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Laura Cioni ed Elisa Barbagli: "Formarsi significa fare un investimento su se stessi"

Laura Cioni ed Elisa Barbagli, fondatrici di Microcosmo, si raccontano ai lettori di Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
18 Nov 2024 - 05:00

Laura Cioni ed Elisa Barbagli di Microcosmo

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© Ufficio stampa
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Laura ed Elisa partiamo da voi: come vi siete conosciute e com’è nata l’idea di lavorare insieme?
Siamo amiche d’infanzia, nate e cresciute insieme. Ci siamo separate solo perché abbiamo intrapreso percorsi di studio diversi, ma la vita ci ha sempre fatte incontrare nuovamente. Nel 2000, davanti a un piatto di pastasciutta, abbiamo deciso di intraprendere un percorso lavorativo insieme. Due persone tanto diverse quanto complementari: una combinazione che ci sembrava perfetta per iniziare un'attività lavorativa in comune. Ci conoscevamo, ci fidavamo l’una dell’altra: ci siamo guardate negli occhi e abbiamo iniziato a costruire il nostro percorso professionale in coppia.
 
Cosa significa per voi occuparsi di formazione?
La formazione per noi è una mission, un elemento fondamentale che può aiutare a preservare l’incolumità di ogni lavoratore, l’incolumità delle persone che lavorano. Crediamo fortemente nella formazione rivolta alle aziende in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro: riteniamo, infatti, che sia un tassello fondamentale per la prevenzione. Da anni, anche attraverso giochi o filmati, cerchiamo di affiancare alla formazione canonica metodiche più coinvolgenti e di impatto che possano essere utili ai discenti per apprendere più velocemente i rischi del loro lavoro con l’obiettivo di fare in modo che non incorrano nella sottovalutazione dei rischi cui quotidianamente vanno incontro.
 
Essere donna in un ambito, quello della consulenza, è stato un problema?
Indubbiamente quello in cui operiamo è un mondo in vastissima parte al maschile: forse, un po' per convenzione, gli uomini sono considerati più autorevoli e più competenti. Tuttavia, i 25 anni di esperienza maturata nel settore ci hanno dimostrato al contrario che le donne sono molto meticolose e attente e per questo più portate a rispettare, e far rispettare, le normative. Di certo, per farci riconoscere come autorevoli nella nostra professione abbiamo dovuto faticare più di altri, ma la nostra caparbietà, la nostra convinzione, la nostra irremovibile volontà di non mollare mai hanno fatto sì che la nostra attività oggi sia diventata punto di riferimento per migliaia di grandi e piccole aziende e di centinaia di professionisti – uomini e donne - che operano in questo settore e che quotidianamente ritrovano in noi una realtà qualificata e affidabile.
 
Qual è la chiave di successo di Microcosmo?
La chiave del successo riteniamo sia il team: facciamo sentire ogni componente importante al pari degli altri, responsabilizzandolo nel suo operato, che deve sentire come proprio. È indispensabile che ciascuno di loro abbia la consapevolezza di essere una persona per l’azienda, di costituire un valore aggiunto e non essere semplicemente un numero! Il successo è stato determinato anche dalla perseveranza, dalla costanza, dalla serietà, ma anche dall’umiltà di sapere che si può e si deve sempre crescere e per farlo occorre imparare e quindi saper ascoltare tutti. Fondamentale, però, è stato alzarsi ogni mattina con il sorriso e con la gioia nel cuore di andare a fare qualcosa in cui crediamo, nel comune intento di raggiungere obiettivi che ciclicamente si aggiornano divenendo lo stimolo quotidiano che aiuta a non fermarsi mai e ci fa sentire profondamente vive. A lato di questo, però, riteniamo che sia importantissimo il rapporto umano, il sapersi relazionare e rendersi disponibili alle esigenze che vengono prospettate, vivendole ogni giorno come sfide da dover vincere a tutti i costi. In ogni caso, per funzionare tutto questo servono intuito, esperienza e costante volontà di innovarsi. Occorre innovazione, non bisogna mai fermarsi senza porsi un traguardo ben definito come linea di fine corsa, ma vivere ogni meta come un nuovo punto di partenza.
 
I vostri progetti per il futuro?
Vorremmo riuscire a veicolare nelle persone la convinzione che fare formazione significa preservare la propria incolumità e che quindi non si tratta di una perdita di tempo, ma un investimento su se stessi. Per arrivare a questo risultato cerchiamo di dare luce e voce a ogni nostro Centro Formativo, aiutando ciascuno a diventare imprenditore, un imprenditore capace, attento e sempre pronto a rispondere alle esigenze di ogni azienda. Mettiamo concretamente a disposizione dei nostri Centri Formativi 25 anni di know how, di esperienza e di strumenti di lavoro affinché si possa divenire punto di riferimento delle aziende in un tempo molto più ridotto rispetto a quello che è stato necessario per noi. Insomma, vogliamo creare una rete nazionale di professionisti capaci che ogni giorno lavorino per aiutare le aziende a preservare l’incolumità dei propri dipendenti e la sicurezza dei rispettivi ambienti di lavoro.
 
Worklife balance: un desiderio o già una realtà nel vostro caso?
Sicuramente, e per scelta, siamo fortemente sbilanciate sul lavoro. Sentiamo sulle nostre spalle la responsabilità delle nostre famiglie, ma allo stesso tempo quella di persone che dipendono da noi economicamente e professionalmente. Spesso ci rendiamo conto che dovremmo lavorare su un equilibrio maggiore tra vita e lavoro, ma nei fatti la passione che mettiamo nella nostra attività rende impossibile questo equilibrio. D'altra parte, i riconoscimenti che ci arrivano dal lavoro e il grande exploit che stiamo vivendo, pare allontanare questo equilibrio anziché avvicinarlo. Di certo, non sono gli eventi a determinare questo nostro impegno quanto la passione per ciò che facciamo ed è per questo che, nonostante i grandi sacrifici quotidiani che tutto ciò richiede, siamo felici e soddisfatte.
 
Qualcosa su di voi per i nostri lettori.
Siamo delle donne che da sempre hanno fatto la gavetta e che nel concreto continuano ogni giorno a rimboccarsi le maniche per non perdere mai il contatto con la nostra professione. Non ci siamo mai sentite superiori agli altri, fossero essi collaboratori, dipendenti e/o professionisti, ed è questo il motivo per cui non abbiamo orari di lavoro e non ci sottraiamo ad alcun genere di impegno, neanche ai più basici. Siamo consapevoli che oggi siamo punto di riferimento per molti, di innumerevoli aziende ma anche di centinaia di professionisti che in ogni dove in questo Paese operano in questo settore. Confidiamo che la nostra umiltà e la volontà di continuare a crescere siano, e possano essere in futuro, spunto e stimolo per molti. È per il raggiungimento di questo obiettivo che continuiamo a credere in noi stesse, nelle nostre capacità, nella nostra amicizia, ma ancor prima e soprattutto nel rispetto personale che non deve mai venire meno.  E’ con questo spirito che affrontiamo ogni giorno ed è per questa filosofia di vita che, ci auguriamo e siamo certe, la nostra struttura continuerà a costituire il punto di riferimento per molti, per coloro che credono nell’importanza di ciò che facciamo. Un giorno, durante un meeting aziendale, un coach di fama internazionale esordì manifestando la propria gratitudine a tutti noi che in quel momento eravamo seduti dinanzi a lui per ascoltarlo poiché aveva la consapevolezza che stava parlando a persone, a professionisti, che per lavoro cercano di preservare l’incolumità di altri pur non essendo riconosciuti in tale ruolo. Questa consapevolezza giustifica qualsiasi sacrificio ed è ripagata solo dal riconoscimento di 25 anni di storia e di un grande team in continua fortissima espansione. 
 
Un suggerimento per le ragazze che vogliono intraprendere una carriera in ambito consulenziale.
Sicuramente a tutte le donne che vogliono intraprendere un futuro nel campo delle consulenze o della formazione in materia di sicurezza consigliamo di mantenere sempre viva la volontà di continuare a studiare, di crescere, di migliorarsi. Raccomandiamo di non commettere mai l’errore di sentirsi “arrivate”, di essere donne decise e concrete, ma mai presuntuose, di non stare da sole, di credere nel team e, fondamentale, di non avere l’orologio al polso se non per rispettare gli appuntamenti di lavoro.
 

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