Sopportare per otto ore un vicino di scrivania odioso può letteralmente avvelenare le giornate: ecco le strategie di auto-aiuto
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Alzi la mano chi non ha mai incontrato sulla propria strada un collega odioso, in grado di avvelenare le giornate e rendere invivibile il clima in ufficio. Per lavorare insieme, è vero, non occorre essere amici, ma un clima sereno fa bene a noi stessi e, non ultimo, alla produttività di tutto il team. Se ci troviamo per l’intera giornata gomito a gomito con persone che detestiamo, è indispensabile fare qualcosa per neutralizzarle, recuperare un sano clima di lavoro ed evitare di portare a casa troppo stress e frustrazioni. Ci sono alcune contromisure che possono essere utili, suggerite anche dagli esperti della psicologia del lavoro.
LA VIRTÙ DEI FORTI - Il primo passo sta nel mantenere la calma. Se il nostro “antipatico” ha un carattere esplosivo, la prima regola è opporre alla sua collera una freddezza glaciale. Questo non significa subire tutto passivamente: se la persona in questione è un nostro superiore, sopportiamo la sfuriata e poi esponiamo le nostre ragioni con gentilezza e (se siamo certi di essere nel giusto) con un po’ di determinazione. Se ci troviamo davanti a un nostro pari-grado, invece, abbiamo maggiore libertà di manovra, ma la strategia non cambia: quanto più lui (o lei) alza la voce, tanto più dobbiamo abbassare la nostra. La compostezza dell’interlocutore ha spesso la capacità di disorientare chi è in preda alla collera, mentre alzare entrambi la voce rischia solo di trasformare il dissenso in rissa.
UN PO’ DI AUTOCRITICA – In un momento di calma, proviamo a riflettere: quanto ci mettiamo del nostro negli scontri e, in generale, nel clima di disaccordo che si è creato? E perché questo avviene? Proviamo ad analizzare con obiettività il nostro comportamento, chiedendo magari un parere esterno a un collega di cui ci fidiamo: potremmo scoprire che a nostra volta siamo aggressivi, poco collaborativi e troppo pronti a metterci sulla difensiva.
PARLARE FRANCAMENTE – E’ la strategia più diretta e potenzialmente più efficace, anche se non sempre è possibile metterla in atto. Consiste in un dialogo franco e sincero con il collega difficile: in un momento tranquillo, magari lontano dalle scrivanie, possiamo esporgli il nostro disagio, le ragioni per cui non ci sentiamo in armonia e quello che invece si potrebbe fare per migliorare la situazione. Naturalmente il confronto deve essere condotto in termini amichevoli, o per lo meno cortesi; è anche meglio evitarlo se il nostro “nemnico” è molto suscettibile e non acetta critiche: in questo caso il confronto rischia di trasformarsi in un ulteriore conflitto ed è meglio lasciar perdere. Ricordiamo anche che, se lui non piace a noi, è molto probabile che valga il viceversa.
CONOSCIAMOLO MEGLIO – Paradossalmente un modo per sopravvivere a un collega molesto sta… nel trascorrere del tempo con lui, ad esempio lavorando a un progetto comune, ciascuno con proprie mansioni ma in un ambito di reciproca collaborazione. Potremmo scoprire che la persona in questione non è poi così male, o che ha delle buone ragioni per essere sempre nervoso e che non si tratta solo di un brutto carattere. Lavorare insieme può offrirci la possibilità di scoprire le sue qualità positive (qualche lato buono dovrà pur averlo, no? Anche se adesso proprio non ci viene in mente quale).
CONCENTRIAMOCI SU NOI STESSI – Ok, gli ultimi due punti non hanno funzionato. Non ci resta che fare un passo indietro e pensare a noi stessi e alla gestione delle nostre emozioni: il comportamento di chi ci sta intorno non è sotto il nostro controllo, ma la nostra sfera emotiva lo è. Cerchiamo di mettere a fuoco perché il nostro collega non ci piace e come possiamo distrarre la nostra attenzione da quegli aspetti o dagli atteggiamenti che ci disturbano. Troviamo un modo per scaricare lo stress, sia durante la giornata, sia alla sera, prima di tornare a casa, per non portare con noi la negatività che abbiamo necessariamente accumulato durante le ore di ufficio. E resistiamo alla tentazione di parlare male di lui con altre persone: anche questo tipo di gossip richiede energie e non ne vale proprio la pena.
E ALLA FINE… - Se nulla di tutto questo ha funzionato, ricorriamo all’arte del distacco emozionale. In parole povere: impariamo a fregarcene.