La passione per il ciclismo non è soltanto questione di forma, ma un concetto etico
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Chi si arrampica curva dopo curva mettendo alla prova un corpo prostrato dalla fatica lo sa bene: correre a cavallo della bicicletta è un tuffo nell'ebbrezza, fa sfiorare le nuvole del cielo e mette a dura prova resistenza, fatica, scoraggiamento. Ecco perché insegnare a un bambino a andare in bicicletta è trasmettere l'entusiasmo per uno stile di vita.
Probabilmente tutti noi ricordiamo il senso di incertezza e la grande emozione del momento storico in cui da piccoli, tolte le ruotine, finalmente si conquista l'equilibrio necessario per pedalare da soli, senza sostegno, senza nessuno che ci tenga per mano o sorregga.
La bicicletta è il primo mezzo con cui un bambino ha la possibilità di sperimentare la velocità e l'autonomia: la due ruote diviene compagna di giochi e permette i primi piccoli spostamenti che consentono di diventare un pizzico più indipendenti, raggiungere gli amici, sentirsi grandi.
Chi ha reso la bicicletta la passione di una vita è allenato, possiede un fisico asciutto e scattante; è attento all'incolumità propria e degli altri, ama la natura, rispetta l'ambiente. Uno studio scientifico effettuato nel 2008 in ambito inglese indica che i ciclisti mostrano più energia e resistenza alla fatica rispetto chi non pratica questo sport: le ricerche evidenziano che dopo sei settimane di bicicletta a moderata intensità inizia a modificarsi la sensazione di stanchezza e si alza il livello di prestanza fisica e vigore. Andare in bicicletta aiuta la salute del sistema cardiocircolatorio, muscolare, nervoso e contribuisce all'equilibrio dell'organismo: gli anziani presentano una forza maggiore insieme a un benessere che è fisico quanto psicologico e mentale.
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Secondo un'indagine pubblicata nel sito del US National Library of Medicine National Institutes of Health i ciclisti che hanno partecipato al Tour de France possiedono un'aspettativa di vita superiore di otto anni rispetto alla media: come evidenziato dagli studi sull'argomento è l'intensità dell'esercizio ciò che apporta reali effetti benefici. Pedalare a un ritmo sufficientemente elevato può aumentare l'aspettativa di vita anche di cinque anni, oltre a migliorare respirazione, muscolatura e quiete mentale al pari di una vera e propria meditazione.
Affrontare la strada, con le sue salite e le discese non meno pericolose, è, in fondo, una metafora esistenziale: la vita, che ci impone ogni giorno di attraversare picchi e vallate, momenti di acuta felicità e depressioni spaventose, può essere un esercizio di resistenza quando diviene capacità di mettere alla prova le nostre debolezze e paura. Come spiegano gli scienziati i benefici che rendono un individuo indipendente e sicuro di sé non dipendono tanto dalla quantità di eventi in grado di renderci felici, quanto dall'abilità e la consapevolezza a sapersi riprendere dai fatti negativi trasformando un trauma in una lezione da cui imparare. Proprio come in bicicletta: si cade, ci si rialza. Si continua a sfrecciare verso l'orizzonte illuminato, da cui trarre forza e coraggio.