le donne debbano fare sempre un po’ da collante: la nostra spiccata capacità intuitiva ci consente di anticipare le situazioni, abbiamo la capacità di fare squadra e di mediare. Queste caratteristiche tipicamente femminili, se usate propriamente, possono portare una grande grande armonia, sia in famiglia, ma anche nelle attività lavorative. Quanto al rapporto con mio padre, a cui somiglio molto, è sempre stato ottimo: è il mio grande maestro, è fiero di me e di mio fratello ed è sempre pronto a sostenere quello che facciamo.
Torniamo al “Principe di Fino”: come mai questo nome?
Abbiamo voluto un po’ giocare: “Principe”, perché le nostre galline sono trattate da principesse e poi perché restituisce un’idea di esclusività accessibile a tutti (le nostre uova costano circa 1 euro l’una, contro i 50 centesimi idi quelle industriali), dallo chef stellato alle mamme e a tutti i consumatori che desiderano mettere a tavola un prodotto eccellente dalle qualità indiscusse. "Fino", invece è la località, in quanto la fattoria si trova a Fino Mornasco, location strategica perché sufficientemente lontana da Milano per poter godere di un’aria buona e di un clima ideale, e nello stesso tempo sufficientemente vicina per le attività di logistica.
Le vostre galline sono davvero trattate benissimo.
Nella nostra fattoria abbiamo 2.500 galline ovaiole che producono 1.600 uova al giorno. Negli allevamenti industriali le galline producono almeno un uovo al giorno e vengono così stressate che hanno una vita di circa 12-16 mesi. Le nostre galline sono rispettate nel loro ciclo di vita, arrivando a produrre fino ai 4 anni. Nei nostri allevamenti viene anche diffusa la musica classica in alcuni orari del giorno, un piccolo trucco introdotto dopo molte ricerche che ci aiuta a tamponare il problema dei predatori dall’alto, che in questo modo vengono naturalmente allontanati perché percepiscono la presenza dell’uomo. Molti studi inoltre dimostrano l’efficacia della musica per contribuire ad avere un clima sereno e armonioso. Quanto alle uova, vengono raccolte a mano dai ragazzi che vivono nelle cascine all’interno dell’azienda e in questo modo diamo vita ad un’economia circolare, che ci ha consentito di portare avanti le attività anche nei periodi di lockdown più severi.
E’ vero che producete le uova blu?
Verissimo! Sono stata la prima a commercializzare questa razza in Italia e sembra che ormai tutti la vogliano: è una gallina non ovaiola originaria del Perù, che fa un uovo ogni tre o quattro giorni. All’esterno l’uovo presenta proprio una colorazione azzurrina, mentre all’interno è un vero concentrato di sapore e di principi nutritivi.
A questo punto la domanda è d’obbligo: in cucina come se la cava?
Amo tantissimo cucinare, mi rilassa ed è il mio regalo della giornata. Le uova mi piacciono proposte in tutti i modi: al mattino non possono mancare nella nostra colazione e sono perfette alla coque, dolci e cremose. Poi naturalmente all’occhio di bue, strapazzate o cucinate nella raffinata proposta in camicia – o poché – dove la freschezza e la qualità delle nostre uova danno il meglio di sé e fanno la differenza: l’albume è ricco e denso, così nella preparazione non si disperde in cottura regalando un’esperienza di gusto eccezionale.
Viene proprio voglia di visitare la fattoria...
Per noi accogliere i visitatori, soprattutto le famiglie e i bambini, è un vero piacere, naturalmente in tempi sicuri e pandemia permettendo. I piccoli possono visitare la fattoria e in estate sono invitati a raccogliere i mirtilli, altra coltivazione che facciamo proprio qui: una vera festa e un messaggio forte per invitare alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente. Mangiare meno, evitando gli sprechi, e mangiare di qualità: in questo noi crediamo fermamente.