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Carmela Bazzarelli: "È importante per me essere consapevole di poter fare la differenza per gli altri e per il business"

Carmela Bazzarelli, Amministratore Delegato, Kraft Heinz Italia, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
07 Ott 2024 - 05:00

Carmela Bazzarelli, Amministratore Delegato di Kraft Heinz Italia

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Carmela, determinata fin da giovane: da quale esigenza nasce la decisione di studiare all’estero?
Credo di aver avuto subito l’intenzione di vincere una partita con me stessa: ho sentito fin da ragazza l’esigenza di affermarmi e di costruire un percorso mio, prima scolastico e poi lavorativo, e non di seguirne uno già definito dal tipo di opportunità che il contesto in cui sono cresciuta offriva. Inoltre, ho sempre sentito una forte a curiosità di vedere e imparare cose nuove e di confrontarmi con punti di vista diversi. Manchester è stata la mia prima grande sfida. Lì ho cominciato a seminare quello che poi è lentamente germogliato nella mia vita. Ho imparato, non senza ostacoli, inciampi e timori naturalmente, che la costruzione di sé è un processo irto di sfide, ma anche estremamente affascinante e che ogni difficoltà superata è un gradino in più verso l’autodeterminazione. 

Un percorso di formazione che poi si chiude in Italia.
Sì, il mio percorso di studi universitario è iniziato a Manchester e si è concluso all’Università degli Studi della Calabria. Prima di intraprendere la mia carriera professionale, ho infatti chiuso il cerchio del mio percorso da studentessa nel mio luogo d’origine e del cuore. Per attitudine e per come la mia vita si è svolta, ho vissuto molto all’estero, ma è la Calabria il luogo cui mi sento visceralmente legata, quello che per sempre sarà casa. Mantenere saldi il rapporto con le nostre origini, con chi siamo, è molto importante perché ci permette di restare coerenti con noi stessi e con quello che desideriamo.

Dall’università al mondo del lavoro il passo è stato breve.
Sì, in effetti non ho avuto parentesi tra la fine dell’università e l’inizio del mio percorso lavorativo. È stato impegnativo, ma mettermi subito alla prova cogliendo un’occasione davvero interessante mi ha certamente aiutato a capire che uscire dalla propria zona di comfort è, per quanto spesso difficile, anche una grande opportunità di crescita. Ho avuto la fortuna di entrare in un mondo, quello del food e del largo consumo, davvero molto stimolante e che ha saputo appassionarmi da subito. 

Per anni hai operato in un’azienda leader nel settore food ambasciatrice dell’italianità nel mondo. Me ne parli?
È stata un’esperienza molto arricchente e formativa durata vent’anni: un periodo lungo e intenso, che mi ha dato l’opportunità di rivestire molteplici ruoli e di lavorare in Paesi differenti con dimensioni di business e culture molto diverse, permettendomi così di acquisire competenze verticali e orizzontali, che oggi costituiscono il mio personale patrimonio professionale, ma anche umano. Ho infatti lavorato come commerciale, category manager, e trade marketing per poi guidare prima il Belgio e poi la Spagna, trasferendomi inoltre a Parigi dove ho vissuto negli ultimi dieci anni. L’esperienza internazionale mi ha permesso di sviluppare agilità, capacità di adattamento e ascolto, nonché di imparare le lingue. Ritengo che lasciare la zona di comfort, entrare in un nuovo ruolo – e Paese, e adattarsi, ci permetta di diventare persone, manager e leader migliori. 

Come nasce l’incontro con Kraft Heinz?
Risale a un paio d’anni fa. Il mio primo ingresso in questa azienda è stato in qualità di Head of Commercial Strategy per la business unit Continental Europe. Quello che mi ha colpito sin da subito di questa realtà, e che mi ha spinta a voler entrare a farne parte, è stata la cultura aziendale: l’incontro con le persone e la collaborazione, la velocità e l’agilità nel prendere le decisioni, l’ownership, l’ambizione di crescita e di trasformazione dell’azienda. Ho trovato subito una grande affinità di valori e uno stimolo incredibile per la mia crescita. Occupo il ruolo di AD di Kraft Heinz Italia da marzo di quest’anno e solo da fine agosto mi sono trasferita con mio marito e i miei tre figli da Parigi a Milano. Sembra strano considerato tutti i Paesi in cui ho vissuto e lavorato, ma l’esperienza in questa città per me è completamente nuova, è un’avventura tutta da scrivere che affronto con lo stesso entusiasmo che mi ha guidato in tutte le mie esperienze di vita.

Oggi rivesti il ruolo aziendale più importante in Italia: grandi responsabilità, ma anche grandi soddisfazioni.
Vero, le responsabilità sono tutte nelle decisioni che quotidianamente devo prendere e che impattano tantissime persone, dal team che guido, ai consumatori, ai clienti, e che parlano dei nostri brand e della loro influenza sul mondo esterno. Tuttavia, la grande soddisfazione è avere a che fare con un team competente e preparato, ma anche di grande valore umano. Questo mi appassiona: lavorare insieme e trovare nella diversità di ognuno il valore del gruppo, saperlo valorizzare, far crescere le persone per permettere loro di dare il meglio di sé liberando il loro potenziale. E c’è un’altra cosa che mi fa alzare e correre al mattino: la responsabilità di poter fare la differenza per gli altri e per il business. Questo per me è molto importante.

I vostri obiettivi per il futuro? 
Stiamo da tempo facendo un percorso di trasformazione per innovare e crescere in modo sostenibile e abbiamo una visione piuttosto chiara degli obiettivi per i prossimi 10 anni. Puntiamo a coinvolgere sempre di più il consumatore rendendolo partecipe di un racconto di marca in cui i nostri prodotti più iconici (le salse Heinz o gli alimenti per l’infanzia Plasmon, ad esempio) possano assumere sempre più valore e rilevanza nelle abitudini e nelle esigenze di mercato locali. Intendiamo inoltre aumentare il presidio di riferimento rafforzando il legame con il cliente. In un mondo che cambia molto velocemente la sfida più grande, che ci sentiamo assolutamente ingaggiati a cogliere, è quella di adattare con grande rapidità la nostra offerta perché sia sempre coerente alla domanda e d’avanguardia rispetto al contesto di mercato. Essere i primi a portare sul mercato gli omogenizzati di legumi per offrire ai genitori la scelta di proteine alternative, oppure la prima confezione riciclabile tra le puree di frutta per l’infanzia, è una soddisfazione. Senza dimenticare il tomato ketchup zero zucchero e zero sale aggiunti che abbiamo di recente portato ai consumatori, frutto di un continuo investimento in ricerca e sviluppo.

Inclusione e diversità sono da sempre un impegno per te.
Sono anni che mi impegno sul tema della diversità e dell’inclusione di ogni sua forma, sono concetti non più opinabili, bensì urgenze irrimandabili. Può sembrare strumentale dichiararlo, ma bisogna ricordarsi che non solo è la cosa giusta da fare come persone, ma lo è anche per il business. Infatti, i dati ci dicono che aziende più inclusive, in termini di componente femminile e diversità etnica più ampie, hanno una probabilità maggiore del 39% di ottenere una sovraperformance finanziaria, secondo il McKinsey, Report “Diversity matters even more” del dicembre 2023. Alla mia decisione di entrare in questa azienda ha contribuito anche la sua visione su questi temi. Qui in  Kraft Heinz Italia oltre il 50% delle donne occupa ruoli apicali: questo è un dato – di cui io stessa mi sento orgogliosamente un esempio concreto – che dimostra l’apertura mentale con la quale vengono considerate le persone, al di là del genere. 

Worklife balance: è possibile per le donne arrivarci?
Prima che possibile bisogna entrare nell’ordine di idee che è giusto e che perciò deve diventare normale. Si tratta di operare nella logica di un profondo cambiamento culturale in cui le istituzioni, ma anche le aziende, hanno un ruolo importante: è necessario fare sistema. Come società siamo ancora molto indietro, lo dimostra il fatto che la maternità è ancora troppo spesso un ostacolo alla realizzazione professionale di una donna, che in alcune realtà persiste un grave tema di gender pay gap, che spesso le donne hanno in carico la maggior parte della gestione familiare senza una rete strutturata che le supporti e che consenta loro una serenità psicologica, fisica ed economica. Ecco l’importanza delle aziende: io oggi occupo un ruolo rilevante e ci sono arrivata con impegno, determinazione, con le mie sole forze, ma ho potuto non rinunciare a essere anche moglie e madre di tre figli perché sono cresciuta professionalmente in ambienti inclusivi e aperti, in cui la vita personale è considerata un arricchimento, non un ostacolo, di quella professionale. E quello che la leadership può fare è ancora più d’impatto: essere role model e dare il buon esempio per sé, per i team, per tutti, indipendentemente dal genere. Kraft Heinz è un esempio virtuoso in questo senso anche grazie alle importanti politiche di sostegno a entrambi i genitori, che iniziano nella fase della gravidanza e proseguono per i primi anni di vita dei figli. Questo è fondamentale non solo per essere attrattivi verso i nuovi talenti, ma anche per svolgere un ruolo di leader intellettuale nella società e contribuire al suo miglioramento che non può che partire dal rispetto delle individualità.

So che ami la musica e che studi il pianoforte…
Sì, la mia è una passione antica e una pratica recente. Tra famiglia e lavoro il tempo completamente libero non è molto, ma quando possibile mi applico allo studio del pianoforte, un modo per dedicare tempo a me stessa e concentrarmi su qualcosa che mi appassiona, e agli amici, le persone che mi ricordano chi sono e mi fanno stare bene. 

Un tuo suggerimento alle ragazze che intendono fare un percorso di carriera in azienda.
Bisogna essere ambiziose e non trascurare i propri desideri, gli obiettivi, i sogni. Occorre dedicare tempo e impegno nel trasformarli nel proprio progetto di vita senza autolimitarsi, e mirare in alto uscendo dalla comfort zone, perché una volta uscite ci si accorge di essere state in grado di saper fare, e bene, molte più cose di quelle che ci si immaginava. Non si deve aver paura del nuovo: sì alle sfide, al mettersi alla prova, a essere curiose di imparare senza timore di sbagliare. Condivido una frase di Mandela che ho sempre scritta davanti a me sul mio quaderno e che mi ha guidata in molti momenti cruciali della mia vita, sperando che sia un incoraggiamento per tutte: “Sembra sempre impossibile finché non viene realizzato.” 

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