Mara Zatti, Head of Brand and Communications di PirantinViaggio
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Mara Zatti, Head of Brand and Communications a PiratinViaggio, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
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Mara, la tua storia parte da lontano, da quella meravigliosa laguna da cui sono salpate molte navi…
La mia storia parte da lontano, ma soprattutto nel senso della distanza mentale (e degli anni!) direi. Sono nata e cresciuta a Treviso e poi ho studiato Lettere e Filosofia a Venezia, un luogo “facile” e vicino, conosciuto per costumi e lingua. Eppure proprio qui, in questo porto di mare, ho avuto un primo sentore della mia voglia di scoprire di più. L’ho potuta appagare prestissimo, già al secondo anno di università, con il programma Erasmus che mi ha portato in Inghilterra, dove ho avuto l’opportunità di perfezionare la mia conoscenza della lingua inglese e ho capito che, con quest’arma in pugno, ovvero un idioma divenuto universale, avrei potuto comunicare e cavarmela sempre. Questo dà una grandissima spinta e una grandissima fiducia in sé.
Dal Bel Paese alla Germania: com’è andata?
Mi sono laureata in Lettere con indirizzo in archeologia classica; durante gli studi avevo conosciuto persone in Germania che facevano il dottorato di ricerca lì e ho deciso di provarci anch’io. Detto, fatto: dopo aver conseguito la laurea sono andata a Friburgo, città nella Foresta Nera, e dopo un anno durante il quale ho studiato la lingua e ho cominciato a lavorare, ho potuto intraprendere il mio percorso di ricerca. Quel periodo, fatto di studi con persone dagli interessi affini ai miei e di scavi estivi - ad esempio in Tunisia, in Egitto, a Creta e in Sicilia - è stato uno dei più belli della mia vita. Terminato il dottorato e dopo un periodo d'insegnamento all'università di Monaco oltre a diversi vari lavori nell'ambito, sempre saltuari, ho capito di volere un'attività più stabile, che fosse in linea con le mie passioni: la ricerca e lo scrivere. Ho avuto la fortuna di essere assunta in una casa editrice di Monaco, specializzata nella pubblicazione di riviste dedicate allo studio delle lingue straniere (tra cui l’italiano) attraverso articoli in lingua originale.
Un amore per la ricerca e il giornalismo per poi approdare alla comunicazione d’azienda e al brand: cosa ti ha spinto a cambiare?
Sebbene mi piacesse moltissimo, ho capito però che il futuro lavorativo era nell’online e non nella carta stampata e ho intrapreso quella strada non appena se ne è presentata la possibilità. Dopo aver fatto un corso di audio e video produzione, ho potuto cambiare dipartimento all’interno della stessa casa editrice, spostandomi a lavorare nella piattaforma di video online per imparare le lingue. Dopo qualche anno mi sono trasferita a Berlino, entrando a far parte del team di comunicazione di Babbel, la piattaforma per imparare le lingue online e in quella città ho trovato l'ambiente ideale per la mia natura sempre irrequieta.
Berlino è una città alla quale sei particolarmente affezionata.
C’è un’energia incredibile e si è sempre in mezzo a nuovi trend, a contatto con persone piene di voglia di fare e di mettersi in gioco. Ho avuto la fortuna di trovarmi in ambienti lavorativi che mi hanno sempre valorizzata e mi hanno dato tanto spazio di azione: secondo me, è il miglior modo di lavorare e ora, a posteriori, è quello che trasmetto al mio team: fate da soli, se sbaglierete avrete imparato qualcosa. Non c'è niente di peggio che il micro-management, a mio avviso. Comunque, sono passata dall’essere responsabile della comunicazione PR per l’Italia prima, e per il Sud Europa e il Sud America da Babbel poi, e successivamente sono arrivata a quella che è la mia attuale posizione ovvero la responsabile globale del Brand e della comunicazione del gruppo HolidayPirates di cui fa parte PiratinViaggio, la piattaforma italiana e il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia, insieme ad altri nove mercati.
Sentirti cittadina del mondo ti ha aiutato nella professione?
Non posso dire di essere cittadina del mondo, tutt'altro. La mia esperienza più autentica si riduce a soli due Paesi. Ma il fatto di essere comunque in terra straniera aiuta di sicuro, lavorando in un team così internazionale. Mi spiego meglio: sebbene io abiti qui da oltre vent’anni, parli il tedesco e abbia la cittadinanza tedesca, ho mantenuto comunque la mia identità e il mio background italiani e questo mi obbliga a uscire dalla mia comfort zone tutti i giorni. Tuttavia, questo significa anche che capisco benissimo come si sentano gli altri membri del mio team, quasi tutti non tedeschi, posso immedesimarmi in alcune situazioni ed essere così più flessibile prima di dare un giudizio su un certo modo di lavorare o di interagire con gli altri. So perfettamente, per averlo provato sulla mia pelle, quanto pesi sul nostro agire e nel pensare quello che ognuno di noi considera ovvio e normale e non lo è affatto.
PiratinViaggio, un grande successo: qual è il vostro segreto?
Ci sono due punti di vista da tenere in considerazione: il successo del team e il successo con il pubblico. Il team italiano è affiatatissimo, da sempre: questo è dovuto sicuramente al fatto che da HolidayPirates si gode di grande libertà, sia sul piano personale che su quello lavorativo, e questo è certamente un vantaggio: quando si è soddisfatti e si sente che il lavoro permette un buon equilibrio tra la vita lavorativa e quella privata, si lavora sicuramente meglio. Il successo della piattaforma, misurabile sicuramente anche con il numero sempre crescente di follower e di audience in generale, è dato dal fatto che noi diamo alle persone quello che cercano, dove lo cercano: offerte incredibili al miglior prezzo, presentate in modo attuale, per linguaggio e comunicazione visuale, nel luogo in cui sono abituate a comunicare e a fare le proprie ricerche di viaggio e quanto altro sui social media.
Essere donna nel settore del brand e della comunicazione è un vantaggio?
La risposta sembrerebbe scontata, ma non lo è: sebbene il mondo della comunicazione sia veramente popolato da noi donne, non lo è ai piani alti. È come se il mondo PR e la comunicazione non fossero considerati lavori veri e propri, ma più un passatempo, quasi, qualcosa che chiunque che “sappia chiacchierare" potrebbe fare, svilendo tantissimo tutta la formazione che c’è dietro questa professione. La situazione cambia quando si arriva ad livello più alto nella carriera, magari gestendo un team o la strategia di un gruppo, ma bisogna appunto arrivarci dimostrando di essere sempre un passo avanti. Quando HolidayPirates mi ha dato l’incarico di gestire la comunicazione globale e i team che si occupano del visual e del brand, ne sono stata incredibilmente felice e orgogliosa. In questo la mia azienda ha dimostrato di “predicare bene e razzolare ancora meglio”, cioè di non badare al sesso, alla provenienza o all’età, ma veramente solamente all’esperienza e al contributo che si può dare.
Lavoro e vita privata: una combinazione difficile?
Sì, assolutamente. Però mi aiuta anche l’essere dove sono. Bisogna infatti dire che Berlino, nonostante nell’immaginario collettivo sia sempre e solo la città che vive di notte e delle feste techno, è anche il paradiso per il work-life balance e la famiglia, fondamentale per me che ho due bambini. È una città veramente molto sociale e se questo è vero per Berlino, lo è anche di più per il mio posto di lavoro. Qui in HolidayPirates abbiamo la fortuna di lavorare in modo digitale e questo regala una grandissima autonomia: abbiamo infatti un modello ibrido che permette di decidere liberamente se andare in ufficio o lavorare da casa o da qualsiasi altra parte e di poter gestire gli orari in modo flessibile. Alcune persone nel team usano questa possibilità per fare i nomadi digitali – che nel nostro settore ci sta! – o per andare al corso di yoga o praticare lo sport preferito: personalmente, la uso per poter gestire la famiglia e il lavoro al meglio. E ovviamente per viaggiare anch’io ogni tanto, sfruttando la famosa combinazione “vacanza-lavoro”, detta anche "workation".
Un suggerimento alle ragazze che intendono fare un percorso di carriera in questo settore.
Non smettere mai di imparare: sembra banale, ma è vero. Non bisogna adagiarsi su ciò che si sa fare, anche se lo si fa benissimo, perché il mondo del lavoro va ad una velocità incredibile. Soprattutto, occorre pretendere di più, non accontentarsi mai e non farsi sminuire. Non bisogna pensare che quando ci danno un lavoro, ci stanno facendo un piacere e questa è una lezione che ho imparato anch’io dopo tanti anni: ci vuole tanta tenacia, ma alla fine si viene premiate.