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Sabrina Pavone: "Abbiamo creato un modo nuovo di fare la spesa"

Sabrina Pavone, cofondatrice di Supercond24, si racconta a Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
23 Mag 2022 - 05:00

Avvocato di successo, ha deciso di affrontare una nuova sfida professionale come imprenditrice: Sabrina Pavone racconta come è nata l'idea di un nuovo tipo di supermercato digitale aperto "h24".

Sabrina Pavone, Cofondatrice di Supercond24

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© Ufficio stampa
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Sabrina, sei un’imprenditrice di successo, ma la tua carriera è iniziata in tutt’altro ambito…

E’ così. Sono un avvocato ed esercito la professione da subito dopo essermi laureata. Ho terminato l’università in frettissima e già a 24 ho iniziato il praticantato, superando poi brillantemente l’esame di Stato appena mi è stato possibile sostenerlo. Riguardo al successo, ci tengo a sottolineare che in ambito imprenditoriale è del team, cosa per me importantissima in quanto credo fermamente nel lavoro di squadra.

La passione per il diritto ti è sempre appartenuta.
Fin da quando ero piccola sognavo di fare il magistrato e per questo, dopo le scuole superiori, mi sono iscritta a giurisprudenza. Devo ammettere, però, di non essere riuscita a passare il concorso e quindi mi sono dedicata totalmente alla carriera legale, facendo anche un percorso di dottorato all’interno dell’ateneo. Una carriera che mi ha regalato moltissime soddisfazioni, anche economiche soprattutto all’inizio, ma che mi ha anche reso consapevole delle difficoltà in cui versa oggi la Giustizia in Italia.

Come nasce l’idea di diventare anche imprenditrice?
Sono sempre stata attratta dal digitale e devo anche dire che mi piaceva l’idea di lanciarmi in una nuova avventura professionale che fosse sfidante e mettesse alla prova la mia capacità di gestione, tenuto conto delle tante cose e delle tante dinamiche apprese negli anni lavorando con numerose e diverse realtà aziendali in generale e con quelle del settore della Grande Distribuzione in particolare. Aggiungo che mi piaceva l’idea di cimentarmi in qualcosa che potesse essere utile anche per gli altri, proprio come il settore del food, e l’insieme di questi elementi ha solleticato le mie corse, se così posso dire, convincendomi ad affrontare questa sfida.

La tua terra, l’Abruzzo, è una realtà diversa da quella delle grandi metropoli del Nord.
Lo è moltissimo. L’Abruzzo è una terra che amo profondamente, soprattutto per le sue caratteristiche enogastronomiche, territoriali e le sue ineguagliabili ricchezze. Tuttavia, per quanto attiene all'aspetto lavorativo, e in specifico alle opportunità, devo riconoscere che questa regione offre poco a chi, come me, ha desiderato e desidera cimentarsi in esperienze diverse, innovative, non solo per questioni ambientali, ma soprattutto culturali. Se a questo aggiungiamo le asperità di un territorio non sempre facile da raggiungere, ci si spiega perché le aziende di delivery qui da noi non siano riuscite a sviluppare il business come accaduto altrove in Italia. Forse anche queste difficoltà ci ha convinto ancor più ad abbracciare il progetto di Supercond24, che ho condiviso col mio socio e CEO fin dall’idea iniziale e che stiamo portando avanti con grande tenacia e straordinari risultati, pur essendo un percorso aziendale denso di sacrifici e coraggio encomiabili.

Supercond24 è un supermercato che porta la spesa a casa: è così?
Non proprio, o meglio è anche questo. Il core business è quello del supermercato digitale aperto h24. I nostri consumatori possono recarsi fisicamente negli store, possono accedere con molta facilità anche coloro con disabilità motoria e anche con animali domestici, che sono collocati in posti strategici e lì fare la spesa scegliendo il prodotto che preferiscono. Abbiamo in ogni store oltre mille referenze della Grande Distribuzione con un prezzo ridotto del 20% mantenendo le stesse qualità, anche il fresco giornaliero. La riduzione del prezzo è possibile poiché i nostri supercond24 non hanno bisogno di personale dipendente e inoltre riusciamo a contenere i costi relativi alle utenze in quanto i nostri Smart Locker sono auto alimentati, e non è poco. E' possibile pagare con qualsiasi moneta, anche cripto, prenotare da casa il prodotto mediante app, chiedere il delivery; soprattutto, i nostri utenti hanno una interazione continua con il supercond24 poiché lo smart locker è anche un datebase e ogni giorno raccogliamo moltissime informazioni utili che ci consentono di conoscere abitudini, gusti, preferenze, condizioni, dei nostri consumatori e affinare cosi le vendite dei prodotti, applicare la scontistica e cosi via, fidelizzando i clienti e a creando un rapporto amichevole e quotidiano.

La profilazione è importante.

La profilazione del cliente è utilissima perché consente tra l’altro di ridurre molti sprechi e di evitare magazzino. Il software implementato poi ci consente di avere anche il riconoscimento facciale e stiamo per definire la dimensione metaverso che consentirà un approccio ancora più innovativo, attraverso i visori. Possiamo dire di aver creato un nuovo modo di fare la spesa, un nuovo flusso per la gdo, che si è inserito nel mezzo del supermercato fisico e le più importanti società di consegna a domicilio.
 

Tra le altre cose, so che vi state affacciando al metaverso.

Il metaverso era già nei nostri primissimi passi quella di arrivare a realizzare anche in nell’ambito del food una realtà parallela. Per noi abruzzesi l’occhio sul prodotto, in particolare quello alimentare, è imprescindibile per la scelta. Vedere, osservare una bottiglia di pomodoro, sceglierla e prenderla da uno scaffale che ne conta e offre tante altre è qualcosa a cui il consumatori non devono rinunciare. Ritengo che la realtà aumentata e parallela breve sarà nell’ordinario collettivo, anche in tema di spesa alimentare e noi probabilmente saremo tra i primi a proporla in Supercond24, dal momento che il nostro piano progettuale lo ha previsto sin dall’inizio. Ad ispirarci sono stati anche i nostri ragazzi, per i quali muoversi all’interno di un mondo virtuale è naturale. Pensiamo che la dimensione virtuale alla fine sia uno spazio personale all’interno del quale la persona trova una propria dimensione, è solo e si gira intorno indisturbato tra gli scaffali che propongono svariati prodotti, osserva, riflette, fantastica, acquista in tutta tranquillità, senza che la scelta sia assolutamente condizionata da fattori esterni quali la folla al supermercato, l’orario, la macchina da spostare e cosi via. Insomma, il metaverso soddisfa i criteri sui cui si fonda il nostro progetto imprenditoriale: una spesa comoda, veloce, conveniente, accessibile a tutti. La prospettiva del metaverso si inserisce nell’ottica del supermercato digitale ed è nostra intenzione lasciare alle nuove generazioni qualcosa di nuovo, di non sperimentato prima e al passo con le loro abitudini.

Essere una donna imprenditrice: difficile?
Per quanto mi riguarda, non è tanto il genere a fare la differenza, quanto la maternità. Nel mio modo di essere, mio figlio, che oggi ha 8 anni e mezzo, è in assoluto la mia priorità e questo naturalmente impatta con la disponibilità di tempo che posso dedicare al lavoro. Poiché nella vita di mio figlio io voglio esserci quanto più possibile, subordino tutto agli impegni come mamma prima ancora che come professionista. Da anni mi alzo prima dell’alba o lavoro fino a tarda notte per non perdere nemmeno un minuto della mia presenza con lui. Devo dire che l’educazione che ho ricevuto, di tipo assolutamente tradizionale, fa parte del mio DNA e il mio ruolo di madre è quello che in assoluto mi definisce al meglio.

So che ami molto lo sport.
Da ragazza ho giocato a buoni livelli a pallavolo, un’attività che mi è stata molto utile perché lo sport di squadra insegna a non dover per forza primeggiare, ma incoraggia lo sforzo collettivo e premia la collaborazione e l’armonia. Amo andare a correre quando mi è possibile, ma ho dovuto rinunciare a giocare a tennis, sport che mi piaceva molto: del resto, le mie giornate sono pienissime, a qualcosa bisogna rinunciare.

Un suggerimento alle ragazze che desiderano intraprendere un percorso di carriera?
Non bisogna lasciarsi condizionare dall'opinione altrui, ma seguire le proprie intuizioni. Occorre favorire sempre un sano confronto con gli altri, anche con chi pensiamo ne sappia meno di noi. Chiedere, ascoltare soprattutto, guardarsi intorno con umiltà è una chiave da non trascurare: a volte essere troppo sicuri di ciò che si ha in mente non aiuta a crescere come si dovrebbe e si commettono errori che si potrebbero evitare.

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