Le buone abitudini che ci aiutano a preservare il più a lungo possibile le nostre facoltà
© Istockphoto
Non ricordiamo dove abbiamo appoggiato le chiavi di casa, il codice del Bancomat ha la brutta abitudine di scomparire dalla mente quando ne avremmo bisogno, non sappiamo più il nome di una persona che ci hanno presentato due ore fa: sono semplici distrazioni o il segnale che la nostra memoria si sta affievolendo e che il nostro cervello comincia a “perdere colpi”? Di solito si tratta di dimenticanze di poca importanza, dovute a momenti di stanchezza o di stress, ma se i momenti di vuoto mentale sono frequenti, forse il caso di fare qualcosa per rimettere in forma la nostra memoria: anche la mente può essere allenata, proprio come facciamo per i muscoli.
IL CERVELLO NON SMETTE DI SVILUPPARSI – Fino a qualche tempo fa si riteneva che il cervello terminasse il suo sviluppo nel corso dell’infanzia. Si è poi scoperto che alcune aree continuano a svilupparsi per tutta l’adolescenza fino a oltre i 20 anni: gli studi più recenti hanno infine rivelato che alcuni processi continuano anche in età adulta e che l’attività fisica, praticata con regolarità, favorisce questo processo, rallentando i processi degenerativi, inevitabili con l’avanzare degli anni. Un po’ di impegno quindi può senz’altro essere un valido alleato della nostra giovinezza mentale.
A TAVOLA – Il primo aiuto al nostro cervello viene da una sana e corretta alimentazione. Le indicazioni sono le stesse che valgono per mantenerci in buona salute a livello generale: limitare i cibi non salubri, consumare almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, limitare il consumo di bevande alcoliche (che danneggiano l’ippocampo, sede dell’equilibrio e della memoria), e astenersi dal fumo. Alcuni nutrienti sono particolarmente utili: tra questi gli antiossidanti, gli Omega 3 e 6, la vitamina C e la K, utili per mantenere in forma le cellule del sistema nervoso. Tra i cibi da non farsi mancare spiccano le verdure a foglia verde, in particolare spinaci, biete e lattuga, i cavoli, i mirtilli (molto ricchi antocianine), le noci, il salmone e i cereali integrali.
GINNASTICA MENTALE – Tante consuetudini, legate soprattutto alle nuove tecnologie, hanno un po’ impigrito la nostra facoltà di ricordare. Abbiamo perso l’abitudine di fare i conti a mente, non digitiamo più i numeri di telefono, ma li richiamiamo dalle memorie dell’apparecchio, non prestiamo più attenzione a orari e date degli appuntamenti perché una notifica elettronica lo fa per noi. Insomma, il nostro cervello ha perso una serie di occasioni che lo mantenevano allenato. Il primo passo, dunque, è tornare sui nostri passi e riprendere a digitare sulla tastiera almeno i numeri che chiamiamo di frequente (quanti di noi sanno a memoria il numero di cellulare dei propri figli, partner, amici del cuore?): le prime volte dovremo consultare la rubrica, ma in breve tempo li ricorderemo perfettamente e dopo un po’ di esercizio non li dimenticheremo più.
LE PAROLE CROCIATE – Sono un passatempo perfetto per ingannare un momento di attesa e, nello stesso temo, mantenere attiva la mente. Lo stesso vale per gli altri giochi di logica, come i rebus, il sudoku, il master mind. La necessità di ricordare parole e nozioni, imparandone nello stesso tempo altre che ancora non conoscevamo, è un perfetto allenamento per la nostra elasticità mentale. I giochi di logica aiutano anche a sviluppare e creare connessioni, uscendo dagli schemi dell’abitudine.
FOCALIZZIAMO L’ATTENZIONE – L’abitudine ci spinge a compiere una gran parte dei gesti quotidiani in modo automatico, senza quasi rendercene conto. Ecco allora il lampo di sospetto che ci attraversa la mente: avremo chiuso la porta di casa e spento le luci quando siamo usciti? Anche se il fatto si ripete con una certa frequenza non dobbiamo metterci in allarme: queste pseudo dimenticanze non sono segnale di un deterioramento mentale, ma semmai il segno di stress e di eccessivo “affollamento” di pensieri e preoccupazioni. Impariamo però a sgombrare la nostra mente, creando nella nostra giornata un momento di silenzio mentale: il cervello ne approfitterà per assorbire le informazioni che affluiscono in modo spesso caotico e disordinato, mettendole, per così dire, in ordine. Nello stesso tempo, prendiamo l’abitudine di focalizzare la nostra attenzione almeno sui gesti più importanti, come appunto, chiudere le porte e spegnere i fornelli prima di uscire, memorizzare il posto in cui abbiamo appoggiato gli oggetti che tendiamo a smarrire come chiavi, occhiali, smartphone.
COLTIVIAMO LE PASSIONI E LA CURIOSITA’ – Se le abitudini troppo consolidate hanno un “effetto sonnifero” sul cervello, le novità forniscono stimoli e una ventata di aria fresca. Per questo fa bene anche semplicemente cambiare i percorsi stradali che si seguono di solito, dedicarsi ad esperienze inconsuete, assaggiare cibi diversi, coltivare nuove amicizie. Conservare un po’ di tempo per un nuovo hobby o per attività piacevoli ed appaganti è sempre un’ottima cosa, mentre è assolutamente perfetto dedicarsi allo studio di una lingua straniera o al ripasso di una già appresa e magari trascurata negli ultimi tempi. Se poi ci si applica in compagnia è ancora meglio: qualunque attività, dal giocare a carte allo studio, è più stimolante se si fa insieme ad altri che da soli.