Psicologia

La felicità non è una meta, ma uno stato dell'essere

Il segreto per essere felici e vivere sereni

17 Apr 2014 - 09:00
 © dal-web

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Secondo l'ultimo World Happiness Report, studio elaborato per le Nazioni Unite, aumentano le percentuali mondiali relative alla felicità, che invece scendono proprio nel nostro Paese. L'Italia, in parte per il difficile momento economico e la sensazione di sfiducia, accumula insoddisfazione e frustrazione. Ma siamo davvero sicuri di cosa significhi essere felici?

Negli ultimi anni la felicità è un tema caldo, insieme al tentativo di misurare il benessere degli individui. Dal dopoguerra a oggi le condizioni di vita sono sensibilmente migliorate, eppure la felicità sembra un miraggio sempre più lontano. Lavoro, figli, difficoltà economiche e le avversità in fondo normali di un quotidiano spesso vissuto in modo pesante ci schiacciano. Hai mai pensato che in realtà viviamo in un'epoca in cui necessità un tempo impensabili, dall'acqua calda ai viaggi low cost, rendono ovvie una serie di comodità fino a pochi anni fa considerate un vero e proprio lusso?

Felicità non significa una vita senza preoccupazioni, o dolori: essere felici non è vivere con un eterno sorriso sulle labbra. Sentirti incompleti è ciò che ci permette di continuare a cercare e fa parte pienamente parte della vita, insieme ai momenti di gioia così come di dolore. Non pensare alla felicità in maniera statica: l'elettrocardiogramma di chi è in vita non è piatto, ma in costante movimento. Si sale e si scende. Anche quando ti trovi nel punto più basso pensa che non potrai fare altro che risalire. Sii consapevole che questo movimento è ciò che ti tiene in vita, sorridi a te stessa perché essere felice non è un traguardo, bensì la capacità di guardare un orizzonte: adesso.

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