Ansia e dintorni

Mania del controllo: impariamo a non cascarci

Abbiamo sempre un piano B in ogni situazione? Va bene, ma solo se riusciamo a non farne un’ossessione

08 Giu 2021 - 05:00
 © Istockphoto

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Cercare di tenere in ordine la propria vita e avere sempre un piano B nel caso qualcosa dovesse andare storto è saggio e prudente: molto diverso è il caso in cui il tentativo di tenere sotto controllo ogni aspetto della nostra esistenza e di quella dei nostri cari ci sfugge di mano e si trasforma in una mania. L’ansia di indirizzare con le proprie mani il corso degli eventi è un’aspirazione impossibile da soddisfare, che genera ansia e peggiora la qualità della nostra vita. In parte si tratta di un fatto caratteriale, ma possiamo fare qualcosa per modificare la nostra visione del mondo e quindi i nostri atteggiamenti. 

UN DATO DI FATTO – Il maniaco del controllo è di solito un iper perfezionista che cerca di sorvegliare e programmare tutto, compresi i comportamenti degli altri. Tutto nasce dalla consapevolezza che una grande quantità di vicende e di accadimenti nella nostra vita non dipendono da noi: da qui nasce uno stato di ansia, anche molto profonda, che genera la necessità di prevedere tutte le possibili situazioni e avere sempre un piano di azione da mettere in atto, qualsiasi cosa accada. Questa smania di prevenire ciò che non è prevedibile contiene una contraddizione intrinseca e non risolvibile, dalla quale nasce nuova ansia. Quando lo stress diventa eccessivo può svilupparsi una vera e propria ossessione patologica: per fortuna, nella maggior parte dei casi, si tratta di una visione della realtà e di comportamenti che possono essere modificati, per vivere in modo più sereno. 

LA QUALITÀ DELLA VITA – Modificare gli atteggiamenti di ipercontrollo è importante per la qualità della vita, nostra e di chi ci circonda. Chi è vittima di questa smania tende infatti a voler indirizzare non solo il corso della propria esistenza, ma anche di quella altrui: ne derivano comportamenti assillanti, continue intrusioni, tentativi di indirizzare le scelte delle persone care. Tutto questo può mettere a dura prova i rapporti sociali e affettivi, generando ulteriore stress.

I “SINTOMI” - Per capire se siamo a rischio “mania di controllo” osserviamo la nostra quotidianità e i nostri comportamenti: l’ipercontrollo di solito ha le sue radici nell’ansia che proviamo davanti a situazioni nuove, nel timore di commettere errori, nella paura di assumerci responsabilità, nella bassa autostima che abbiamo nei confronti di noi stessi e nella poca fiducia nei confronti degli altri.  Spesso a questi elementi si associa il timore di essere vulnerabili, di essere traditi dai nostri simili o, al contrario, la sensazione di venir mano alla fiducia che gli altri hanno riposto in noi. 

COME CORRERE AI RIPARI – Dato che la radice profonda della smania di controllo deriva dal timore di non saper gestire gli imprevisti e le emozioni che ne derivano, il punto di partenza su cui concentrare l’attenzione è nella profondità di noi stessi.  
-    Partiamo da noi: facciamo un elenco di tutte le situazioni che abbiamo affrontato e risolto con successo: se ce l’abbiamo fatta quella volta è verosimile che ce la faremo di nuovo in condizioni analoghe. 
-    Lavoriamo sulla nostra visione della vita: impariamo a vedere il bicchiere mezzo pieno, cerchiamo di non pensare solo a quello che può andare storto, ma focalizziamoci sugli aspetti positivi della vita e delle situazioni. 
-    Impariamo a gestire e controllare le nostre emozioni: le tecniche che permettono di gestire l’ansia e favoriscono il rilassamento sono un utile strumento in molte situazioni.
-    Viviamo il presente: spesso il timore del futuro ci impedisce di godere le belle cose del presente. Sforziamoci di vivere giorno per giorno, specie se la visione d’insieme e del futuro ci preoccupa. 
-    Sbagliamo senza paura: gli errori fanno parte della natura umana, per quanto ci si sforzi di evitarli. Dedichiamoci alle nostre attività con concentrazione e al meglio delle nostre possibilità e, se ci capita di sbagliare, ammettiamo l’errore senza troppo timore e facciamone tesoro per fare meglio la volta successiva. 
-    Fidiamoci degli altri: anche se il loro comportamento è imprevedibile e a volte non corrisponde a quello che desidereremmo, dobbiamo imparare a fidarci del giudizio e delle capacità altrui.
-    Rompiamo gli schemi: proviamo a uscire dalla routine codificata delle nostre giornate, dedichiamoci a qualcosa di nuovo e diverso: in questo modo scopriremo che le novità non sono minacciose ma possono portare a nuove scoperte e nuovi stimoli. 

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