Il benessere mentale viene dalla moderazione e dalla sobrietà, ma anche da uno sguardo positivo sulla vita.
© istockphoto
In queste ultime settimane se ne è parlato molto: il Lagom e il Nexting sono due diverse ricette per arrivare alla felicità e a uno stato di benessere. Il primo arriva dalla Svezia e propone uno stile di vita in cui non farsi mancare nulla, ma senza eccessi, in un equilibrio di “non troppo-non troppo poco”. Il secondo è invece un metodo che insegna ad affrontare la vita e le situazioni con spirito positivo e all’insegna del sorriso. Chi ha ragione? Vediamo di saperne di più.
“Lagom” è una parola svedese che alla lettera significa moderazione. Come filosofia e come stile di vita sta ad indicare la giusta via di mezzo, in cui non si rinuncia a nulla di ciò che può servire al benessere, ma senza abbandonarsi ad eccessi, a lussi sfrenati e al consumismo. Questo stile di vita riguarda un po’ tutto: il lavoro, la gestione della casa, il modo di mangiare. Significa, ad esempio una cena ricca e piena di sapori e di prodotti di qualità, senza essere pantagruelica; oppure un look fashion, ma non stravagante e che non dissangua il portafoglio; o ancora una bella festa in compagnia, ma coinvolgendo solo gli amici più stretti anziché decine di persone. Chi vive Lagom è portato al risparmio energetico, alla sostenibilità e al far prevalere gli interessi collettivi su quelli individuali. Non mancano naturalmente gli oppositori di questa filosofia, accusata di rifarsi a schemi di autoprivazione di stampo luterano e di incentivare il conformismo. In realtà, messo in pratica con moderazione e senza eccessi (quindi in perfetto stile Lagom) questo stile di vita contiene elementi utili e che mettono tutti d’accordo: ad esempio riscoprire il valore del prendersi una pausa, vivere in modo meno frenetico, non abbandonarsi agli eccessi e rispettare gli spazi altrui.
Il Nexitng, invece, è un metodo elaborato dallo psichiatra francese Michel Lejoyeux: in estrema sintesi si potrebbe dire che, se ci si aspetta il meglio dalla realtà, è più facile che le cose vadano proprio così. Insomma, la felicità non si ottiene trasformando il mondo che ci circonda, ma cambiando il nostro atteggiamento nei confronti della realtà. L’esperto indica anche una serie di esercizi per costruire questo rapporto ottimista e leggero nei confronti del mondo circostante e del futuro: il meccanismo che regola la felicità si trova infatti nel nostro cervello e, per attivarlo, ci sono alcuni utili consigli. Innanzi tutto occorre esporsi il meno possibile alle brutte notizie, evitando anche di lamentarsi e di ascoltare le recriminazioni altrui. Si deve poi combattere il più possibile la routine, alternando le attività e gli impegni. Sì invece alla capacità di lasciarsi alle spalle i momenti brutti e i ricordi tristi, e un no deciso all’abitudine di scusarsi troppo spesso. Via libera al pesce, ricco di Omega 3 e di sostanze che hanno effetti positivi sul tono dell’umore, e al fare l’amore spesso e volentieri. Serve molto imparare a ricordare le cose che i nostri simili hanno fatto per noi e a mostrare la nostra gratitudine. Anzi: al nostro partner o a chi condivide la vita con noi dovremmo scrivere una lettera in cui indichiamo le tre cose di cui dobbiamo essergli grati e consegnargliela magari in un momento speciale.
La felicità sta in tutto questo? In fondo non è impossibile. Non ci resta che provare.