È un malessere che colpisce con maggior frequenza le donne: si può controllare ma non va sottovalutato
© Istockphoto
Ci sentiamo sempre con il fiato sospeso, l’ambiente che ci circonda appare potenzialmente minaccioso, siamo sempre vigili e preoccupati, anche se non sappiamo con precisione che cosa sia a intimorirci: tutto questo è l’ansia, uno stato emotivo di disagio e di paura suscitato da qualcosa che percepiamo come pericoloso per noi e per i nostri cari e davanti al quale non siamo certi di poterci difendere in modo efficace. Anche se di per sé l’ansia non è uno stimolo negativo, perché spinge alla prudenza e a comportamenti responsabili, può trasformarsi in una tensione continua, logorante e un serio ostacolo alla nostra quotidianità. In questi casi è indispensabile chiedere aiuto.
FOTOGRAFIA DELL’ANSIA – Il termine ansia viene dal latino anxia, derivante a sua volta dal verbo angere che significa stringere, soffocare. La parola stessa, dunque, descrive lo stato d’animo che vuole indicare: l’ansia è un timore interiore che costringe e toglie il fiato. Di per sé non è un fenomeno anormale, ma è semplicemente è la sensazione di allerta psicologica e fisica che proviamo in presenza di uno stimolo minaccioso: questa condizione vigile e attiva ci mantiene in guardia e ci rende pronti a mettere in atto misure efficaci per proteggerci e preservare la nostra incolumità. Quando però lo stato di tensione non si interrompe mai o diventa eccessivo, può disturbare in maniera più o meno importante le nostre azioni quotidiane e occorre fare qualcosa.
I SINTOMI - I sintomi dell’ansia possono essere vari e diversi: di solito coinvolgono sia la sfera cognitiva che quella fisica. Di solito il soggetto in preda all’ansia prova un senso crescente di allarme e di pericolo, nutre pensieri negativi e pessimisti, oppure sperimenti una sensazione di vuoto mentale. Le reazioni più comuni sono il tentativo di esplorare l’ambiente alla ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e, soprattutto, vie di fuga. A questo si accompagnano alcuni sintomi fisici, tra cui l’aumento della sudorazione, il batticuore, il respiro che diventa superficiale e affannoso, la nausea, i disturbi addominali e, nei casi più acuti, il dolore al torace e la difficoltà a respirare.
COME COMPORTARSI – Se abbiamo provato con frequenza uno o più di questi sintomi, o se abbiamo sperimentato un episodio acuto, è opportuno cercare l’aiuto di uno specialista: l’ansia può essere di diversi tipi e richiedere un trattamento specifico: è quindi di pertinenza di un medico preparato. Se invece ci troviamo a dover gestire sintomi blandi o se siamo alle prese con un semplice senso di timore che ogni tanto ci assale e ci infastidisce, possiamo provare a mettere in atto qualche regola di auto-aiuto che ci aiuti a stare meglio e, soprattutto, a non sentirci a disagio davanti ad altre persone.
- Impariamo a respirare – Dato che uno dei primi sintomi dell’ansia è proprio il fiato corto, impariamo a gestire lo stress sul filo del respiro. Esistono particolari tecniche, anche mutuate dallo yoga, per mantenere sotto controllo le emozioni sgradevoli proprio tramite la respirazione profonda e diaframmatica: alternando in modo regolare inspirazioni ed espirazioni profonde si possono controllare anche le tensioni muscolari eccessive e recuperare uno stato di benessere e di autocontrollo.
- Accettazione – Può sembrare strano a dirsi, ma l’ansia non va combattuta: va invece accettata e persino assecondata, entro certi limiti. Occorre esserne consapevoli e accoglierla come faremmo con un limite fisico o un’imperfezione. Diamo il giusto peso ai nostri bisogni e a quello che ci rende felici: proponiamoci obiettivi ragionevoli e cerchiamo di raggiungerli passo dopo passo anche se sappiamo che il timore ad un certo punto ci assalirà. Quando avremo trovato un modo per arrivare comunque al nostro obiettivo, a quel punto anche l’ansia scomparirà.
- Controllo, ma non troppo – Un ansioso di solito fa di tutto per tenere sotto controllo tutti gli aspetti di una situazione. Cerchiamo di non eccedere con questa smania: avere il dominio di ogni aspetto della vita è impossibile, anche se entro una certa misura, di sicuro è alla nostra portata. Pianifichiamo allora le situazioni e prevediamone i possibili punti critici, ma restiamo consapevoli che qualcosa può comunque andare storto: ripetiamo a noi stessi che anche in questo caso di certo saremo in grado di affrontare la situazione e di cavarcela con onore.
- Non concediamo spazio al pessimismo: la legge di Murphy è purtroppo una tagliola sempre in agguato, ma se vediamo tutto nero, le cose hanno maggiori probabilità di andare storte. Meglio essere ottimisti e sbagliarsi che essere pessimisti e avere ragione. Concentriamoci dunque sul presente, senza lasciarci intimorire dal futuro.
- Situazioni ansiogene: la cautela è d’obbligo – Se conosciamo le situazioni che ci creano particolare apprensione, affrontiamole con coraggio ma sempre con cautela e in modo graduale, senza pretendere troppo da noi stessi. Ad esempio, se parlare in pubblico ci terrorizza, facciamo qualche prova davanti allo specchio o con un registratore; potremo passare poi a un piccolo auditorio con qualche amico e conoscente e poi, se siamo riusciti a prendere coraggio, affrontare la presentazione importante della quale il capo ci ha incaricati. Con un po’ di esperienza, e di fiducia in noi stessi, probabilmente l’ansia svanirà.