Women Power

Carmen Moretti: "Le donne hanno la sensibilità per poter lavorare al meglio nel mondo dell'ospitalità"

Carmen Moretti, Amministratore Delegato de L’Albereta e Vicepresidente di Terra Moretti, si racconta a Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
10 Ott 2022 - 05:00

Ha fatto dell'accoglienza e dell'ospitalità di lusso la propria missione: è Carmen Moretti, manager e imprenditrice di successo che ha contribuito in maniera determinante a far conoscere e apprezzare la Franciacorta nel mondo. 

Carmen Moretti, Amministratore Delegato de L’Albereta e Vicepresidente di Terra Moretti

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© Ufficio stampa
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Carmen, ti occupi di un luogo meraviglioso, ma vorrei cominciare parlando di te.
Sono la prima di tre sorelle, nata e cresciuta in quella terra magica che è la Franciacorta, a ridosso dell’incantevole lago d’Iseo. Sono figlia di imprenditore: mio padre Vittorio, che oggi ha 81 anni, si occupava di edilizia e per lui la mia scelta di orientare la mia formazione universitaria verso studi artistici, quali la facoltà di architettura alla quale desideravo iscrivermi – peraltro a Venezia -, non era la più adatta. Accolsi il suo suggerimento e imboccai la strada della giurisprudenza, che non si trasformò mai in amore verso una disciplina che non sentivo mia. Decisi dopo qualche tempo di virare verso gli studi di economia a cui fece seguito un master in Economia Gestionale. Ammetto che quel periodo, trascorso a Milano, fu forse il più bello della mia vita.
 
 

Dall’università al mondo del lavoro il passo è stato breve.
Ho iniziato fin da subito ad affiancare mio padre nella sua attività, che all’epoca era appunto nel settore dell’edilizia, un settore che, devo ammettere, non mi affascinava affatto. Tuttavia, sono stata fortunata perché a mio padre iniziò ad interessare il vino e adocchiò una vigna su una collina in Franciacorta dove investire per iniziare l’attività di vignaiolo: era la Bellavista, oggi una cantina affermata a livello internazionale. L’intuizione fu quella di affiancare all’attività della cantina quella dell’ospitalità e per questo fu acquistata L’Albereta.
 
L’Albereta è una location celeberrima conosciuta in tutto il mondo.
La valorizzazione della Franciacorta credo si debba anche al nostro sforzo di riuscire ad accogliere e ad offrire un’esperienza specialissima ai nostri ospiti. Non solo una sistemazione unica, in grado di far sentire a casa chiunque vi alloggi anche solo di passaggio, ma pure una proposta gourmand di livello eccezionale. In questo senso, il nostro incontro con Gualtiero Marchesi, il più illustre chef italiano, fu determinante: Marchesi voleva allontanarsi da Milano, cercava un luogo tutto suo legato al mondo dell’ospitalità e trovò noi. Una combinazione davvero straordinaria.
 
La tua “casa” è ora dimora del circuito Relais & Chateaux: com’è andata?
Inizialmente avevamo individuato questa antica dimora neo-rinascimentale di fine Ottocento, che sorge sulla collina Bellavista, e che chiamammo “L’Albereta” proprio in ragione della sua collocazione in mezzo al raggruppamento di alberi secolari che sorgono sulla collina. Questa struttura rispondeva esattamente al mio desiderio di dare sfogo al bisogno creativo e allo stesso tempo anche alla voglia di far conoscere il territorio della Franciacorta. Nel 1993 abbiamo inaugurato l’hotel: nove stanze per un albergo che, come già avveniva nella champenoise, nel nostro progetto iniziale doveva accompagnare con l’ospitalità chi amava la degustazione dei preziosi vini di Franciacorta e le delizie del palato in quanto affiancato a una proposta food di altissimo livello, quella di Marchesi. Il successo fu tale che si aggiunsero quasi subito altre due stanze e poi altre ancora sino ad arrivare alle 53 attuali, per poi proseguire con la realizzazione dello Chenot Espace, l’area benessere che attualmente occupa circa duemila metri quadri e infine, a partire dal 2002, l’inclusione nella prestigiosa ed esclusiva catena delle dimore di charme “Relais & Chateaux”.
 
Vita privata: so che, oltre che imprenditrice, sei moglie e madre.
Ho conosciuto mio marito Martino ad un matrimonio e non ci siamo più lasciati. Abbiamo iniziato la nostra relazione proprio nel 1993, mentre mi stavo dedicando al progetto dell’Albereta, e ci siamo sposati l’anno successivo. Lui è di Genova, lavorava nel settore marittimo, e quindi decisi di trasferirmi nella sua città. Ovviamente era estremamente faticoso, per cui ad un certo punto decidemmo di ristabilirci in Franciacorta. Mio padre offrì a mio marito di occuparsi della holding Terra Moretti, cui appartengono le nostre società, e successivamente anche della cantina Contadi Castaldi, sempre di nostra proprietà. Nel frattempo, abbiamo avuto due figli: Vittorio, che oggi ha 24 anni, e Matilde, 20. Non è stato facile organizzare la mia vita, soprattutto perché per lavoro sono spesso in giro, ma ho fatto in modo di essere sempre presente nei momenti speciali e ogni volta che è stato necessario. D’altra parte, energia, entusiasmo e forza sono i tratti distintivi delle donne della mia famiglia.
 
Raccontami meglio, sono curiosa…
Sono cresciuta in una famiglia dove il ruolo di mia madre è sempre stato caratterizzato da grande impegno, forza, personalità e determinazione. Lei è stata la colonna portante delle nostre attività e ha sempre sostenuto mio padre e noi sorelle. Ci ha insegnato ad essere intraprendenti oltre che indipendenti e questo ovviamente mi è stato di grande aiuto nelle varie fasi della mia vita. Dopo esserci trasferiti in Franciacorta, io e Martino abbiamo capito che era meglio che i nostri ragazzi, che nel frattempo diventavano grandi, crescessero in un contesto più agevole, che favorisse la socialità e che offrisse maggiori opportunità: da qui il nuovo trasferimento a Genova. Un bel match: tra traslochi, agende piene, infinite ore passate in auto e al telefono per lavoro devo dire che i primi anni sono stati decisamente complicati, ma adesso sono assolutamente soddisfatta del percorso fatto e dei risultati che abbiamo ottenuto grazie alle soddisfazioni che anche i miei figli ci hanno saputo regalare.
 
Donne e ospitalità: che mi dici?
Nel mondo dell’ospitalità essere donne è molto importante, perché soprattutto le donne hanno la sensibilità necessaria per poter svolgere al meglio questo lavoro. Abbiamo le caratteristiche perfette per poter affrontare qualsiasi situazione nel miglior modo possibile e sappiamo gestire più cose contemporaneamente. D’altra parte, abbiamo una spiccata propensione a prenderci cura degli altri, aspetto fondamentale quando si ricevono ospiti a casa.
 
Qualcosa su di te.
Adoro fare shopping, collezionare e viaggiare, vere addictions!  Dal mio punto di vista, acquistare significa anche avere curiosità, non abbandonare mai la ricerca maniacale dei dettagli, che poi distinguono e rendono speciali i nostri hotel. Ricerco la bellezza e le cose particolari per poter offrire ai nostri ospiti un’esperienza unica che li faccia sentire sempre e comunque perfettamente a loro agio, accolti in una casa dove si ha quasi la sensazione di essere già stati.
 
Un’ultima battuta: se dovessi dirmi dove ti trovi ora?
Direi che vivo in autostrada: tra Brescia e Genova, la mia auto è diventata il mio albergo!

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