Silvia Previtali, Product Manager di Humanwellness
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Silvia Previtali, Product Manager di Humanwellness, racconta ai lettori di Tgcom24 la sua storia
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
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Silvia, giovanissima e determinata: una caratteristica sin da quando eri piccola?
Fin da piccola sono sempre stata una bambina solare e curiosa, amavo stare in mezzo alla gente e dedicarmi al sociale, partecipavo a quasi tutte le attività organizzate nel luogo in cui sono cresciuta. La perseveranza nel raggiungere i traguardi che mi pongo mi ha accompagnato praticamente da sempre.
Cosa sognavi di fare da grande?
Da bambina sognavo di fare l’infermiera, mi piaceva l’idea di potermi prendere cura delle persone e poterle aiutare a guarire, poi il mio cammino ha preso un’altra strada, che mi ha portata a seguire un percorso diverso nel campo della moda. Nonostante il mio sogno di bambina non si sia realizzato, ancora oggi, quando il tempo me lo consente, mi dedico ad attività sociali.
Una solida preparazione per affrontare il mondo del lavoro è fondamentale.
La preparazione scolastica é fondamentale per affrontare il mondo del lavoro, soprattutto nel settore in cui opero. Ogni anno le scuole ci mandano ragazzi per l’alternanza scuola-lavoro, ma purtroppo stiamo constatando che i ragazzi arrivano impreparati soprattutto sulle nozioni tecniche fondamentali per poter approcciare questo mestiere. Le aziende sono quindi costrette a investire molto tempo e risorse per colmare queste lacune e formare persone in grado di svolgere il lavoro per cui hanno studiato.
Il tuo incontro con Humanwellness.
Ricordo che in quel periodo lavoravo presso un’azienda di Milano e mi occupavo del settore bambino; da qualche tempo, tuttavia, stavo pensando di riavvicinarmi a casa per poter gestire al meglio anche la mia famiglia e inaspettatamente ho ricevuto una chiamata da Humanwellness, che mi proponeva un lavoro in qualità di responsabile prodotto e stile. Ovviamente non ho potuto dire di no!
Il vostro è un tessuto innovativo e unico nel suo genere: da dove nasce l’idea?
L’idea nasce da un intuizione del fondatore della nostra società, ossia quella di utilizzare un tessuto come un vero e proprio trattamento di bellezza da indossare. In questo modo è stato creato un tessuto intelligente in grado di rilasciare principi attivi come caffeina, aloe vera e vitamine A ed E sulla pelle che la idratano e tonificano. Inoltre, lavorando anche sul calore del nostro corpo, lo trasforma in F.I.R. (raggio infrarosso lontano), che drena i liquidi in eccesso e stimola il microcircolo sottocutaneo.
BeGood è la risposta fashion che rivoluziona l’idea di trattamento di bellezza.
È così. Il mio ruolo in questo progetto è proprio quello di dare una veste più fashion alla collezione e permettere a tutte le donne di avere un trattamento di bellezza quotidiano, perfetto anche per andare in ufficio o in palestra, o anche per un aperitivo o una serata tra amici e persino mentre si dorme, quindi H24.
Essere donna nel mondo del lavoro, a volte non è facile…
Purtroppo per una donna non è sempre facile coniugare il lavoro con la famiglia, noi donne paghiamo sempre lo scotto di essere mamme e mogli. Inoltre, la diseguaglianza economica tra uomo e donna è ancora un dibattito di grande attualità. Io mi ritengo fortunata perché adesso ho trovato un equilibrio su ogni fronte.
Vita privata: a cosa non puoi rinunciare e cosa invece detesti?
Non rinuncerei mai a viaggiare per il mondo con la mia famiglia. Mi piace scoprire nuovi luoghi e tradizioni, perché credo sia un modo per crescere e aprire la mente a nuovi orizzonti. Vorrei che anche i miei figli coltivassero questa mia passione. Attualmente i nostri figli ci hanno seguito in oltre 30 viaggi in giro per il mondo: dagli Stati Uniti, Europa all’Africa passando per il Medio Oriente fino ad arrivare al Sud Est Asiatico. Quello che detesto più di ogni altra cosa sono le persone false, quelle che vogliono apparire per quello che non sono, solo per adeguarsi ai canoni che questa società pretende.