Simona Sutti, Marketing & Communication Director di Recarlo, si racconta ai lettori di Tgcom24
di Carlotta TennerielloSimona, quella dei gioielli è una passione. Ma è sempre stato così?
La mia passione per il mondo dei gioielli è nata quasi per caso durante gli anni dell’Università. MI sono avvicinata a questo settore affascinante grazie a un’opportunità unica: lavorare a una tesi sul marketing dei gioielli. Questo mi ha permesso di approfondire l’argomento e intervistare le personalità più affascinanti e rilevanti della gioielleria. Sono stati incontri che mi hanno immerso in questa bellissima eccellenza italiana dandomi anche modo di offrire il mio contributo in un settore in cui non esistevano ancora dei veri modelli di riferimento.
Lavorare nel marketing è invece stato un obiettivo chiaro fin da quando eri ragazza.
Si, il marketing è sempre stata la mia grande passione. Dopo il liceo scientifico ho scelto di iscrivermi a Economia e Commercio consapevole che questo percorso mi avrebbe permesso di unire l’indagine sull’animo umano e i suoi bisogni con la creatività necessaria per risolver situazioni professionali sempre nuove.
Dall’università al mondo del lavoro: il passo è stato breve.
E’ stato proprio un imprenditore illuminato della gioielleria che, durante un colloquio appena laureata, mi consigliò di iniziare in un’azienda multinazionale strutturata dove poter avere una formazione globale e accelerare l’acquisizione di competenze, per poi approdare al settore dei gioielli in una seconda fase capitalizzando l’esperienza fatta. E così è stato. Dopo cinque anni estremamente formativi in Dow, un’azienda americana da 65.000 dipendenti nel mondo, risposi a un’inserzione anonima. Malgrado avessi già due figli, il più piccolo di 7 mesi soltanto, passai le varie fasi di selezione e approdai in Pomellato, dovei sono poi rimasta per tanti anni.
Come sei arrivata a Recarlo?
Dodici anni fa sono stata contattata dal direttore generale di Recarlo, che mi conosceva per esperienze lavorative precedenti, e da una nota società di consulenza. Ero uscita da Pomellato e avevo iniziato una nuova avventura come imprenditrice, occupandomi di lanciare e distribuire in Italia brand francesi di moda e accessori. Recarlo mi ha proposto una consulenza per un progetto, che si è poi trasformata rapidamente in una collaborazione totale e permanente. Ho accettato con entusiasmo la sfida di contribuire a portare un’azienda solida, familiare, con più di 50 anni di storia, super focalizzata sull’eccellenza e sulle sue altissime competenze sui diamanti naturali, a diventare un brand prima italiano e poi internazionale.
Quale è il segreto del vostro successo?
Recarlo è nata da una passione che si è trasformata da subito in una visione. La visione del fondatore, Carlo Re, che oggi continua a costituire il “perché” di ogni azione o decisione che i figli e il team manageriale portano avanti: creare bellezza, diffondere amore, con instancabile dedizione, serietà, passione. La nostra missione è creare gioielli meravigliosi, frutto di altissima manifattura e con una qualità garantita, identificativi di uno stile ben preciso. Siamo una case history italiana familiare di successo, dove si lavora per raggiungere l’eccellenza, tenendo fermi i valori fondanti di creatività e qualità, senza esser costretti ad esempio a sottostare alle dinamiche finanziare dei brand che fanno parte dei grandi gruppi del lusso.
Essere una donna in un ruolo aziendale apicale: difficile?
In realtà essere una donna in un ruolo apicale è un’opportunità, non una sfida. La diversità nei ruoli di leadership è un valore aggiunto per qualsiasi azienda. In Recarlo il mio punto di vista femminile ha portato vantaggi concreti, offrendo un approccio differente e complementare. Credo fermamente che la gestione della responsabilità possa essere perfettamente compatibile con tratti caratteriali come la dolcezza, il garbo, la sensibilità, caratteristiche convenzionalmente riconosciute alle donne. E’ chiaro che in questi ruoli è necessario, al contempo, essere in grado di prendere decisioni difficili, accettare di assumersi rischi, saper motivare e coordinare un gruppo o reggere la pressione.
Worklife balance: cosa mi dici in proposito?
Credo di essere stata molto fortunata e, il mio merito – se c’è stato - è stato quello di avere avuto fiducia e pazienza. Non ho mai smesso di lavorare anche nei momenti in cui mi sembrava di non farcela a far quadrare tutto: quando i miei figli erano piccoli, quando erano malati, quando c’erano le vacanze, quando avevo picchi di lavoro o cambi di attività. Mi dicevo “ora è così ma se tieni duro poi vedrai che sarà più semplice”. E oggi sono felice, ho un lavoro che adoro e che mi riempie di soddisfazione, un marito fantastico che, dopo anni ai vertici di aziende, oggi ha più tempo libero di me e mi stupisce a cena con piatti da gran chef, tre figli tra i 25 ed i 30 anni, indipendenti, responsabili e pieni di voglia di fare e un bellissimo cane. Certo, a volte vorrei avere il tempo di andare anche solo in palestra, ma a qualcosa bisogna pur rinunciare!
Qualcosa su di te per i nostri lettori.
Sono solare, determinata, innamorata della vita e un po’ puntigliosa. Sono riconoscente per principio, penso che il rispetto vada meritato ma non tollero la mancanza di lealtà. La vita ci propone continuamente sfide e prove, ma ci regala grandi gioie, soprattutto se siamo disponibili, curiosi e pronti a coglierle. La cosa che amo di più è scoprire la parte migliore delle persone e aiutarle a farla emergere.
Il tuo gioiello preferito, quello da cui non ti separeresti mai?
Un anello che da sette anni ho al dito e che indosso tutte le mattine sorridendo: l’anello contrarié della collezione Anniversary Love con i diamanti taglio cuore. Non è solo un anello splendido e originale, ma mi ricorda quotidianamente la sfida che in Recarlo abbiamo intrapreso nel 2017 e che oggi possiamo dire di aver vinto: quando abbiamo deciso di lanciare un’intera collezione di gioielli con diamanti taglio a cuore. Una collezione che oggi è emblema e icona del brand, che ogni anno si arricchisce di gioielli dal design unico ma, soprattutto, che ha creato una vera e propria tendenza nella gioielleria italiana e internazionale.