La spinta a scoprire posti sempre nuovi è scritta anche in un gene e coinvolge il 20% delle persone
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Viaggiare a tutti i costi, cominciando a progettare la prossima avventura non appena si ritorna a casa: è la sindrome del Wanderluster, una parola che non ha un corrispettivo esatto nella lingua italiana, ma che con una perifrasi descrive chi è spinto dal desiderio continuo di spostarsi e vagabondare in giro per il mondo. Il Wanderluster non è però un semplice turista o un appassionato di viaggi, ma una persona che avverte la pulsione intima e profonda di spostarsi da un luogo all’altro, alla scoperta di orizzonti sempre nuovi: è insomma chi ama il viaggio per il gusto di viaggiare e di esplorare il mondo, più che per arrivare in una certa destinazione.
VAGABONDI DEL TERZO MILLENNIO – Il termine “Wanderluster” o “Wanderlust” ha origini germaniche, poi preso in prestito dalla lingua inglese nella quale compare all’inizio del ‘900: Wandern in tedesco significa camminare, girovagare, mentre Lust vuol desiderio. L’insieme delle due parole indica il viaggiatore, ma anche il viandante, spinto dal continuo e profondo impulso a spostarsi da un luogo all’altro, alla scoperta di nuovi orizzonti e di nuove esperienze. Il Wanderluster è sempre pronto a partire per il puro gusto di esplorare, spende tutto il suo budget in viaggi, ha la valigia sempre pronta (di solito un piccolo bagaglio, meglio se uno zaino, perché è meglio viaggiare leggeri). E non appena è tornato da una spedizione, comincia già a progettare l’avventura successiva e riparte appena può. È la passione che un tempo animava i grandi esploratori e che oggi si ritrova in certi viaggiatori che puntano a visitare nel minor tempo quanti più Paesi possibile e poi, magari, raccontare le proprie esperienze con diari di viaggio e blog. Quando questa passione si trasforma in frenesia e in irrequietezza incontrollabile si parla di sindrome del Wanderlust (o del Wanderluster): può trasformarsi in uno stato patologico che si manifesta con il desiderio incontrollabile di fuga da se stessi per andare oltre il proprio mondo, alla ricerca di qualcos'altro.
IL WANDERLUST E IL GENE DEL VIAGGIO – Questo amore incontrollabile per il viaggio è stato analizzato anche dal punto di vista scientifico e sembra che sia, almeno in parte, riconducibile a un gene, indicato dalla sigla DRD4, nel quale i Wanderluster presentano una variazione, chiamata 7r. Questa mutazione, presente nel 20% circa della popolazione, darebbe origine alla produzione di maggiori quantità di dopamina, un neurotrasmettitore prodotto dal cervello e noto come ormone dell’euforia, legato alla sfera del piacere e
collegabile a maggiore curiosità e irrequietezza. Uno studio condotto presso la Northwestern University e pubblicato su BMC Evolutionary Biology ha analizzato la relazione tra il gene DRD4-7r, i disturbi da deficit di attenzione e lo stato di salute generale analizzando i soggetti appartenenti ad alcune popolazioni del Kenya. Gli scienziati hanno concluso che i portatori del gene con la variante 7r erano in migliori condizioni generali di salute tra chi apparteneva alle tribù nomadi rispetto a quelle stanziali. Insomma, questi soggetti, sollecitati dalle giuste condizioni ambientali, riescono a trasformare gli stimoli in azioni produttive e creare il processo di evoluzione. Un ulteriore studio, condotto da David Dobbs della National Geographic, comparando il corredo genetico delle popolazioni più sedentarie con quello dei popoli che tendono a spostarsi, ha notato che geni di questo tipo sono più diffusi tra le popolazioni i cui antenati hanno percorso lunghe distanze, migrando da un Paese all'altro. Quindi i Wanderluster di oggi tendono a collocarsi geograficamente in aree del mondo in cui nella storia i viaggi stati più frequenti e dai quali, milioni di anni fa, si verificarono grandi migrazioni.
SCOPRI SE SEI UN WANDERLUSTER – Sei un wanderluster se:
1 cominci a progettare un nuovo viaggio appena sei rientrato da quello precedente;
2 sei sempre pronto ad andare ovunque purché si tratti di un posto nuovo;
3 sei affascinato da carte, mappe, mappamondi;
4 preferisci spendere i tuoi risparmi per un viaggio piuttosto che per un vestito nuovo;
5 consideri il posto fisso come una prigione, non come una sicurezza;
6 non vorresti mai fermarti dove ti trovi, ma hai sempre la mente proiettata verso la prossima meta;
7 hai difficoltà a considerare il luogo in sei come quello in cui sarai per sempre;
8 trascorri ore sui siti delle compagnie aree a studiare itinerari e prezzi dei biglietti;
9 quando non sei in viaggio sfogli spesso il passaporto e pensi a quale sarà il prossimo timbro in arrivo;
9 in tv adori i programmi di viaggi e i documentari che ti permettono di viaggiare almeno con la fantasia.