Lo dice anche la scienza: le temperature elevate ci rendono irritabili e poco altruisti, ma correre ai ripari è possibile
© istockphoto
E’ un’esperienza comune: quando fa molto caldo siamo più irritabili, egocentrici e litigiosi. Le città si infuocano e le liti scoppiano a non finire, spesso anche per futili motivi. Come mai accade questo? E come si può correre ai ripari, per il buon vivere e la serenità di tutti? Oltre, naturalmente, ad evitare se possibile i luoghi troppo afosi, ci sono alcune strategie per correre ai ripari e per salvaguardare la pace, nostra e delle persone che ci sono vicine.
Studi scientifici alla mano, ormai sappiamo bene che le alte temperature e elevati tassi di umidità mettono il nostro organismo sotto stress: il senso di spossatezza, l’affanno e persino il senso di continua irritazione che proviamo nelle giornate particolarmente afose sono proprio i segnali di allarme di cui il nostro organismo si serve per manifestare il suo disagio. Tra gli organi particolarmente colpiti in queste situazioni c’è il cervello, che manifesta il suo stress con disturbi come apatia,, insonnia, depressione, mancanza di concentrazione e, appunto, cattivo umore. Uno studio recente, pubblicato sulla rivista European Journal of Social Psychology, ha mostrato che quando fa caldo, diventiamo perfino meno generosi nei confronti del nostro prossimo. Come spiega il presidente di Assomensana, professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, gli studiosi sono giunti a queste conclusioni osservando il comportamento di un gruppo di volontari, al lavoro in un ambiente torrido. In queste difficili condizioni gli operatori si sono dimostrati meno disponibili, in misura della metà del normale, verso i clienti e le loro richieste di assistenza.
Naturalmente, la soluzione al problema non è semplice, dato che in molti casi non si può semplicemente starsene quieti ad aspettare la frescura dell’autunno. Le prime misure da mettere in atto sono, naturalmente, tutte quelle procedure che possono portare sollievo dall’afa, come idratarsi, indossare abiti adeguati e fare ricorso a ventilatori o condizionatori d’aria. Occorre poi essere consapevoli del problema, specie se ci troviamo a doverci prendere cura di altre persone, ad esempio dei nostri bambini, di persone anziane o di soggetti bisognosi di assistenza. Ci sono in effetti alcune strategie, tra cui alcuni classici “rimedi della nonna”, a cui si può ricorrere, per organizzare la giornata in modo adatto e non aggiungere troppa fatica allo stress da caldo.
Svegliati con la luce – Il mattino, soprattutto d’estate, ha l’oro in bocca: alzarsi un po’ prima è più facile grazie alla luce naturale. Meglio sfruttare le prime ore del mattino quando la temperatura è più sopportabile per le attività che, rimandate alla fine della giornata, hanno un peso insopportabile, come riordinare la casa o fare un po’ di sport.
Sfrutta gli integratori – Chiedi consiglio al tuo farmacista o in erboristeria e scegli un integratore a base di magnesio, potassio o altri sali minerali. Ti sarà d’aiuto per combattere la spossatezza, riequilibrare l'umore e dare sollievo al mal di testa.
Fai una vita sana – Cerca di non andare a letto troppo tardi, non bere alcolici prima di andare a dormire e alimentati in modo equilibrato. Cerca di limitare il consumo di cibi zuccherini: i picchi di zucchero, infatti, causano un aumento dei livelli di insulina, responsabili a loro volta di un successivo calo glicemico, causa di malumore e irritabilità. Meglio ricorrere per uno snack a un frutto come una banana, ricca di potassio o, se hai la pressione bassa, a un po’ di liquirizia.
Sport nell’acqua – Invece del solito workout in palestra, prova a fare attività fisica in piscina. Oltre al nuoto puoi provare l’aquagym, l’hydrobike e le mille nuove discipline “bagnate” che ormai vengono proposte in tutte le strutture sportive: farai il pieno di energia e di buon umore senza sudare.
Cerca di riposare – Prenditi i tempi di cui hai bisogno: pianifica con cura il lavoro in ufficio e a casa in modo da poter concedere al tuo fisico i tempi di recupero di cui ha necessità. E ricorda: in fondo si tratta di tener duro per qualche giorno, ancora: ormai è quasi ora di andare in vacanza.