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Marica Garosi: "Bisogna essere consapevoli della propria unicità, perché ognuna può dare qualcosa di più e di diverso"

Marica Garosi, Presidente di Pompea, si racconta ai lettori di Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
22 Nov 2021 - 05:00

E' cresciuta respirando l'odore del filato e ha fatto un percorso professionale nell'azienda di famiglia, promuovendo l'innovazione del prodotto, ponendo grande attenzione alla sostenibilità e puntando su una nuova linea dedicata allo stile urban athleisure ed una allo sportswear: è Marica Garosi, Presidente di Pompea, azienda italiana leader nella produzione di calzetteria e intimo.

Marica Garosi, Presidente di Pompea

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© Ufficio stampa
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Marica, lei ha un DNA imprenditoriale, è così?

E’ vero. Sono nata e cresciuta in una famiglia di imprenditori e in casa ho sempre respirato l’aria dell’azienda di famiglia. Mio padre nasce come imprenditore nel settore dei filati: negli anni ’70 fondò, con altri soci, la Fulgar, azienda leader nel mercato delle fibre con la produzione e la distribuzione di poliammide e di elastomeri quali il nylon, che hanno un odore davvero molto caratteristico: quando tornava a casa dopo il lavoro, gli rimaneva addosso quell’odore, che alla fine ho sempre respirato in casa e che ha fatto parte di me e della mia storia, personale e professionale. Per quanto riguarda me e mio fratello Alan non vi sono mai stati dubbi sulla strada che avremmo intrapreso crescendo, e abbiamo in effetti proseguito nell’attività di famiglia suddividendoci i compiti: io dedicata alla presidenza di Pompea e agli acquisti, mio fratello invece si è occupato della parte marketing ed è maggiormente impegnato su Fulgar.

Parliamo di filato: non sono tutti uguali…

Il filato che utilizziamo in azienda è quello che produciamo a partire dal “chips”, piccole palline plastificate, che vengono sciolte e dalle quali poi si ricava il filato. Accanto alla produzione più tradizionale, da qualche tempo abbiamo deciso di sposare il tema della sostenibilità: abbiamo realizzato una linea di filati riciclati, usando materiali di scarto della lavorazione e non filato vergine, il che consente un grandissimo risparmio nella realizzazione del capo, ma anche di ridurre grandemente la quantità di acqua utilizzata. Oltre a questo, abbiamo cambiato anche il pack, puntando su confezioni di cartone riciclato e riciclabile ed eliminando i gancetti di plastica che vengono solitamente usati nella grande distribuzione.

Essere donna in azienda è stato un problema?

Direi che in generale essere donne è complicato in un mondo molto maschile come il nostro. Tuttavia, ho avuto la fortuna di crescere professionalmente con il supporto di una grande donna, Attilia Casnici, attuale Amministratore Delegato di Fulgar, che ha sempre affiancato mio padre nella parte decisionale e progettuale dell’azienda. Per me e mio fratello è stata sempre un punto di riferimento, tanto che l’abbiamo sempre chiamata affettuosamente Zia Attilia. Per quanto concerne l’essere “figlia di”, non ho mai avuto problemi: per carattere, sono molto riservata e incline al low profile, quindi farsi accettare è stato semplice e comunque chi non mi conosceva ha poi avuto modo di farlo e di apprezzarmi.

Dal filato al prodotto finito: come ci siete arrivati?
Dopo aver rilevato l'intera proprietà di Fulgar nel 2011 abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di tentare di rilanciare un settore in crisi come quello della calzetteria: da qui è nata l'idea di acquistare un marchio come Pompea, con lo scopo di introdurre novità a beneficio di tutto il settore che è strategico anche per Fulgar. Poi però è arrivato il Covid-19, che ha rimescolato un po’ le carte, ma che ci ha anche consentito di prenderci del tempo per ripensare ai prodotti sviluppandone di nuovi e di rimettere mano al sito internet. Nel settembre di quest’anno abbiamo rilasciato il nuovo sito di e-commerce, dove è stata rivista completamente la grafica che adesso si concentra sui capi, ma che offre anche, grazie a numerosi video, l’opportunità di vederli anche indossati. Infine, abbiamo deciso di offrire la tracciabilità del prodotto con cui il nostro consumatore può avere molte più informazioni rispetto al passato, oltre a una assoluta garanzia di qualità: una sorta di “carta d’identità” per conoscere al meglio il capo indossato sotto ogni aspetto del suo ciclo di vita.

Credo che comunque ci siano importanti novità in arrivo.

E’ così. Per esempio, sul nostro sito e nei negozi Pompea è possibile acquistare l’intimo in modal e cashmere, una biancheria “ibrida” perfetta per essere indossata anche come sotto giacca. Inoltre, stiamo lanciando una nuova linea dedicata allo stile "urban athleisure", capi comodi, ma di stile, adatti per la vita di tutti i giorni, ed una linea di sportswear. Non voglio però dimenticare di sottolineare come Pompea si stia avvicinando sempre più alle donne generose con capi comodi, ma accattivanti, che hanno come caratteristica quella di essere funzionali e super traspiranti, che non danno la sensazione di costringere, ma piuttosto di avvolgere e perfetti anche per un pubblico giovane: penso ad esempio alle ragazze formose e allo stesso tempo super femminili.

In tutto questo però non ha trascurato la famiglia.

Ho due splendidi bambini, Michele, undici anni, e Siria, nove. Ho avuto due gravidanze fortunate e senza problemi, quindi ho potuto lavorare sino all’ultimo giorno e sono rientrata in ufficio appena possibile: il mio periodo di maternità è stato in azienda, venivo chiamata a casa dai nonni per la poppata, ma non mi è mai pesato. A proposito di nonni, devo dire che sono insostituibili e senza di loro sarebbe veramente molto dura riuscire a conciliare famiglia e attività professionale: non è stato facile comunque, ma ora i piccoli stanno crescendo e organizzarsi sta diventando sempre più semplice. 

Un suggerimento alle donne che vogliono intraprendere un percorso di carriera?

Non bisogna mai mollare, ma credere fino in fondo in quello che si fa, essendo consapevoli della propria unicità: ognuna di noi può dare qualcosa di più e di diverso.

Il suo capo Pompea preferito?

Li amo tutti, ma quelli a cui non posso proprio rinunciare sono i capi della linea Eco-friendly: brassiere e slip sono super confortevoli, morbidi, traspiranti, ma soprattutto pratici e perfetti per un uso quotidiano, in ufficio come in palestra.

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