Le tecniche che ci aiutano a viaggiare tranquilli (o quasi) e soprattutto per non restare a terra
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Se l’uomo fosse fatto per spiccare il volo avrebbe le ali. Le persone che hanno paura di volare rispondono così a chi tenta di persuaderle, anche se l’aereo è, statistiche alla mano, il modo più sicuro per spostarsi. Le persone affette da aerofobia (così si chiama la paura di volare), sono moltissime: si calcola che siano circa 25 milioni di adulti solo negli Stati Uniti, Paese in cui le grandi distanze impongono questo modo di spostarsi. Per non essere costretti a restare a terra, però, ci sono una serie di tecniche che ci permettono di affrontare decolli e atterraggi con meno ansia, o per lo meno ci aiutano a controllare le nostre emozioni senza esserne sopraffatti.
VOLARE È SICURO - A dispetto delle notizie catastrofiche che capita di sentire, con passeggeri sbalzati dai sedili e feriti gravemente a causa delle turbolenze, guasti e brutte avventure di ogni genere, resta una grande verità: volare è sicuro. Secondo il National Safety Council, le probabilità di morire su un aereo sono “troppo basse per essere calcolate”. La paura dell’aereo non è originata dal timore del volo in sé, quando da paure, traumi, pensieri e fantasie che ciascuno di noi può aver sviluppato nel tempo. A parte pochi e rari casi di esperienze personali spaventose, vale la pena non permettere a noi stessi di lasciarsi inchiodare a terra da queste ansie, rinunciando a scoprire luoghi meravigliosi e così lontani da non poter essere raggiunti in altro modo.
PRIMA DI PARTIRE - Sfruttare i social per saperne di più – I social, oltre a pubblicare in grande quantità video catastrofici (in buona parte falsi) di aerei alle prese con emergenze terrificanti, danno anche spazio a video in cui i piloti spiegano come si preparano a decollo, atterraggio, a come evitano temporali e turbolenze. Alcune persone riescono a gestire meglio le loro emozioni se capiscono tutto, o quasi, del viaggio e delle sue fasi.
- La scelta del posto - Al momento del check-in, se è possibile, scegliamo un posto lontano dal finestrino e al entro dell'aereo. Guardare fuori può alimentare l'ansia e impedirci di isolarci dal contesto; la parte centrale dell'aereo è la più stabile in caso di turbolenze.
- Arrivare per tempo in aeroporto - Essere con i minuti contati nelle fasi che precedono l'imbarco aumenta lo stress: meglio calcolare i tempi con cura, lasciando anche il margine di tempo necessario ad affrontare qualche eventuale piccolo momento di crisi. Tra un'operazione e l'altra, concentriamoci su quello che stiamo facendo senza fermare la mente su pensieri negativi.
UNA VOLTA A BORDO - Osserviamo il personale di volo - Una volta a bordo dell'aereo, fermiamo l'attenzione sul personale di cabina, osservando la tranquillità on cui effettuano le varie operazioni. Questo dovrebbe trasmetterci un senso di calma: se non basta, ripetiamo a noi stessi che si tratta di personale esperto e perfettamente addestrato e che, quindi siamo in ottime mani. Potrebbe essere utile comunicare il proprio disagio allo steward di cabina, il quale di quando in quando ci supporterà durante il volo.
- L’alcol non aiuta – Assumere quantità eccessive di alcol o, peggio ancora, di medicinali non è utile e anzi può essere controproducente: meglio avere la sensazione di avere il controllo della situazione. Se proprio pensiamo di non poterne fare a meno, possiamo chiedere al nostro medico di indicarci un blando tranquillante da assumere prima di salire a bordo.
- Stabilire un senso di controllo sull'ambiente circostante – Può essere di sollievo, soprattutto per i voli lunghi, portare con sé il proprio cuscino, coperta e pantofole. Una volta accomodati a bordo, non appena si ottiene il permesso dal personale di bordo, abbassiamo l’oscurante del finestrino e isoliamoci dall’ambiente. Ascoltare la propria musica preferita nei momenti clou del viaggio, come decollo e atterraggio, può essere d’aiuto. Chiudiamo gli occhi e visualizziamo un luogo tranquillo e sicuro che ci è familiare e concentriamoci su pensieri piacevoli.
- Annotare frasi positive – Quando l'aereo si è stabilizzato in volo possiamo prendere carta e penna e scrivere frasi positive, come “Va tutto bene. Sono al sicuro. Gli aerei non sono poi così male”. Trasformiamo queste frasi in un mantra positivo da ripetere a noi stessi di quando in quando per tutto il volo e da ripetere ogni volta in cui sentiamo il bisogno di calmarci. Se una turbolenza ci fa sobbalzare dal sedile e viaggiamo in compagnia di un amico, chiediamogli di ripetere con noi queste frasi.
- In caso di turbolenze, respirare - È possibile che l'aereo incontri zone di instabilità e di turbolenza: in questo caso, restiamo seduti al nostro posto con la cintura di sicurezza allacciata e seguiamo le eventuali indicazioni del personale di cabina. Imparare qualche tecnica di respirazione e di rilassamento può essere utile per controllare meglio il nervosismo.
- Esercitarsi a picchiettare – Una tecnica che si può imparare facilmente e che deriva dalla medicina tradizionale cinese, consiste nel cosiddetto “tapping”, ovvero nel picchiettare con le dita alcune parti del corpo, mentre ripetiamo a noi stessi le consuete frasi positive: “Sono al sicuro, va tutto bene”. Il tapping consiste in una sorte di “auto-agopuntura” e va effettuato sui punti di agopressione del corpo associati alla riduzione dello stress, tra cui la sommità del capo, il punto in mezzo tra le sopracciglia e il centro degli zigomi.
PER LA PROSSIMA VOLTA - La terapia di esposizione – Se questi mezzi fai-da-te non sono sufficienti, possiamo considerare l’idea di partecipare a un corso di esposizione, ideato apposta per trattare la paura di volare. Si tratta di “esporsi” alla fonte della propria paura in un ambiente sicuro e controllato, in modo da poter gestire le emozioni al momento di affrontare il viaggio. Nel corso, in verità piuttosto costoso, si sale a bordo di un aereo fermo, nel quale vengono visualizzate le esperienze di volo e si simulano i momenti di decollo e atterraggio. Sempre senza muovere i piedi da terra.