Francesca Manso, Amministratrice Delegata di BayWa r.e. Power Solutions
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Francesca Manso, Amministratrice Delegata di BayWa r.e. Power Solutions, racconta la sua storia a Tgcom24
di Carlotta TennerielloDa sempre interessata all'ambiente, Francesca Manso ha raccolto la sfida di costruire attivamente il futuro dell’energia in un contesto lavorativo differenziato, equo ed inclusivo.
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Francesca, lavori nel settore dell’energia rinnovabile. Come nasce questo interesse?
Sono sempre stata una bambina curiosa e, più che con le bambole, mi piaceva esplorare, giocare a smontare le macchine e rimontarle. Ero attratta da tutto ciò che era più tecnico e cercavo sempre di alzare un pochino l’asticella. È stato naturale per me scegliere un percorso di studi che mi appassionasse in quell’ambito e quindi mi sono iscritta a ingegneria specializzandomi nell’area ambientale. Mi sono poi laureata nel 2006, quando andare a lavorare nelle aziende nel settore del petrolio e del gas era estremamente facile e quasi naturale, oltre che redditizio. Io invece volevo portare nel mio lavoro soprattutto la mia passione, ovvero l’ambiente, motivo per cui cercai subito una collocazione nel campo dell’energia rinnovabile. Avere un obiettivo professionale che fosse nelle mie corde è sempre stato fondamentale per me.
Studiare ingegneria: di solito si pensa che sia una scelta più maschile.
Lo era molto di più quando mi sono iscritta io all’università. All’epoca eravamo sette ragazze su quattrocento studenti, veramente pochissime. Non mi sono impaurita, comunque, anzi per me è stata una sfida, potevo farcela a prescindere dal tacco o dallo smalto sulle unghie. Quello che mi è chiaro ora è che non è una battaglia, non dobbiamo dimostrare nulla agli altri, ma piuttosto a noi stessi ricordandoci di fare quello che ci rende felici.
D’altra parte, non sei quella delle scelte facili…
Sono arrivata sin qui perché ho sempre preferito le posizioni di “scomfort” a quelle di comfort. Non ho mai avuto paura del cambiamento, che a mio avviso è sempre positivo, né nella vita privata, né da un punto di vista professionale. Quando ho iniziato a lavorare nelle rinnovabili, avevamo il mondo contro e tra alti e bassi ho continuato a portare avanti il mio percorso non perdendo mai di vista il mio obiettivo. Per questo motivo, non ho esitato anche a trasferirmi all’estero, trascorrendo sei anni in Germania, per esempio.
Sei una top manager: qual è la chiave del successo?
La nuova leadership premia le persone e i risultati. Oggi poi servono empatia e intelligenza emotiva, caratteristiche di cui i più giovani sono in generale meglio dotati. Bisogna saper accordare fiducia ai propri collaboratori, saperli ascoltare e cercare di trovare quella che oggi viene definita “worklife balance”, cioè il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro, perché una vita fatta solo di quest’ultimo per me non sarebbe completa. Anche quando si fa un colloquio, capire se si tratta di un’attività che porta a stare bene è importantissimo per completare il proprio benessere.
A proposito di equilibrio: maternità e lavoro, un tema caldo.
Non amo le polemiche, che creano energia negativa. Per quanto mi riguarda, la maternità non è mai stata un problema. Non ho mai dovuto, né voluto scegliere tra famiglia e lavoro o carriera: la famiglia viene prima, anche se certamente è necessario organizzarsi. Credo che siamo noi donne a dover alzare la voce, cerchiamo di far partire da noi il cambiamento, premiamo le aziende che ce lo permettono. Chiunque lo voglia, deve poter fare il proprio percorso a prescindere dalla funzione famigliare.
Parliamo della tua esperienza in Germania: com’è stata?
La Germania è un paese molto affascinante, pur essendoci cose lontanissime dal nostro modo di essere. Quello che più mi è mancato, è stata sicuramente la nostra cultura in tutti i suoi aspetti, dall’arte alla cucina. Viceversa, quello che mi ha attratto maggiormente è stato l’ambito professionale, il metodo di lavoro e la cura dei dipendenti da parte dell’azienda. L’attenzione alle persone, il rapporto bidirezionale che mantiene la persona al centro.
A proposito della tua azienda: mi racconti meglio di cosa ti occupi?
Guido le attività italiane di BayWa r.e. Power Solutions, società che si occupa di sviluppare soluzioni energetiche su misura per aziende e multinazionali, sia nel segmento industriale che commerciale. Grazie ai nostri progetti, permettiamo ai nostri clienti di raggiungere importanti obiettivi in termini di sostenibilità e di risparmio legato al costo dell’energia.
Progetti e nuove sfide?
Continuare a far crescere BayWa r.e. Power Solutions in modo sostenibile, sia per quanto riguarda il fatturato che per quanto riguarda il team di lavoro. Quest’ultimo è un tema che mi sta particolarmente a cuore; stimolare una crescita che non sia dettata dal mercato ma che metta al centro delle proprie operazioni il benessere del singolo lavoratore. La sfida è dunque quella di costruire attivamente il futuro dell’energia in un ambiente di lavoro differenziato, equo e inclusivo.
Una domanda sul tempo libero non può mancare…
Amo lo sport e viaggiare, certamente. Però ho una vera passione per il vino: sono anche una sommelier.