Bianca Emma Bogdan, Sales Area Manager di Sallustio
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Bianca Emma Bogdan, Sales Area Manager di Sallustio, si racconta ai lettori di Tgcom24
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
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Bianca, così giovane e già in una posizione apicale in azienda.
Si sognano sempre ruoli manageriali o comunque importanti in aziende di grande livello, super multinazionali come siamo abituati a vedere nelle serie tv o nei film americani. Gli uffici in grandi grattacieli pieni di vetrate, colleghi sempre perfetti in tailleur ed il capo con la segretaria proprio fuori dall'ufficio. L'Italia invece è patria delle PMI, le piccole e medie imprese spesso gestite a livello familiare, che non solo danno spazio alla loro storia, ma anche e soprattutto alle nuove leve desiderose di mettersi in gioco e dimostrare che nel nostro Paese anche in zone che non siano le grandi metropoli, come Milano o Roma o Torino, si può fare la differenza.
Come immaginavi la tua vita lavorativa al termine degli studi?
Spesso, a maggior ragione quando ero ancora all'università, immaginavo una vita lavorativa impegnata in qualche parte del nord Italia o anche all'estero, ma l'incontro con una realtà genuina e fatta in primis da persone mi ha permesso di entrare in punta di piedi e di arrivare dove sono oggi. Il primo periodo è stato di studio, ricerca, curiosità e coinvolgimento nelle mansioni più disparate dalla realizzazione delle mazzette colori all'affiancamento della direzione commerciale. Oggi posso io coordinare questi lavori ed essere il primo contatto tra azienda e clienti. È un bel traguardo.
Volitiva e determinata, sono le tue caratteristiche.
Sono cresciuta in un paese e in momento storico molto importante. Nel 1990 in Romania non c'erano tutti i giocattoli, le merendine e le opportunità presenti invece in Italia. Quando a volte il mio fidanzato mi racconta di come ha passato la sua infanzia faccio il confronto con la mia: ricordo come passavo davanti alle vetrine dei negozi guardando una bambola sapendo di non poterla volere perché non potevamo permettercela. Crescendo ho poi deciso che avrei lottato in modo che i sacrifici dei miei genitori potessero essere ripagati vedendomi realizzata e felice per quello che stavo facendo. Ho studiato, pur andando un pochino fuori corso, ma in questo periodo ho lavorato tutti i fine settimana non avendo molto tempo per me stessa perché credevo in quello che stavo facendo e avevo bisogno di dimostrare prima di tutto a me stessa che il lavoro sodo non mi spaventava. Giorno dopo giorno mi sono modellata per riuscire ad affrontare i problemi che mi si presentavano davanti ma senza mai perdere la voglia di fare di più.
Studiare le lingue è sempre stata la tua passione.
Ho iniziato a studiare inglese già in prima elementare, avevo sette anni e guardavo i cartoni solamente in lingua originale. A differenza dell'Italia, in Romania non esistevano programmi o film se non in lingua originale o al più sottotitolati, quindi l'approccio è stato scolastico, ma anche piacevole tanto che ancora oggi preferisco di gran lunga l'opzione della lingua originale. Poi la terza lingua è stata l'italiano, a 10 anni, che più di una passione in realtà è stata necessità. Qualche giorno fa mi è capitato di sistemare dei vecchi libri e documenti tra i quali i miei primi temi delle elementari appena trasferita:è fantastico come in pochi mesi si riesca ad avere la padronanza di una lingua che fino a prima neanche si conosceva. Poi alle superiori e all'università ho studiato francese e tedesco.
Sapersi esprimere in vari idiomi è un grande vantaggio.
Cosa c'è di più bello del poter viaggiare in giro per il mondo e sapersi esprimere nella lingua del posto? Oggi l'inglese è la base, tutti dovrebbero sapersi per lo meno esprimere ed è proprio pr questo che rimango di stucco come ci siano ancora, soprattutto in città turistiche, operatori che non riescono a comunicare se non nella propria lingua nativa. Mi piacerebbe, non nego, poterne studiare altre come l'ungherese e la lingua dei segni: chissà, forse un giorno riuscirò ad aggiungerli al mio bagaglio. Studiare le lingue apre un mondo nuovo, un'opportunità per collegarti con persone e posti anche molto lontani dalla tua zona di comfort.
Dal mondo accademico a quello del lavoro, il passo è stato breve.
Già una settimana dalla laurea stavo facendo il mio primo tirocinio, iniziando la cosiddetta gavetta. Sicuramente essere al posto giusto nel momento giusto ha aiutato, il mio primo colloquio lo ricordo come fosse ieri, ero agitata e mi sentivo sotto osservazione. Il primo giorno ero molto emozionata ed incuriosita da un mondo che non conoscevo dato che pian piano le attività quotidiane erano sempre di più e sempre più interessanti. Aggiungerei alcune componenti che hanno fatto la differenza: le persone che ho incontrato durante il mio percorso, la mia compagna durante i primi anni finanche a chi quel colloquio me lo ha fatto.
Sallustio è una importante realtà nel mondo degli infissi e del design: le ragioni del vostro successo?
Indubbiamente la nostra volontà di differenziarci, metterci in gioco e non rimanere fermi. Il nostro obbiettivo è quello di proporre prodotti di design, in linea con le tendenze del momento senza dimenticare la componente "artigianale". Chi si affida ai nostri rivenditori sa che può trovare diversi materiali con stili più o meno moderni e in linea con il budget che si è prefissato: è veramente difficile che si esca dallo showroom senza aver trovato quello che si cerca. Siamo sempre alla ricerca di soluzioni che possano aiutare i ns partner: nuovi prodotti, soluzioni tecniche che possano facilitare il loro lavoro e poter essere interessanti sul mercato. Visto l'andamento del mondo edilizia è fondamentale non rimanere fermi e subire i cambiamenti, dobbiamo esserne invece i protagonisti.
Essere donna nel mondo del lavoro: non sempre è facile.
Essere donna, giovane, in un mondo lavorativo non è facile. Se aggiungiamo anche la componente settore molto tecnico, diciamo che spesso veniamo messe alla prova. È come se dovessimo dimostrare sempre qualcosa in più rispetto ai nostri colleghi, che nonostante i tacchi conosciamo effettivamente quello di cui stiamo parlando e non lo abbiamo solo imparato a memoria. La preparazione e determinazione sono la chiave per non sentirsi inadeguate e fuori posto. Dobbiamo essere convinte di qual è la nostra posizione e non avere paura di mettere in campo le nostre capacità. La giovinezza o l'essere donna possono solo essere opportunità maggiori per avere successo. Siamo piene di risorse e non dobbiamo spaventarci, se chi ha creduto in noi ci ha dato modo di crescere, noi dobbiamo essere le prime a non deluderci.
So che ti occupi di volontariato, un’esperienza importante.
Per molti anni ho fatto parte di un'associazione cittadina che seguiva i ragazzi giovani e durante l'università ho conosciuto il mondo del volontariato europeo. Un modo per entrare in contatto con ragazzi giovani di varie nazionalità, con background diversi dal mio e con un bagaglio di nozioni così importanti da farmi cambiare idea sul mondo. Consiglio a tutti di mettersi in gioco e poter conoscere. La conoscenza è la base della crescita: chiunque si presenti sul nostro cammino può lasciarci qualcosa, chiunque può aiutarci a diventare la versione migliore di noi stessi.
Lavoro e vita privata: che mi dici?
Dico che è l'organizzazione è tutto. Non posso negare che a volte l'essere più tempo fuori casa che a casa sia difficile e mi spingo anche a dire perfino stancante. L'avere un partner che non è solo compagno di vita, ma il primo fan del mio percorso lavorativo è sicuramente una spinta in più affinché i sacrifici che faccio portino al risultato voluto. Diventa necessario organizzare le giornate da passare con la famiglia, con gli amici o per portare i gatti da veterinario. È meraviglioso però condividere i successi raggiunti con chi hai al tuo fianco e poter gioire insieme del percorso e non solo del traguardo.
Un tuo suggerimento alle ragazze che vogliono fare un percorso di carriera in azienda?
Alle ragazze suggerisco di non demordere, di credere nelle proprie capacità e di non lasciar che nessun possa mai e poi mai sminuirle. Non perdere la voglia di conoscere, di studiare e di essere curiose. Non sarà sicuramente sempre facile, come nulla lo è nella vita, ma quando i risultati arrivano il sapore della felicità e dell'essere riuscite a realizzare quello che ci si era posto come obbiettivo sapranno ripagare tutta la fatica.