I consigli per fronteggiare il timore delle situazioni legate agli spostamenti, per non rinunciare alle vacanze
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Da un lato desideriamo le vacanze con tutto il cuore; dall’altro il fatto di trovarci a stretto contatto con estranei su treni e aerei, ma anche in spiaggia, al ristorante, nella hall dell’albergo o in coda per entrare in piscina, ci fa paura: ne è colpito un italiano su tre ed è una delle nuove paure ereditate dalla pandemia. Per fortuna possiamo fare molto per affrontare il problema senza rovinarci le vacanze e, magari, rinunciare del tutto.
“Mentre molti viaggiatori hanno mantenuto la loro propensione all'avventura, altri hanno cercato il relax e un cambiamento di ritmo, ma altri ancora hanno reputato più sicuro rimanere a casa. Questa sensazione di sicurezza può diventare un’arma a doppio taglio”, spiega Elisa Castellano, psicologa dello sviluppo e della comunicazione, interpellata a proposito delle nuove paure degli italiani dal tour operator digitale Tramundi. Come spiega la psicologa, le persone più colpite da questo tipo di timore sono quelle che già prima della pandemia avevano una natura ansiosa. Eppure, precisa l’esperta, “ognuno di noi può individuare delle strategie utili per affrontare un viaggio godendo dei benefici tipici di una vacanza”.
Ecco allora un decalogo di consigli, per un viaggio tranquillo e una vacanza serena.
1 Procedere per gradi - Sono molte le persone colpite dalla cosiddetta “sindrome della capanna” a causa dell’epidemia di Covid: la casa è l’unico luogo che si percepisce come un rifugio sicuro, mentre l’esterno, e in particolare gli altri, sono realtà minacciose. Per affrontare la paura di tornare nel mondo può essere efficace la terapia per esposizione. Basta procedere per gradi, prima con piccoli giri nei dintorni di casa, poi con una gita fuoriporta, o con un weekend o una mini vacanza in un borgo italiano, ampliando gradualmente la percorrenza.
2 Partire è sempre meglio che restare – Facciamo una lista, anche scritta, dei pro e dei contro: scopriremo subito che i vantaggi sono molto più numerosi dei rischi: il viaggio è esperienza, stimolo, crescita e scoperta. Non ultimo, uno studio scientifico della Washington State University ha dimostrato che chi viaggia è più felice. Perché non approfittarne?
3 Meglio con i professionisti – Il fatto di sapere di essere in buone mani e di poter contare su qualcuno che pensa a tutto non può che aumentare il senso di sicurezza e di protezione dai fattori esterni. Avremo una guida sicura che ci permetterà di scaricare il livello di ansia legato all’organizzazione di tappe e percorsi.
4 La coperta di Linus – Portiamo sempre con noi quello che ci può aiutare a sentirci più tranquilli, ad esempio una mini -farmacia da viaggio, i kit con mascherine e gel disinfettanti, e tutto quello che può servire per attenuare la sensazione di pericolo.
5 Pochi ma buoni – Se gli assembramenti e i gruppi numerosi ci preoccupano, scegliamo una vacanza intima con poche persone: in questo modo potremo anche optare per il noleggio di un’auto per gli spostamenti, invece di usare treni o bus. Una vacanza in barca con qualche amico o il noleggio di un camper possono fare al caso nostro.
6 Restare informati – Teniamo d’occhio gli aggiornamenti sulle normative e sulle restrizioni applicate nei luoghi che intendiamo visitare. In questo modo sentiremo di avere la situazione sotto controllo perché essere ben informati è un ottimo antidoto alla paura.
7 Riscoprire la gioia delle relazioni – Soprattutto per i single, un viaggio organizzato con un gruppo di coetanei sconosciuti può rivelarsi un ottimo modo per incontrare persone nuove in un contesto divertente e spensierato, ma assicura anche la serenità di una situazione controllata grazie a tamponi e controlli pre-partenza.
8 Per mamme e papà: se sei sereno tu, lo è anche il tuo bambino – Chi ha bambini piccoli ha sempre qualche timore in più, ma è necessario tener presente che la nostra serenità è il primo requisito per quella del nostro piccolo, per trasmettergli senso di sicurezza e positività. Scegliamo destinazioni “covid-free”, soggiorni in ambienti sanificati e attività all’aria aperta, ma non togliamo ai piccoli l’opportunità di esplorare, divertirsi e imparare, e a noi stessi la possibilità di costruire ricordi felici e spensierati insieme.
9 Se serve, chiedi aiuto – Anche se si tratta di eventi piuttosto rari, tanto da finire sui giornali, può capitare di incappare in qualche no-mask che dà in escandescenze in luogo pubblico. Questo tipo di rischio, però, non deve diventare un elemento di paura. Se dovesse capitare, non esitiamo ad allontanarci: se non è possibile, non sentiamoci in dovere di intervenire in prima persona: meglio rivolgersi a un pubblico ufficiale e lasciare a lui il compito di gestire la situazione.
10 Di che cosa abbiamo bisogno? – Esploriamo le nostre necessità personali e le nostre aspirazioni: ciascuno ha i propri limiti, timori e anche punti forza: se li conosciamo, riusciremo a gestirli, o a sfruttarli, nel modo migliore.