UNA BUONA NOTIZIA

A 38 anni dal bando dei Cfc, il buco dell’ozono si sta restringendo

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha dimostrato il ruolo determinante dell’accordo di Montreal e dello sforzo globale nella riduzione del buco dell’ozono

di Redazione E-Planet
10 Mar 2025 - 14:39
 © Getty

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Tagliare le emissioni funziona e abbiamo un esempio concreto per dimostrarvelo. A 38 anni dalla messa al bando dei cluorofluorocarburi (Cfc), il buco dell’ozono si è ristretto sensibilmente.

L’assottigliamento dello strato di gas ozono nella stratosfera sopra l’Antartide espone la Terra e tutti noi al pericolo delle radiazioni ultraviolette prodotte dal Sole. Per questo il “buco” dell’ozono è stato per anni uno dei temi ambientali più discussi.  

Quarant’anni fa, finalmente, si capì che la responsabilità era di alcuni gas inquinanti, in particolare dei clorofluorocarburi (o Cfc). Sostanze usate soprattutto come refrigeranti, isolanti e nei propellenti, impiegate ad esempio nella produzione di frigoriferi. 

© Unsplash

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I Cfc interferivano con l’ozono, scomponendone le molecole e riducendo lo spessore di questo filtro naturale. Per questo nel 1987, con il Protocollo di Montreal, vennero messi al bando.

E oggi possiamo finalmente raccogliere i frutti di questo lavoro: l’ozono sta meglio e lo “squarcio” si sta rimarginando. Una tendenza che va al di là delle variazioni stagionali e che ormai appare costante.

A dimostrare la riduzione è uno studio pubblicato sulla rivista Nature e guidato da Peidong Wang del Massachusetts Institute of Technology.

Il suo team è riuscito a dimostrare il ruolo determinante dell’accordo di Montreal e dello sforzo globale per eliminare l’uso dei Cfc. Il risultato è stato raggiunto usando il metodo noto come “fingerprinting”, che serve a isolare l’influenza di specifici fattori climatici su un evento e a confermare l’impronta dell’essere umano sul cambiamento climatico. 

Una ricerca che fa ben sperare. Lavorando insieme, possiamo davvero provare a rimediare ai nostri errori. 

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