Dall'abrogazione del "diritto maritale" e del divieto di accesso alle professioni, al “Codice Rosso” antiviolenza: la storia di un lungo cammino di conquiste
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L’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, è l’occasione in cui riflettere sulla condizione femminile e sui passi da compiere per colmare il più possibile il grave divario che ancora separa dalla piena parità di genere. Ma per non scoraggiarsi davanti alla strada ancora impervia da percorrere, è giusto anche vedere quanto è stato fatto fino a questo momento: considerando che fino a meno di cento anni fa le donne non godevano neppure di diritti elementari che oggi diamo per scontati, tutto sommato dobbiamo riconoscere che un bel tratto di cammino, in fondo, è stato percorso. Vediamo allora le leggi più importanti che hanno segnato in positivo la vita delle donne italiane.
1874 – Viene riconosciuto alle donne il diritto di iscriversi al ginnasio, al liceo e in generale alle scuole superiori, quindi all’università e alle Accademie, fino a quel momento di esclusiva prerogativa maschile.
1919 – Viene abrogato il cosiddetto diritto maritale, con la conseguente possibilità per le donne di disporre dei propri guadagni, dei beni personali e di intraprendere un’attività commerciale senza l’esplicito consenso del marito, e tutte le professioni escluse quelle che implicavano “… poteri pubblici giurisdizionali o l’esercizio di diritti e di potestà politiche, o che attengono alla difesa militare dello Stato”.
1945 – Il 1° febbraio viene riconosciuto alle donne maggiorenni (21 anni) il diritto di voto. Le prime elezioni in cui è stato esercitato questo diritto è stato il referendum che il 2 giugno di quell’anno ha abrogato in Italia la monarchia. Per avere il diritto di essere elette le donne dovranno aspettare l’anno successivo, 1946.
1948 – Viene promulgata la Costituzione italiana, nella quale si vieta esplicitamente qualsiasi discriminazione tra i sessi, la totale parità giuridica di uomini e donne sul lavoro e dei coniugi rispetto ai figli.
1950 - La legge 26 del 10 agosto istituisce la normativa a tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri. La legge prevede il divieto di licenziamento dall’inizio della gestazione fino al compimento del primo anno di età del bambino; il divieto di adibire le donne incinte a lavori pericolosi, faticosi o insalubri; viene proibito il lavoro nei due mesi precedenti il parto e nelle otto settimane successive. La legge garantisce inoltre l’assistenza medica al parto e periodi di riposo per l’allattamento.
1963 - La legge n. 66 apre alle donne l'accesso a tutte le cariche, professioni e impieghi pubblici, compresa la magistratura, senza limitazioni riguardo alle mansioni e alla carriera. Le donne vengono quindi ammessi ai pubblici uffici e alle professioni.
1968 - L’adulterio femminile non è più reato. Fino ad allora la moglie adultera e il correo potevano essere puniti con la reclusione fino ad un anno, mentre non era prevista alcuna pena per il marito adultero.
1970 – Il 1° dicembre la legge 888, poi confermata dal referendum del 12 maggio 1974, introduce l’istituto del divorzio, che si applica dopo 5 anni di separazione quando viene confermata l’impossibilità di mantenere la “comunione materiale e spirituale dei coniugi”.
1975 - Riforma del diritto di famiglia. È una legge di fondamentale importanza perché cambia completamente la struttura interna della famiglia, riconoscendo alla donna una condizione di completa parità con l'uomo in famiglia e davanti alla legge. Viene rafforzata la tutela giuridica dei figli anche illegittimi.
1978 – Il 22 maggio la legge 194, poi confermata dal referendum del 1981, cancella il reato di aborto, legalizzando e regolamentando l’interruzione volontaria di gravidanza.
1981 – la legge 442 cancella alcuni articoli del codice Rocco del 1930 e abroga il cosiddetto “matrimonio riparatore” e il “delitto d’onore”. Viene cioè cancellata l’estinzione della pena nel caso in cui a una violenza sessuale seguano “nozze riparatrici” e la riduzione della pena prevista per l’uomo che, in “stato di ira”, uccideva moglie, figlia o sorella in caso di “illegittima relazione carnale”.
2009 - Legge di contrasto alla violenza sessuale e al reato di stalking. Quest'ultimo è individuato come ail complesso di atteggiamenti e comportamenti che si manifestano in persecuzioni e che provocano uno stato d’ansia e paura, compromettendo il normale svolgimento della vita quotidiana della vittima.
2013 – Legge n. 119 con disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere e del femminicidio.
2019 – Legge n. 69, nota come "Codice Rosso: rafforza la tutela di tutti coloro che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti, e in particolare delle vittime di violenza domestica e di genere.