Micaela Pallini, Presidente e CEO di Pallini e Presidente di Federvini
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Micaela Pallini, Presidente e CEO di Pallini e Presidente di Federvini, si racconta a Tgcom24
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
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Micaela, partiamo da te: che bambina sei stata? Cosa sognavi di diventare “da grande”?
Tutto sommato sono stata una ragazza tranquilla, pacata e soprattutto in casa non mi lasciavano molta libertà di uscire: infatti, fino all’ultimo anno di liceo non potevo farlo la sera nonostante le mie amiche lo facessero già. In ogni caso, amavo i giochi considerati “da maschio” e mi inventavo delle storie articolate mescolando i pezzi del Subbuteo, gli scacchi e personaggi vari per creare grandi avventure. Inoltre, ero appassionata dei libri di Emilio Salgari e mi immedesimavo molto in Jolanda, la figlia del Corsaro Nero. Per quanto riguarda ciò che volessi fare da grande, direi la scienziata ed è per questo che all'università mi sono iscritta alla facoltà di Chimica, proseguendo poi con il Dottorato di Ricerca.
Determinazione e tenacia sono le tue caratteristiche.
Direi che effettivamente sono due parole che mi calzano a pennello: quando ritengo valido un progetto, sono piuttosto determinata nel portarlo a termine.
Dall’università al mondo del lavoro: il passaggio è stato brevissimo.
Brevissimo, ma certamente intenso: ho vissuto per tre anni tra Newcastle e Roma per via del dottorato di Ricerca e poi per un altro anno, grazie a una borsa Post Doc. Tutto questo perché inizialmente volevo fare la ricercatrice, ma poi il mondo dell’azienda di famiglia mi ha incantato.
Una carriera rapida, la tua: mi racconti com’è andata?
Sono entrata in azienda in punta di piedi mentre ancora lavoravo all’Università, intorno al 2001, per aiutare a riformulare alcuni prodotti. Mi sono poi occupata degli acquisti, della programmazione della produzione e dello sviluppo nuovi prodotti per diversi anni, affiancando comunque mio padre nelle sue varie attività. Nel 2013 sono stata nominata Amministratore Delegato, successivamente nel 2016 Presidente della Società.
Pallini è l’azienda di famiglia: quali sono i valori che vi contraddistinguono?
Lealtà e correttezza direi sono due pilastri che contraddistinguono il nostro modo di lavorare nei confronti di collaboratori, fornitori e clienti.
Essere presidente di Federvini è un importante riconoscimento e, allo stesso tempo, anche una grande responsabilità. Sicuramente è un incarico prestigioso di cui sono molto fiera e grata agli associati che mi hanno eletto. Inoltre, essendo la prima donna Presidente, alle volte il peso di questa responsabilità è doppio. Questi sono anni molto complessi perché stiamo affrontando diverse problematiche, che vanno dal cambiamento climatico all’instabilità politica, passando per gli aumenti dei costi delle materie prime, per concludere con il tema del rapporto tra alcol e salute e, di conseguenza, la battaglia sul consumo responsabile. Su questo fronte, siamo in prima linea nelle discussioni con le istituzioni europee che hanno preso una deriva proibizionistica e idealistica, anziché educare la cittadinanza a un consumo moderato e responsabile.
I tuoi obiettivi per il futuro?
Rinforzare l’azienda con nuove idee continuando con piccole acquisizioni come è successo con Amaro Formidabile, oltre a rendere il Limoncello Pallini un brand riconosciuto in tutto il mondo. Quest’anno i dati di mercato hanno riconosciuto al nostro marchio il primato nel segmento Limoncello sia in termini di volume che di valore. Adesso l’obiettivo è essere “sulla bocca di tutti”!
Qualcosa su di te per i nostri lettori.
È una domanda non facile! Sono sicuramente una persona solare, mamma di due figli maschi adolescenti, Presidente di un’associazione nazionale di Confindustria e responsabile di una società di famiglia che compirà 150 anni di attività nel 2025. Naturalmente ho anche tante passioni, anche se negli ultimi anni le ho un po' trascurate: sport, ma anche la cucina, la mixology e i viaggi. Ed è proprio durante questi viaggi amo cercare i murales, a volte esempi di arte moderna bellissimi. Un suggerimento in questo senso? Personalmente, non mancherei di fare un giro per La Garbatella a Roma.
La bevanda che non può mai mancare in casa tua?
E’ probabilmente scontato dire un limoncello Pallini o un Amaro Formidabile, che in effetti non mancano mai! Accanto a questi, una selezione di gin e sicuramente un Chinotto Neri di cui mio marito è ghiotto.