Come sopravvivere con gioia al periodo natalizio, anche se quest’anno sarà più complicato del solito
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Ammettiamolo: il Natale quest’anno rischia di essere più complicato del solito. Chi adora questa festa e non vede l’ora di addobbare l’albero o di incartare decine di regali si sente colpito dai divieti e dalle limitazioni negli incontri con parenti e amici. Chi già normalmente vive con ansia e con un certo malumore la turbolenza del periodo sa di avere davanti a sé una vera corsa ad ostacoli per far quadrare le necessità di tutti senza contravvenire alle complicate regole rese necessarie dalla pandemia. Eppure, non ci possiamo fare nulla: il 25 dicembre arriverà anche in questo tribolatissimo anno, e non ci resta che organizzarci anche mentalmente per viverlo al meglio.
SINCERITÀ CON NOI STESSI – Lasciamo spazio ai nostri sentimenti, anche a quelli negativi; permettiamo loro per qualche momento di fluire liberamente. Prendiamone consapevolezza, senza sentirci in colpa e, se ne sentiamo la necessità, concediamoci uno sfogo in cui dare fiato alla tristezza, alla frustrazione e alla collera. Poi però, scrolliamoci la malinconia di dosso e dedichiamoci a qualcosa di piacevole che ci aiuti a recuperare il buon umore: in fondo di sicuro anche questa volta ce la faremo. Evitiamo invece di macerarci negli stati d’animo negativi: anche se i nostri progetti devono essere ridimensionati o cancellati addirittura, facciamocene una ragione e cerchiamo il modo di trarre la massima soddisfazione possibile da quello che ci è consentito fare.
RISPETTIAMO LE REGOLE – Mai come in questo momento è necessario evitare di “fare i furbetti” eludendo le regole e violando la normativa. In questa situazione è indispensabile che ciascuno faccia la propria parte e, per una volta, metta il bene comune davanti al proprio. Anche perché siamo tutti nella stessa barca e gli interessi nostri sono precisamente comuni a quelli degli altri.
IL PERIODO DELLA GIOIA – Non perdiamo di vista la consapevolezza che il Natale è il periodo della gioia o almeno della speranza. Per stimolarci ai pensieri positivi, non perdiamo il piacere di decorare la casa, magari in modo più sobrio rispetto al solito, ma facciamo del nostro meglio per creare un clima accogliente e caldo nelle stanze, dedichiamoci alle persone che abitano con noi o, se siamo soli, coccoliamo noi stessi con tutto quello che possiamo fare per sentirci allegri e di buon umore.
SE CI SONO BAMBINI IN CASA – In questo caso il Natale è la festa più attesa dell’anno e dobbiamo fare di tutto per creare un ambiente il più possibile gaio e sereno accanto a loro. Il rito della letterina a Babbo Natale, la preparazione dell’albero e degli altri addobbi non devono subire variazioni: rassicuriamo i piccoli che Babbo Natale verrà a visitarli anche quest’anno e, anche senza la consueta riunione con nonni, zii, cugini, la giornata del 25 dicembre sarà bellissima.
POCHI, MA BUONI – la difficoltà a spostarsi e la necessità di limitare il numero di commensali sarà l’occasione buona per evitare gli incontri “d’obbligo” e a volte poco graditi con un buon numero di parenti e conoscenti. Scegliamo con cura le persone con cui trascorrere le giornate natalizie: una compagnia poco numerosa ma ben scelta renderà l’atmosfera più intima e limiterà al minimo le occasioni di litigio e di tensione che spesso rovinano le riunioni natalizie.
SE SIAMO SOLI (O QUASI) – I single, in effetti, sono i più svantaggiati, specie se vivono in piccoli centri e non hanno modo di unirsi ad altri familiari e amici residenti in un’altra città. Ricordiamo, in questo caso, che il Natale è un fatto interiore: niente vieta di celebrarlo in compagnia (sempre però ristretta e sicura) poco prima o poco dopo. La giornata del 25 dicembre può trascorrere serenamente anche in relax, con qualche attività piacevole a cui dedicare il proprio tempo, magari pranzando in video chiamata con un amico o un parente più o meno nella nostra stessa situazione, in modo da essere vicini almeno virtualmente.
VINCERE LA SINDROME DEL GRINCH - Il Grinch è un inquietante personaggio, inventato nel 1957 dallo scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. Ha il volto verde, gli occhi rossi cattivi e il cuore “di due taglie troppo piccolo”. Non a caso odia il Natale e fa di tutto per distruggerlo, musica e luci comprese. Non riesce però ad annientare la gioia che questa festa porta con sé, anzi alla fine ne è conquistato e diventa persino buono. Al di là della morale della favola, faremo bene a ricordare che il Grinch, oltre che cattivo, è anche molto infelice: eppure la letizia della festa alla fine ha il sopravvento. Forse, nonostante la nostra avversione, il 25 dicembre alla fine conquisterà anche noi. Inutile dunque prendersela troppo: anche il nostro cuore crescerà "di tre taglie" come quelle dell'ometto verde, e si aprirà alla serenità. Il Natale è inevitabile: se non riusciamo a dimenticarcene, tanto vale affrontare la cosa con calma e cercare di trarne il meglio, anche se non sarà quello che avevamo immaginato. Perché il fatto di vivere le Feste con gioia o lasciandosi sprofondare nella malinconia dipende soprattutto da noi.