L’Università di Trento, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma ha creato un programma ad hoc, intitolato “L’arte della felicità”: in questo percorso di “allenamento” un gruppo di persone è stato messo alla prova per nove mesi con un piano di lavoro basato su una formazione mentale e culturale dall’approccio multiculturale. Durante il corso sono stati affrontati temi di psicologia, neuroscienze, storia del pensiero e filosofia di vita del buddhismo, con un grande spazio riservato al la pratica della meditazione, alla compilazione di un diario, e al dialogo zen. L’idea di partenza è che la felicità è frutto innanzi tutto di un equilibrio interiore, di un’attitudine gentile nei confronti della vita e di una prospettiva più aperta nei confronti di se stessi e del mondo. Per arrivare a costruire questo complesso equilibrio, i partecipanti si sono dedicati a pratiche di meditazione e contemplazione ispirate alla filosofia buddista, ma hanno anche approfondito lo studio tecnico del funzionamento del cervello e della mente, su temi come gli effetti dell’allenamento mentale, la neuroplasticità, le interazioni mente-cervello-corpo, il senso di sé, l'empatia e la compassione, e altri temi di neuroscienze, psicologia e filosofia. Durante il percorso, i partecipanti sono stati sottoposti a test dai quali è emerso un progressivo miglioramento dello stato di benessere psicologico, del senso di sé e una diminuzione di ansia, stress e pensieri negativi.