Non solo pollini

Intolleranze di primavera: allergici all’ufficio… e al traffico

Con la bella stagione quattro italiani su dieci non sopportano più la loro scrivania e il fatto di essere rinchiusi in uno spazio stretto o in coda in auto

20 Mar 2017 - 17:37

Altro che pollini! La vera allergia di primavera non è quella che ci fa starnutire in presenza di graminacee e fiori, ma il senso di insopportabile costrizione che proviamo a trovarci rinchiusi tra quattro pareti, davanti al nostro computer e sotto l’occhio vigile del capo, mentre il sole e le temperature miti ci inviterebbero a rilassarci all’aperto. E, visto che la primavera è la stagione della rinascita dei sensi, il rimedio a molti mali potrebbe venire proprio dall’assecondare gli impulsi naturali, dato che quasi un italiano su tre è convinto che primavera significhi soprattutto risveglio degli ormoni e dei sensi.

L’arrivo della primavera porta con sé, con le prime belle giornate, una serie di luoghi comuni e di abitudini che si accompagnano al rifiorire della natura. Groupon ha condotto un divertente sondaggio giocando proprio con questi temi e ha ricavato un curioso ritratto dei nostri connazionali alle prese con il cambio di stagione. La primavera è senz’altro il momento in cui tutto fiorisce, ma è anche il periodo della stanchezza cronica e degli starnuti a gogò.

Indagando su quali sono le allergie più comuni tra i nostri connazionali, il sondaggio ha scoperto che per quattro persone su dieci la bella stagione scatena una vera e propria allergia allo stare chiusi in ufficio, mentre la scrivania si trasforma in un luogo di reclusione. Il capo crea malesseri generali al 6 per cento del campione: l’unica cura possibile è un bel ponte o meglio ancora un periodo di vacanza per staccare la spina e disintossicarsi. Oltre 2 connazionali su 10 si coprono di orticaria all’idea di trovarsi incolonnati nel traffico, tanto da preferire la bicicletta all’auto nelle giornate di bel tempo. Non manca neppure un 16 per cento che manifesta un riacutizzarsi dell’intolleranza alla polvere domestica, ragion per cui in primavera le pulizie di casa sono particolarmente spiacevoli, specie se non si riesce a demandarle a qualcun altro. Infine, il 17 per cento si copre di eritema all’idea delle canotte e delle mini-gonne sempre più ridotte che tra poco cominceranno a circolare liberamente per la strada, indosso alle ragazze più graziose e sexy della zona.

Le risposte sono interessanti anche quando ci si interroga su che cosa associamo all’idea di primavera. Secondo il 32%, l’arrivo della bella stagione significa risveglio del fisico e della volontà di riprendere a fare sport. Il 27% , invece, non ha dubbi: la primavera è il momento in cui si ridestano i sensi e gli ormoni, di nuovo a palla dopo mesi di letargo invernale. C’è anche un 29% che indica il ritorno alla vita mondana serale. Se la primavera, complici i feromoni, è la stagione in cui per molti aumenta l’attrazione fisica, c’è anche un 37% di italiani che afferma orgoglioso di non aver bisogno dell’inizio della bella stagione per avere una vita sessuale attiva e soddisfacente: per loro i momenti down non ci sono mai durante l’anno, nemmeno nei mesi più freddi e deprimenti. Non mancano però neppure coloro che ormai sono rassegnati: il 19% del campione ammette di aver raggiunto la pace dei sensi e che non c’è stagione che aiuti. Un altro 12% prova a tendere degli agguati al partner, senza però ottenere in questa stagione risultati più brillanti della media. Si equivalgono invece coloro che pensano sempre e solo al sesso (senza però farlo) e coloro che pensano sempre e solo al sesso (e lo fanno), rispettivamente a quota 10,5% e 11% dei voti. Ci sono infine coloro che seminano in primavera, ma raccolgono i risultati nei mesi estivi (10,5%).

Quali sono le attività a cui gli italiani preferiscono dedicarsi in primavera? Il 35% ovviamente vota per le gite fuori porta, meglio se si concludono con una bella mangiata, seguita dal 31,5% che non vede l’ora di rilassarsi tra le coccole di una spa all’aperto, tra idromassaggi e chiacchiere sui lettini. Il 13,5% non disdegna il dolce far niente al parco, mentre il 7,5% si scatena in attività adrenaliniche come paracadutismo, rafting e bungee jumping.

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