Oggi si celebra il World Bee Day, la giornata dedicata all'insetto impollinatore per eccellenza
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All'aeroporto Marconi di Bologna sono state "ingaggiate" 100 mila api per contribuire al costante controllo della qualità dell'aria in un raggio di 7 chilometri attorno allo scalo
di Redazione E-Planet© Ufficio stampa
All’Aeroporto di Bologna ora “lavorano” anche 100 mila api che, dislocate in otto arnie poste intorno all’area aeroportuale, contribuiranno al costante controllo della qualità dell’aria, favorendo la salvaguardia dell’ecosistema. L'iniziativa promossa lo scorso aprile dal Marconi vede il coinvolgimento del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna, di Ergo Consulting (società spin-off dell'Alma Mater) e del Consorzio nazionale apicoltori. In aggiunta ai sistemi tradizionali di monitoraggio, attivi da tempo al Marconi e con dati regolarmente elaborati da ARPAE e pubblicati sul sito internet dell’Aeroporto, la qualità dell’aria verrà ora controllata anche tramite l’analisi del miele prodotto dalle api che “lavorano” attorno allo scalo.
Nel dettaglio, il sistema di biomonitoraggio sfrutta l’attività di micro-prelievo che ogni ape bottinatrice fa quotidianamente su fiori e piante in un raggio di circa 1,5 km dall’alveare. Una periodica analisi di laboratorio degli alveari, delle api, del miele e del polline prodotti consente d'individuare la presenza di eventuali sostanze inquinanti presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo a contatto con le api. Gli apicoltori collaborano direttamente mettendo a disposizione le proprie arnie e le api ed effettuando i prelievi di campioni di siero e miele, mentre i tecnici eseguono le analisi di laboratorio, con l'obiettivo di verificare la presenza di dieci diversi metalli pesanti e d'idrocarburi policiclici aromatici. L’attività è tutt’ora in corso ed entro la fine dell’anno i dati saranno elaborati in un rapporto di sintesi, fornendo una “fotografia” della qualità dell’aria.
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"Ogni mese abbiamo eseguito prelievi di miele giovane, quello che contiene l'informazione ambientale - spiega Claudio Porrini dell'Università di Bologna - I campionamenti sono stati effettuati da aprile fino alla fine di ottobre; ora portiamo i dati in laboratorio. Ogni alveare produce circa 10 milioni di micro-prelievi; è uno strumento molto potente di indagine ambientale per individuare gli inquinanti".
"Proseguiremo quest'attività e decideremo quali ulteriori azioni di miglioramento della qualità dell'aria promuovere", sottolinea Tomaso Barilli, responsabile Sostenibilità del Marconi. L'obiettivo è anche quello di sensibilizzare i passeggeri e i lavoratori dell'aeroporto, con iniziative divulgative sull'importanza delle api nell'ecosistema, grazie al coinvolgimento di studenti universitari che somministreranno un questionario sulla conoscenza degli insetti impollinatori.
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