Annavelia Carrara, Marketing and Commercial Director di Areas Italia
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Annavelia Carrara, Marketing and Commercial Director di Areas Italia, racconta la sua storia a Tgcom24
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
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Annavelia, determinazione e voglia di mettersi in gioco sono le tue caratteristiche.
Sicuramente si, ma aggiungerei anche passione. Per quanto la determinazione possa essere forte, senza una buona dose di passione certi traguardi non sarebbero raggiungibili. Ho avuto la fortuna di trovarmi, fino a ora, in contesti che hanno sempre tenuto vivi la passione e l’entusiasmo per quello che faccio e questo mi ha certamente aiutato moltissimo nel mio percorso di carriera.
La tua carriera è cominciata prestissimo: mi racconti com’è andata?
Non così presto, se penso a quello che accade oggi nel mondo del lavoro da parte di giovani che si inseriscono in azienda appena terminati gli studi. Provengo da una città di provincia dove mi sono laureata in Giurisprudenza, con l’intento di diventare un magistrato. Tuttavia, durante il percorso di studi, ho avuto la possibilità di accedere a un contesto completamente diverso, lavorando nell’azienda di famiglia. Da qui ho capito che probabilmente magistrato non lo sarei più diventata. Ho deciso quindi, dopo la laurea, di intraprendere un master in marketing e, durante il percorso di studio, l’incontro con Autogrill, azienda che mi ha formato e in cui ho avuto la possibilità di costruire le mie competenze e il mio bagaglio di conoscenza. Esperienza unica, un’azienda nella quale sono rimasta per più di 20 anni, facendo un percorso interno di crescita di grande valore: da stagista a Head of Development Italy.
Il mondo della ristorazione è importante e delicato allo stesso tempo: la tua esperienza?
Definisco affascinante il mondo della ristorazione. Ritorno alla passione: adoro cucinare e sperimentare e quindi ho la fortuna di poter dialogare ogni giorno con persone che sono cultori del cibo. Non è facile fare ristorazione, è un mondo piuttosto delicato, bisogna avere serietà e cura delle persone e dei clienti che decidono di gustare un tuo piatto. Esistono mondi davvero variegati e a volte le tendenze, le mode possono spingere verso una direzione, ma i capisaldi della ristorazione, seppure rivisitati, saranno sempre apprezzati nel tempo.
Quando e come sei arrivata in Aeras Italia?
Sono arrivata in Areas Italia a luglio del 2023. Dopo tanti anni in Autogrill, avevo bisogno di una ventata di aria nuova, di voler ampliare il mio bagaglio di esperienza e di rimettermi in gioco e Areas mi ha dato la possibilità di farlo. Con un ruolo più ampio, mi ha permesso di guardare ad altri mondi, quali acquisti e marketing, che durante la mia precedente esperienza avevo solo sfiorato per qualche anno. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, ritengo di avere una visione commerciale più a tutto tondo.
Qual è il segreto del vostro successo?
La serietà e la professionalità. Areas è un’azienda che si fonda sulla conoscenza del cibo e sulla cultura del mangiare bene e di qualità. Siamo apprezzati dai nostri clienti in primis per questa ragione. Le collaborazioni con chef di prestigio quali Antonino Cannavacciuolo o Davide Oldani testimoniano questo approccio.
Obiettivi per il 2025?
Proseguire nella nostra attività di sviluppo di nuovi concept e di ricerca del miglioramento dell’esperienza dei nostri clienti. Oggi fare ristorazione non è solo preparare del buon cibo e offrire piatti di qualità, ma far vivere ai clienti un’esperienza, fatta anche di servizio, accoglienza, ambiente e atmosfera.
Worklife balance: una chimera?
Non è impossibile, ma difficile. Richiede impegno e una buona dose di organizzazione. Ho avuto due figli e non sono stati un ostacolo al mio percorso di crescita professionale, anzi addirittura uno stimolo, ma bisogna avere l’umiltà di chiedere aiuto e fare dei compromessi di vita importanti. Ho pensato che la qualità del tempo trascorso con loro fosse più importante della quantità. Inoltre credo che oggi la possibilità concreta di accedere a qualche giornata di smart working dia un maggiore equilibrio tra vita personale e professionale. Contrariamente a quello non accade in molte aziende, credo che abbia un valore per la qualità della vita delle persone cosicché se una persona sta bene, questo si riflette anche sulla qualità del lavoro e volutamente non parlo di quantità. Ritengo che le persone serie professionalmente lo siano in ufficio e anche a casa. Esistono purtroppo ancora molti manager che manifestano la necessità dover controllare le persone del proprio team, ma questa si chiama insicurezza o meglio sottocultura.
Qualcosa su di te per i nostri lettori.
Avere sempre passione per ciò che si fa. Provare a vivere una vita lavorativa in cui il sorriso e l’entusiasmo possano essere i fattori scatenanti del proprio successo. Non ho preso decisioni solo con l’obiettivo di un miglioramento economico, ma soprattutto perché le proposte ricevute mi avevano entusiasmato e fatto crescere l’adrenalina, quella positiva che ti spinge a essere proattiva e a generare valore.
Un tuo suggerimento alle ragazze che intendono fare carriera nel mondo aziendale.
Bisogna avere perseveranza, determinazione e tanta forza. Non arrendersi dinanzi alle difficoltà e credere nelle proprie capacità. Avere l’umiltà e saper ascoltare, doti necessarie per chi vuole imparare e crescere.