Tempo di riposo

Vai in vacanza? Impara a vincere la paura di volare

Si chiama aerofobia ed è un disturbo molto comune che, con qualche accorgimento, si può sconfiggere o almeno controllare

19 Dic 2018 - 16:54
 © istockphoto

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L’aeroplano è un mezzo di trasporto che ormai si utilizza molto comunemente: le situazioni in cui ci si sposta in questo modo sono sempre più numerose, ma sono sempre moltissime le persone che hanno paura di volare. Il disagio può raggiungere vari gradi di intensità, dal lieve malessere al panico totale, così grande da rendere il viaggio molto sgradevole e portare addirittura alla decisione di cancellare la vacanza se la destinazione prescelta non è raggiungibile con altri mezzi. Eppure il timore di spiccare il volo può essere superato o almeno controllato.

LA PAURA NON DEVE POSSEDERCI – Perché concedere all’ansia di condizionare le nostre azioni privandoci di qualcosa di bello come una vacanza in un luogo da sogno, o un passaggio in carriera che ci porterebbe a viaggiare per il mondo? La paura non deve averla vinta: questo è il pensiero che dobbiamo far presente a noi stessi per imporci di superare il nostro timore.

STOP ALLA VERGOGNA – Si dice che mal comune è mezzo gaudio: in effetti la pattuglia di quanti hanno il sacro terrore dell’aereo è molto nutrita. Le compagnie aeree calcolano che siano almeno uno su quattro i viaggiatori che salgono a bordo di un velivolo asciugandosi il sudore freddo. Vergognarsi per questa debolezza è dunque fuori luogo. Anzi, per confortarci e farci coraggio in attesa del decollo possiamo immaginare che almeno uno dei passeggeri per ciascuna fila di sedili sta vivendo lo stesso senso di ansia che stringe lo stomaco a noi. Eppure tutti sono seduti composti e apparentemente tranquilli: se ce la fanno loro, possiamo farcela anche noi.

CHE COSA DICE LA LOGICA – Le statistiche parlano chiaro: è stato dimostrato ampiamente che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro che esista, tanto che nei momenti di peggiore crisi internazionale il protocollo di sicurezza per il Presidente degli Stati Uniti (potenzialmente il cittadino più potente del mondo) prevede che questo si rifugi sull’Air Force One, l’areo presidenziale, e che resti in volo fino al risolversi del pericolo. Guidare un’automobile è 100 volte più pericoloso che viaggiare in aereo, mezzo di trasporto sul quale si corrono 18 volte meno rischi che restando chiusi in casa.

ALLE RADICI DELLA PAURA –. Purtroppo, la ragione e la logica non sono sufficienti a tranquillizzarci, anche perché spesso la paura di volare non nasce dall’idea del volo in sé, ma ha cause diverse e più profonde. Per risolverla occorre cercare di risalire alla radice del nostro timore, spesso legato a fatti anche lontani, come ricordi sgradevoli o timori di altro genere che colleghiamo al viaggio aereo. Potremmo scoprire, ad esempio, di temere di trovarci in un luogo chiuso (claustrofobia), o di essere in mezzo a tante altre persone che potrebbero trasmetterci dei microbi (misofobia), o ancora avere paura delle altezze (acrofobia) o ancora di perdere l’autocontrollo, sentirci male e fare brutta figura davanti a gli altri passeggerei. Dopo aver individuato la sorgente del disagio potremo affrontarla con strategie ad hoc e la paura di volare troverà finalmente sollievo.

TURBOLENZE, DECOLLI E ATTERRAGGI – Sono le tre situazioni più critiche in cui la paura si fa sentire di più. Per rincuorarci possiamo ricordare a noi stessi che gli aerei sono costruiti in modo da affrontare tutto questo e che gli equipaggi sono super addestrati per far fronte a ogni situazione. Ricordiamo che durante il decollo è normale avvertire una forte accelerazione che poi si stabilizza mentre l’aereo continua a salire (e questo non è un segnale di difficoltà dei motori), mentre durante una virata è possibile che l’aereo si inclini di lato o scenda un po’ di quota. Può essere utile informarci dal personale di bordo su qualche aspetto tecnico legato al velivolo che ci ospita o alla rotta che stiamo percorrendo: il fatto di saperne di più ci aiuterà a capire che molti comportamenti del velivolo che ci spaventano a morte sono in realtà assolutamente normali.

ORGANIZZIAMOCI PER TEMPO – Sono molte le compagnie aeree che organizzano corsi di gestione dell’ansia da alta quota e tecniche per superare la paura di volare: se l’aereo resta il nostro nemico numero uno, frequentare qualche incontro può fare davvero la differenza.

STRATEGIE AD ALTA QUOTA – Infine ecco un piccolo prontuario di consigli spiccioli da mettere in atto durante il viaggio, per una traversata il più possibile serena.
-Evitiamo, se possibile, di viaggiare soli. Avere un compagno con cui conversare e, al limite, a cui stringere la mano o condividere la nostra ansia può essere di grande conforto.
-Indossiamo abiti comodi, scarpe confortevoli e cerchiamo di non arrivare a bordo troppo stanchi.
-Scegliamo un posto lato corridoio (meglio non guardare dal finestrino). Le file centrali sono quelle in cui si avverte meno il rumore dei motori.
-Manteniamo impegnata la mente. Teniamo a portata di mano un libro o un giornale (in certe fasi del volo non si possono utilizzare le apparecchiature elettroniche come telefonini e tablet). Il miglior passatempo è chiacchierare con il vicino di posto.
-No alle bevande stimolanti, come caffè e cola, gli alcolici e i farmaci, a meno che questi ultimi non siano stati prescritti dal medico. Possiamo usare qualche blando prodotto naturale, come la valeriana o il biancospino, che potrebbe avere anche un benefico effetto placebo.
-Usiamo le tecniche di rilassamento: concentriamoci su una respirazione profonda e diaframmatica, richiamiamo alla mente ricordi e situazioni felici, chiudiamo gli occhi e immaginiamo noi stessi in un luogo incantevole, come un prato verde o in riva al mare. Manteniamo i muscoli rilassati: restare vigili e all’erta, o peggio ancora, aggrappati ai braccioli del sedile per tutto il volo ci farà arrivate stremati.
-Se qualcosa ci spaventa non dobbiamo vergognarci di chiedere informazioni all’equipaggio: perché l’ala vibra così? O perché quella parte si è sollevata? Il personale è addestrato a interagire con l’ansia dei passeggeri e ci spiegherà che i movimenti da noi osservati sono del tutto normali.

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