Dalle “muñeca quitapenas” del Guatemala al Sandmann nordeuropeo: scopri i modi di dire più significativi e pittoreschi in giro per il mondo
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In occasione della Giornata Mondiale dei Sogni che si celebra ogni 25 settembre andiamo alla scoperta delle espressioni più bizzarre e delle tradizioni più singolari legate ai sogni. Infatti, sin daa notte dei tempi si è cercato di dare un senso all'attività onirica, di per sé indecifrabile e misteriosa, anche attraverso frasi di buon auspicio, rituali e tradizioni entrate a far parte del folklore di diversi popoli.
Cultura e usanze sono fondamentali nell'analisi e nella interpretazione dei sogni: d'altra parte, le tradizioni che si possono incontrare nel mondo sono tra le più svariate e originali. La dimensione onirica infatti si differenzia culturalmente assai più di quanto si possa immaginare e l’analisi linguistica delle tradizioni ed espressioni idiomatiche mette in luce le diverse sfaccettature che ha assunto in diversi Paesi del mondo.
Grazie agli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, proviamo ad andare oltre la semplice traduzione letterale dei modi di dire perché consente non solo di approfondire curiosità culturali, ma anche di ravvisare somiglianze e differenze con la propria lingua madre.
IL CONFINE TRA SOGNI E INCUBI: quando si tratta di sogni, le tradizioni che si possono incontrare nel mondo sono tra le più svariate e originali. Anche in questo caso è possibile ritrovare la superstizione che caratterizza molte delle tradizioni italiane: sognare elenchi di numeri è considerato presagio positivo di una futura vincita alla lotteria, mentre la lavanda in sogno sembra favorire un sonno più tranquillo e sereno, e persino la buona sorte. Se serpenti e pugnali disturbano i sognatori occidentali, in Cina sono al contrario un segno di buon auspicio.
UNO SGUARDO A ORIENTE: anche in Giappone non mancano credenze degne di nota: la difficoltà a prendere sonno la notte si dice sia dovuta al fatto che si è svegli nei sogni di altri, mentre il primo sogno dell’anno, oltre ad avere un nome specifico (“hatsuyume” che letteralmente vuol dire “primo sogno”), predirebbe la fortuna di tutto il nuovo anno. È particolarmente curiosa e spaventosa la credenza popolare della Corea del Sud, dove dormire in una stanza chiusa con il ventilatore acceso si pensa possa causare una morte improvvisa e apparentemente inspiegabile. In India invece si sconsiglia alle donne di dormire con i capelli raccolti per evitare il rischio di venire possedute da maligne entità.
NEL NORD E NEL CENTRO AMERICA: nella cultura nativa americana, l’acchiappasogni, figura diventata ormai comune anche nel resto del mondo, non è solamente un elemento centrale, ma un prezioso protettore della notte. Così come suggerisce il nome, il suo scopo è quello di intrappolare e distruggere gli incubi, filtrando solo i sogni positivi portando conforto a chi sta dormendo, un po’ come fanno le ragnatele con gli insetti: il loro nome originario in Ojibwe, infatti, corrisponde alla forma inanimata della parola “ragno”: “asabikeshiinh”. In Guatemala, invece, si affida la propria pace notturna alle cosiddette “muñeca quitapenas”, ovvero le “bambole del dolore”. Per un sonno ristoratore bisogna comunicare le proprie pene a queste bamboline e posizionarle sotto il proprio cuscino per potersi assicurare un risveglio libero da ogni preoccupazione: tutta l'inquietudine verrà assorbita da questi angeli custodi scacciapensieri nel corso della notte.
TRADIZIONI IN NORD EUROPA: i fiori sono tradizionalmente simboli di rinascita, ma secondo un’usanza finlandese aiutano anche nella ricerca della propria dolce metà. Se il giorno del solstizio d’estate una donna raccoglie sette fiori e li posiziona sotto il cuscino, potrà vedere rivelato in sogno il volto del futuro partner. Nel folklore slavo gli incubi sono attribuiti alle “regine” della mitologia, le “kikimory”, terrificanti spiriti maligni di sesso femminile paragonabili alla figura della strega cattiva responsabili di notti insonni e paralisi notturne a causa dei loro scherzi, schiamazzi e nel peggiore dei casi, uccisioni. Molto più pacifico è, infine, il Sandmann nordeuropeo (letteralmente “uomo della sabbia”) che secondo la tradizione visita i bambini alla sera cospargendo i loro occhi di sabbia per indurre il sonno e dare origine al sogno. Stropicciarsi gli occhi, azione solitamente legata al momento del risveglio, non sarebbe dunque altro che un gesto atto a rimuovere la sabbia rimasta dalla notte precedente.
NEL CONTINENTE AFRICANO: le comunità Zulu e Xhosa del Sud Africa invece scacciano il demone della notte, un perfido ometto peloso chiamato Tikoloshe, grazie a un simpatico trucco, ovvero rialzare i propri letti con i mattoni. Questa bizzarra tradizione affonda le sue radici in eventi realmente accaduti, ricollegandosi alle numerose morti per soffocamento di chi passava le fredde notti invernali nelle grandi pianure aperte sudafricane dormendo su stuoie d’erba vicino al fuoco: ci si rese conto che solamente chi dormiva sollevato da terra sopravviveva al bacio mortale del Tikoloshe, e da qui ebbe origine la tradizione.
Infine, per propiziare un riposo eccellente e una rilassante attività onirica, ecco una piccola carrellata dei modi dire "buonanotte".
BUONANOTTE IN INGLESE: Good night, sleep tight, letteralmente “buonanotte, dormi stretto” è un'espressione idiomatica che arriva dal Medioevo, quando, in assenza dei moderni letti a molla per cercare un po’ di comodità si utilizzavano le corde. Queste, infatti, dovevano essere ben strette al materasso per mantenere il letto nella giusta posizione durante tutta la notte. Non è infrequente, inoltre, l’aggiunta (in rima) don’t let the bed bugs bite, letteralmente “non lasciare che ti mordano le cimici del letto”. Nighty night è un'espressione traducibile come “notte notte” o “notte notticina”, impiegata comunemente in contesti molto informali e, in particolare, per augurare la buonanotte ai bambini.
BUONANOTTE IN SPAGNOLO: ¡Que sueñes con los angelitos! è l’equivalente spagnolo di “sogni d’oro”, un invito a sognare con gli angeli (letteralmente “sogna con gli angioletti”), espressione utilizzata principalmente con e dai bambini.
BUONANOTTE IN PORTOGHESE: Dorme com Deus: la centralità della figura di Dio nella cultura portoghese emerge anche nell’augurio della buonanotte. Questa espressione molto popolare è, infatti, traducibile come “dormi con Dio”, ossia sotto la sua protezione.
BUONANOTTE IN FRANCESE: Dors avec les anges & Fais de beaux rêves: alternative al classico Bonne Nuit (“buonanotte”), la prima spicca per poeticità (“dormi con gli angeli”, assimilabile all’espressione spagnola), mentre la seconda significa letteralmente “fai bei sogni”.
BUONANOTTE IN TEDESCO: Gute Nacht und träum schön, in aggiunta a Gute Nacht (“buonanotte”), si può usare anche con persone che si conoscono solo superficialmente. Secondo gli esperti di Babbel l’augurio “fai bei sogni” presuppone una certa intimità e confidenza e si usa, dunque, tra amici o in famiglia.