Approcci positivi

Vivere bene: essere permalosi è un ostacolo alla felicità

Come combattere un difetto che ci impedisce di affrontare le critiche altrui e gestire al meglio le relazioni interpersonali

21 Set 2021 - 05:00
 © Istockphoto

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C’è chi accetta con il sorriso le critiche altrui e riesce a farne tesoro, e c’è chi invece si sente sotto attacco: reagisce chiudendosi a riccio o difendendosi in modo aggressivo. Questi ultimi sono i permalosi, ovvero le persone che si risentono anche per gesti e parole che la maggior parte degli altri non trovano offensive. La permalosità ci fa vedere tutto nero, ci spinge a vivere sempre in difesa e ci impedisce di gestire serenamente le opinioni che gli altri hanno su di noi. Insomma, è un difetto che può rovinarci la vita e che occorre imparare a contrastare. 

IDENTIKIT DEL PERMALOSO: – La parola deriva dalla locuzione latina per male, che significa “assai malamente”: aversene per male indica chi si offende facilmente, sospettando cattiveria dietro ogni parola o gesto altrui. Chi è permaloso, insomma, se la prende per un nonnulla, non sa stare agli scherzi, si risente per atti e parole che altri considerano del tutto normali e che non vogliono essere offensivi nelle intenzioni di chi le compie. A prima vista, potremmo considerarla una nota caratteriale o un difetto da trattare con indulgenza e che può strappare un sorriso. L’incapacità di gestire il risentimento suscitato dai pareri altrui, però, può essere fonte di grande infelicità e di emozioni distruttive capaci di deteriorare la qualità delle relazioni interpersonali. 

ATTIVI E PASSIVI – Il soggetto permaloso, di solito reagisce alla critica (vera o presunta) in due diversi modi: i soggetti “attivi” replicano con orgoglio, anche con veemenza, alla diversa opinione o anche alla semplice richiesta di un chiarimento. Questi comportamenti sono tipici delle persone egocentriche, che tengono ad apparire sempre perfetti, precisi o addirittura infallibili. Per loro, quindi, ogni dissenso è un affronto personale. I soggetti “passivi”, invece, tendono a rinchiudersi in se stessi, tengono il broncio, si astengono dal rivolgere la parola anche per molto tempo alla persona dalla quale si sono sentiti offesi. Alla base di queste forme di chiusura si nascondono invece difetti di autostima e la necessità di vedere continuamente confermate dagli altri le proprie buone capacità: ogni dissenso diventa quindi una conferma del proprio poco valore. 

COME GESTIRE LA PROPRIA PERMALOSITÀ - Il permaloso vive sempre sotto attacco e nel perpetuo timore di non essere all’altezza della situazione. Per questo dobbiamo innanzi tutto lavorare per migliorare la nostra autostima: impegniamoci per acquisire nuove competenze, miglioriamo il nostro aspetto fisico, facciamo tutto quello che possiamo per stare bene con noi stessi: a poco a poco cominceremo a dare meno peso alle opinioni che gli altri hanno di noi.
- Guardiamo le critiche con diversa prospettiva: invece di abbatterci, cogliamo il giudizio come un modo per migliorarci. Se ad esempio, qualcuno fa notare che il nostro discorso era troppo lungo, non significa che dovremmo tenere il becco chiuso o che la nostra opinione non conta nulla, ma ricordiamoci di essere più sintetici la prossima volta.
- Leggiamo i giudizi in modo neutro: di solito una critica è rivolta a un gesto o a una parola, non alla persona nel suo insieme. Se qualcuno non apprezza un particolare del nostro nuovo abito, non significa che ci consideri malvestite, di cattivo gusto e addirittura brutte. 
- Accettiamo noi stessi – Per quanto ci si possa impegnare, ci sono lati di noi che non possiamo cambiare. Impariamo ad accettarli e facciamone i nostri segni caratteristici. E se qualcuno ce li fa notare (impietosamente, questo è vero), puntiamo sull’ironia: è vero, parcheggiare l’auto in poco spazio non è il nostro forte, ma abbiamo altre virtù: ad esempio siamo instancabili quando facciamo ogging. 
- Rispondiamo alle critiche in modo assertivo – Davanti a un giudizio che ci irrita, invece di sbottare immediatamente o di ritirarci con la coda tra le gambe, respiriamo a fondo per recuperare la calma. Poi, replichiamo con cortese determinazione e con assertività alla eventuale obiezione. Mostrarsi offesi non serve: sfoderiamo il nostro miglior sorriso e difendiamo le nostre ragioni

COME AFFRONTARE UNA PERSONA PERMALOSA – È l’altro lato della medaglia: essere a contatto con una persona permalosa può essere difficile e faticoso. In generale, le armi migliori sono la pazienza e la gentilezza. Limitiamo allo stretto indispensabile i pareri avversi, accompagnandoli possibilmente ad un complimento o a una possibile scusante (è andata molto meglio della volta scorsa, ma si può fare di meglio ancora… lo so che hai trovato traffico e che il tuo insopportabile capo non ti lasciava uscire, ma sei in ritardo di mezz’ora…). E se proprio dobbiamo “tirare  le orecchie” a un soggetto permaloso, cerchiamo di non essere troppo duri e concludiamo ricordandogli che non volevamo ferirlo e che abbiamo comunque fiducia in lui e nelle sue capacità. 
 

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